Siena – Masaccio e la Madonna del Solletico

L’eredità del cardinale Antonio Casini esposta nel Complesso Monumentale della cripta del Duomo, fino al 2 novembre 2021

Nella Complesso Monumentale  e precisamente nella cripta del Duomo di Siena  è allestita una importante esposizione,  “Masaccio Madonna del Solletico. L’eredità del Cardinal Antonio Casini, principe senese della Chiesa”, la mostra  curata da Marilena Caciorgna e Cristina Gnoni  Mavarelli, presentano  opere  di grande interesse artistico e storico, e nel percorso anche un opera del Sassetta, denominata  “La Madonna delle Ciliegie”.

L’esposizione, visitabile fino al 2 novembre 2021, è  promossa dall’Opera della Metropolitana, è ideata e organizzata da Opera Laboratori  con la collaborazione della Diocesi di Siena - Colle di Val d’Elsa – Montalcino, della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto, Arezzo della Biblioteca Comunale degli Intronati.

Per realizzare il progetto espositivo si è formato un comitato scientifico internazionale costituito da insigni studiosi italiani e stranieri, le cui ricerche sono  poi confluite in un prezioso esauriente catalogo edito dalla casa editrice Sillabe, curato da Marilena Caciorgna  e Cristina Gnoni Mavarelli. L’introduzione del libro inizia con i saluti istituzionali di Sua Eminenza Reverendissima Cardinale“ Augusto Paolo Card. Lojudice Arcivescovo Metropolita di Siena -Colle val d’Elsa- Montalcino:”Far parlare la memoria del nostro passato e al tempo stesso conoscere, con una più approfondita intelligenza , il presente che viviamo.

Conservare e  comprendere la memoria di chi ci ha preceduto è sempre stato compito dei cristiani, che dal loro stesso passato vivono e imparano a guardare al futuro”; l’altro intervento è del Rettore dell’Opera della Metropolitana Guido Pratesi, “Tale mostra sarà un’occasione per ricostruire la committenza del Cardinal Casini, che ha lasciato nel nostro  Complesso un’eredità significativa di opere, come il rilievo di Jacopo della Quercia nella Galleria delle Statue  del Museo dell’Opera , l’elegante pastorale, simbolo dell’autorità del vescovo conservato nella sala del tesoro, la copia del suo testamento nell’Archivio”.

Da Don Enrico Grassini, direttore Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici Arcidiocesi di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino, e da  Eike D. Schmidt  – Direttore delle Gallerie degli Uffizi , che ha permesso il prestito della tavoletta  -“ Quel gioiello preziosissimo  che è la Madonna del Solletico dipinta   da Masaccio per Antonio  Casini quasi sicuramente in occasione della sua elevazione alla porpora, era destinato alla devozione privata del cardinale senese , come indicano le dimensioni  24,5x18”. Il catalogo, si completa poi ancora  con saggi eseguiti da:  Antonio Paolucci, Cristina Gnoni Maravelli,  Machtelt Brüggen Israëls, Marilena Caciorgna, Wolfgang Loseries, Francesca Fumi Cambi Gado, Barbara Tavolari, Annalisa Pezzo e Marta Fabbrini.

Ma chi è Antonio Casini?

Antonio Casini nacque , per via paterna , da una eminente famiglia di archiatri pontefici, mentre la madre era imparentata con la famiglia Colonna,  quella di Martino V , il papa che lo  creò nel 1426   Cardinale  col titolo di San Marcello, mentre  Antonio era già vescovo di Siena. Due uomini, Massaccio e Antonio Casini,  In quel dipinto si incontrano due destini. Da una parte il potente prelato, ricco e sagace protagonista del suo tempo, già vescovo di Siena che con la nomina cardinalizia tocca il culmine della sua fortuna politica. 

Dall’altra il Masaccio, un giovanissimo artista che sta affermandosi faticosamente sulle piazze artistiche di Firenze e della Toscana. Due uomini, Masaccio e  Antonio Casini, divisi da rango sociale e dal censo e tuttavia arrivati fino a noi grazie a un piccolo dipinto, dove l’artista raffigura Maria mentre  gioca con suo Figlio accarezzandolo sotto il mento con due dita alzate, e la tenera abitudine, evoca la benedizione, che si tramuta in solletico, suscitando  la difensiva e la divertita reazione del Bambino espressa con un riso spontaneo e con le manine aggrappate al polso della madre.

Il cardinale Casini ha lasciato un eredità artistica significativa alla chiesa senese come il rilievo di Jacopo della Quercia, la copia del suo testamento l’elegante pastorale con il Battesimo della Sala del Tesoro, tutti pezzi preziosi mostrati ora nel percorso della mostra, l’itinerario espositivo comprende anche alcuni manoscritti, fra i quali il Cerimoniale dei vescovi miniato da Martino di Bartolomeo, concesso in prestito dalla Biblioteca Laurenziana di Firenze e il Messale romano della Biblioteca Comunale degli Intronati di Siena con carte decorate da un miniatore attivo a Siena intorno al 1428-30.

Ma il prezioso lascito non riguarda solo la città natale del cardinale, ma anche altre realtà che Antonio Casini operò: Firenze, Grosseto, Roma, di cui recano testimonianza alcuni prestiti come la “Madonna delle ciliegie “ prestata  per l’occasione dal Museo d’Arte Sacra della Diocesi di Grosseto. Nella città eterna, il cardinale dedicò le proprie cure alla chiesa titolare di San Marcello al Corso, in particolare alla Basilica di Santa Maria Maggiore, per la quale commissionò la grande pala dipinta su due lati, dove Masaccio e Masolino ebbero a confrontarsi. Nella medesima chiesa il Casini predispose di essere sepolto, legando se stesso alla Basilica esquilina in vita e dopo la morte sopraggiunta nel 1439.

Foto copertina libro

Foto 1 Masaccio, “Madonna col Bambino detto del solletico”, Firenze Galleria degli Uffizi, Galleria delle Statue e delle Pitture

Foto 2 Masaccio “Madonna col Bambino detta ‘del solletico”verso con lo stemma del cardinale Antonio Casini sormontato dal cappello cardinalizio,  Firenze, Galleria degli Uffizi. Galleria delle statue e delle Pitture

Foto 3 Stefano di Giovanni detto il Sassetta, “Madonna delle ciliegie”, Grosseto Museo Archeologico e d’Arte della Maremma-Museo d’Arte Sacra della Diocesi (dalla Cappella del Crocifisso nella Cattedrale di Grosseto)

Foto 4 Testamento di Misser Antonio cardinale di Sancto Marcello,Siena Archivio dell’opera della Metropolitana, 26 (22), 29 dicembre 1431-2 ottobre 1438

 

 

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 19/06/2021