
Una produzione internazionale capitanata da Louis Nero, recensita da Michele Franco
Un gigante come comandante potrebbe essere l'incipit per parlare del film "L'uomo che disegnò Dio". Torreggia, artisticamente e visivamente parlando, la figura di Franco NERO regista e attore nel film, in un set che vede altri giganti nel cast: Kevin SPACEY che ritorna al grande cinema (due volte premio Oscar come attore non protagonista e attore protagonista), Stefania ROCCA che ritorna nella sua Torino (in quante fiction l'abbiamo ammirata!), Massimo RANIERI grande come cantante, grande come attore in un ruolo di forte intensità, Robert DAVI l'italoamericano dal viso duro, interprete di importanti ruoli cattivi (ricordate Franz Sanchez in "007 Vendetta privata"?), Andrea COCCO ex gieffino e ottimo volto cinematografico, e poi si parla sabaudo con tanti attori locali tra cui Diana DELL'ERBA, Diego CASALE, Sabino GENOVESE, Simona NASI, Weha ABRAHAM e all'esordio la stupefacente piccola Isabel CIAMMAGLICHELLA.
Una produzione internazionale capitanata da LOUIS NERO, che abbiamo conosciuto come regista di numerosi film, ultimo il potente "The broken key", ma con una troupe al 90% torinese anche nel cast tecnico, con direttrice di produzione Ludmila GABUSI, direttore fotografia il bravissimo Gerardo FORNARI, capo trucco Vanessa FERRAUTO, costumi Elena FURFARO, capo parrucco Marco TODARO, per citarne alcuni.
La produzione L'ALTRO FILM di Louis Nero ha creato sinergie con gli americani Michael Tadross Jr e Bernard Salzman e il russo Alexander Nistratov, usufruendo anche del sostegno e contributo del Ministero dei Beni culturali, di RAI Cinema, del FESR Piemonte e il sostegno di FCTP Film Commission Torino Piemonte.
INCONTRO TRA LE ARTI - Il cinema incontra il circo. O viceversa. OK, è una storia vecchia di un secolo che vanta precedenti illustri. Ma è sempre emozione pura questo intreccio di arti appartenenti a due mondi che hanno parecchi punti di contatto, anche in un certo modo di intendere il lavoro e la vita. Il circo Peppino Medini negli ultimi anni è stato set cinematografico per altri film (p.e. "Prima di lunedì" film di successo), e ora, ne "L'uomo che disegnò Dio", il circo Peppino Medini è punto focale tra le varie locations. Qui si svolgerà il "Talent Circus Show" e non saranno solo usati gli spazi circensi, ma attivamente anche le maestranze del circo saranno sul set in qualità di attori e di protagonisti di alcuni "numeri".
L'idea del produttore Louis Nero e del regista Franco Nero di organizzare una importante conferenza stampa sotto il tendone del circo è stato un altro trait de génie di questo duo affiatato ed affermato, che lavora insieme ormai da venticinque anni! Fin da quando un giovanissimo Louis Nero andò a Roma per girare un film e gli venne presentato Franco Nero, che per l'occasione recitò nella parte di un clochard. Ma questa è storia ormai; da lì si è avviata un'amicizia che ha portato ad impegni sempre più grandi e a risultati filmici via via più importanti e significativi.
Quando si entra sotto il tendone di un circo, tutti noi grandi o piccini, sappiamo che si entra in una sfavillante magia compiuta da professionalissimi esseri umani. La magia diviene amplificata dalla tecnologia portata dal cinema e dai sistemi di comunicazione, così la conferenza stampa è stata un successo sia per i presenti sia per chi assisteva nel mondo in diretta streaming.
LA CONFERENZA STAMPA - Regista, produttore, attori protagonisti e la Film Commission Torino Piemonte rappresentata dal Direttore Paolo MANERA erano presenti nel magico spazio al centro del circo mentre sulle gradinate sedevano molti giornalisti di importanti media TV, quotidiani e riviste cartacee e online. Prima di questo momento siamo stati accolti circondati dalla coreografia molto curata, con esibizioni degli artisti circensi in emozionanti numeri; due dei quattro fratelli Medini, il nerboruto Christian e il giovanissimo talentuoso Davide, presentati dal fratello maggiore Josef, hanno stupito col loro numero "a mano a mano", divenuto famoso a "Tu si que vales" e rappresentato davanti al Papa Francesco in Vaticano. Assente il fratello più piccolo che, con la mamma Dulce Alves, era fuori sede per sostenere gli esami scolastici, che mi dicono siano andati bene. Un bravo anche a Fabio dunque! Ma torniamo sotto il tendone: tutto è stato una fantasmagoria di colori, luci, costumi, movimenti con la compagine artistica del circo al gran completo, che ha regalato quella magia speciale che solo i veri, grandi artisti circensi sanno portare agli spettatori in modo coinvolgente.
Infine, la parola è passata a Franco Nero e ai protagonisti, con al loro fianco il Direttore della FCTP Paolo MANERA a sottolineare l'impegno che questa fondamentale istituzione per la promozione del cinema sul territorio locale non fa mai mancare alle produzioni importanti.
Le locations, infatti, sono sparse sul territorio torinese: nel circo Peppino Medini, nella Galleria Umberto I°, al parco del Valentino, all'ex Poveri vecchi (il famoso Istituto di Riposo per la Vecchiaia) dove sono stati ricostruiti un carcere, una stazione di polizia, un internet point, una scuola e la casa del protagonista per citare alcuni luoghi ove avverranno le riprese, arrivate al momento in cui scrivo alla metà del lavoro e che vedranno la fine ai primi di luglio. Il produttore Louis Nero ci conferma che per settembre il film avrà terminato anche la fase delicata e complessa della post-produzione e sarà praticamente pronto ad entrare nei circuiti distributivi.
Da parte mia non vedo l'ora di accomodarmi in una accogliente sala cinema e godermelo, dal primo all'ultimo secondo.
NON VOGLIO SPOILERARE NULLA - Dico solo che il film è ispirato ad una toccante vera storia: un uomo cieco, attraverso la sua sensibilità estrema, ha la capacità di ritrarre le persone di cui sente solo la voce. Il personaggio in questione è davvero vissuto, e riproduceva i volti con la plastilina. Unica licenza poetica, nel film il protagonista (interpretato da Franco Nero) è un insegnante non vedente che dà volto, alle voci che sente, attraverso ritratti disegnati. Il soggetto dello script è di Eugenio Masciari e la sceneggiatura è stata scritta dal medesimo, da Franco Nero e da Lorenzo De Luca. Questo uomo "speciale" e senza vista finirà, suo malgrado, nel "Talent Circus Show", quindi in un sistema di spettacolarizzazione di emozioni e sentimenti, un circo di talent che rappresenta il mondo dello sfruttamento dei valori naturali e artistici, delle storie umane e delle diversità fisiche e lì si innesteranno tutti i risvolti sociali ed etici affrontati con grande tatto dal regista, in una storia che tratta con delicatezza temi molto complessi e difficili. Così ha a grandi linee spiegato il regista Franco Nero, attore formidabile di tanti film di successo, con al suo attivo un importante impegno come regista di cortometraggi e lungometraggi in cui, in genere, i protagonisti sono bambini o adolescenti. Ricordo qui il suo film lungo dal titolo "Forever blues" che metteva in relazione tra loro la musica e storie di bambini difficili o autistici. Franco Nero ci dice che bambini e adolescenti sono protagonisti dei suoi film perché lo sono anche nella sua vita: il grande attore è anche un grande uomo, o un uomo dal grande cuore, a voi la scelta: da oltre cinquanta anni è volontario attivo in una associazione di Tivoli che si occupa di giovanissimi italiani e stranieri, orfani o comunque in grande difficoltà. Se già lo ammiravate, ora lo adorerete.
E dai provini è uscita, protagonista tra protagonisti più grandi d'età ed esperienza, Isabelle, bambina alla sua prima prova davanti alle telecamere.
PARLANO I PROTAGONISTI - Franco Nero esordisce con parole che ne disegnano la statura professionale: "Per fare questo film ho rifiutato due importantissime offerte dagli USA.... ho lottato per fare questo film, ho partecipato alla sua scrittura, per me è divenuto una missione. Siamo stati interrotti dal Covid per quasi due anni, abbiamo rimandato tre volte per questa emergenza ma ora siamo qui, a metà delle riprese previste..."
Alla domanda immancabile su Kevin Spacey, il regista precisa "Gli attori più grandi sono sempre umili, e Kevin è stato esemplare sotto questo aspetto. Un grandissimo attore, camaleontico, lo vedrete nei panni di un ispettore di polizia e la sua performance è stata fantastica". E Massimo Ranieri? "Mi lega una amicizia profonda con lui. Quando l'ho contattato per offrirgli questo ruolo e gli ho inviato il copione, in un attimo mi ha risposto entusiasta, dicendomi che voleva andare a firmare immediatamente il contratto. L'ho voluto nel film, perché chi meglio di lui avrebbe potuto rappresentare la particolare figura di un mendicante napoletano?"
Louis Nero è sincero quando racconta delle sofferenze avute in lunghi anni di preparazione del film, quando parla di tutti gli ostacoli superati, di cui Covid-19 è uno degli aspetti, ma non il solo. La genesi è stata tormentata, difficoltosa fin dalla ricerca dei finanziamenti, e poi tre false partenze con successivi stop patiti per la pandemia, tutto vissuto senza mai perdere di vista l'obiettivo finale: la realizzazione di un film importante, destinato a far fare un salto di livello ancora maggiore a lui e alla sua troupe.
Stefania Rocca garbata nel suo aplomb torinese, ma sempre incisiva, ha speso parole molto partecipi e profonde sul suo ruolo e sul significato della morale contenuta nel film. È entusiasta di essere ritornata a Torino, e sprizza gioia quando dice che ogni giorno, a fine set, si precipita dalla mamma. Non è favoletta da libro "Cuore" per smuovere i sentimentali, ma documento la reale concretezza dei tanti sentimenti autentici che il cast ha trasmesso nella conferenza stampa, pur non scordando mai, sottolineo mai, gli aspetti tecnici dei ruoli ricoperti.
Diana Dell'Erba coi suoi occhi magnetici, che sullo schermo acquistano ancora più potenza, ha esposto in una visione complessiva le sensazioni che il suo personaggio e questo set le stanno dando. La sua sensibilità, la sua bravura, la sua presenza scenica sono un mix vincente. Così come è vincente la forza scenica di Diego Casale, attore poliedrico tanto in ruoli comici quanto drammatici, entusiasta del personaggio significativo che ricopre nel film. Con la sua voce profonda ha sottolineato il clima fraterno che tutto il cast ha saputo creare, e di come si lavori in sintonia sul set.
Weha Abraham ha trasmesso i brividi caldi del sentimento latino, parlando emozionata del ruolo di mamma da lei ricoperto. E' attrice che pone anima e intensità in ogni scena, e sono curiosissimo in merito alla sua performance che, lo so già, mi coinvolgerà. Come mi emozionerà la "mascotte" del cast, la giovanissima Isabel Ciammaglichella che ha confessato le difficoltà di stare su un set per la prima volta. Ha superato momenti difficili, me lo ha confessato con l'innocenza della sua età in una chiacchierata sullo spiazzo prospiciente il circo, in compagnia della sua "mamma" Weha. Mi ha colpito, di questa ragazzina, la estrema sensibilità, la coscienza serissima in merito a ciò che stava facendo. E' immersa in un mondo nuovo e sta affrontando una prova ostica: in gioco ci sono tanti sentimenti da "tirare fuori", tanto caldo da affrontare, orari difficili, e dalla settimana prossima per lei iniziano anche le scene girate nella scuola. Da attore e da insegnante di recitazione con tanti adolescenti, mi sento di affermare senza timori che questa ragazzina ci stupirà ed emozionerà. E questo film sarà il suo trampolino artistico.
Chiedo scusa agli altri protagonisti se non li menziono. So che sono tutti ottimi interpreti, diversamente non sarebbero stati scelti su un film che rappresenta tantissimo per Franco Nero e Louis Nero, che non fanno sconti in merito alla scelta dei cast. Esigenze di spazio mi limitano, ed è un bene: da appassionato e da professionista del cinema mi dilungherei troppo. Concludo dicendo che, a naso, ho "percepito" il clima del set. E' un clima molto costruttivo e di collaborazione, cose basilari per aiutare gli attori a esprimere il meglio. La produzione è a contatto col set in ogni secondo, cosa non da poco. Le locations sono fantastiche. La regia curatissima fino allo stremo. Sarà un gran film.
Un arrivederci a voi, lettrici e lettori di Civico20News, e un ringraziamento per avere letto l'articolo.
Michele Franco
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Articolo pubblicato il 20/06/2021