
Quando la stupidità umana prende forma...
La follia di questo inizio di millennio sembra competere unicamente con l'indifendibile stupidita' di alcuni pseudo intellettuali.
Alla vigilia del settecentesimo anniversario dalla scomparsa del Poeta vediamo nascere sul web, e non solo, alcune considerazioni che solleciterebbero una censura alla Divina Commedia. Tale atteggiamento potrebbe ricordare vagamente quella operata dall'inquisizione medievale.
Dante pone Maometto all'inferno... cosa verissima, anche se qualche legittimo dubbio proposto dallo studioso arabo, Fuad Kabazi, sembrerebbe suggerire che i versi riferiti al Profeta siano stati rimaneggiati dal figlio Pietro Alighieri.
Molti si domandano, infatti, perché Maometto avrebbe dovuto preoccuparsi di Fra Dolcino.
Molti si chiedono perché mai il Profeta avrebbe dovuto suggerire a Dante di avvisare il frate eretico dell'imminente "caccia alle streghe" ordita dal vescovo di Vercelli contri i dulciniani... Dante avrebbe tranquillamente potuto inserire con lo stesso ruolo di intercessore Edgardo Segarelli, fondatore dell'Ordine e arso vivo nel 1300.
Per coloro che fossero interessati, rimando ad un precedente articolo:
https://www.civico20news.it/sito/articolo.php?id=39628
Ma il punto non è questo.
Il fatto clamoroso consiste nel proporre l'abolizione dello studio della Divina Commedia nelle nostre aule, per la sola ragione che i musulmani potrebbero risentirsi.
Sarebbe come dire che il Comune di Roma dovrebbe abbattere il Colosseo perché la memoria di tanti cristiani sbranati dalle bestie feroci potrebbe offendere la sensibilità degli attuali credenti.
Se quei novelli inquisitori, privi di sostanza grigia, avessero letto con profitto la Divina Commedia avrebbero sicuramente notato che Dante pone nel Limbo, con considerevole ammirazione, gli altri tre musulmani citati nel Suo capolavoro: Avicenna, Averroe' e il Saladino.
I tre rappresentanti dell'Islam vengono rispettati nei loro ruoli di sapienti e di grande condottiero.
Nell'inferno dei musulmani, invece, vi sono soprattutto donne e infedeli.
Il rapporto del Poeta con l'Islam è stato di grande rispetto e di grandissima considerazione. Attraverso la lettura dei testi del Suo maestro Brunetto Latini, Dante, comprese il vero valore degli scritti islamici, modificò la propria "visione del mondo" arricchendola con le scoperte dei dotti intellettuali musulmani.
Di cosa abbiamo paura? Di non essere politicamente corretti? Di essere così stupidi da preoccuparci di come i cristiani percepissero i musulmani al tempo delle crociate? O di come venissero a loro volta percepiti?
Io mi preoccuperei di veder censurato il Lavoro poetico più importante della Storia, un Lavoro riconosciuto come unico e studiato in tutte le Università del Pianeta.
Mi preoccuperei del fatto che alcuni di quei "dissidenti integralisti" possano occupare una cattedra e insegnare ai nostri figli...
Cosa hanno compreso della nostra Storia e della nostra Letteratura se esprimono tali becere considerazioni?
Si tratta forse di una forma attuale di damnatio memoriae, dove l'iconoclastia degli antichi e irresponsabili distruttori di immagini, viene oggi sostituita dall'arroganza di novelli inquisitori, illetterati e indegni rappresentanti della cultura scolastica?
Perché quelle stesse persone non propongono di estirpare la memoria della Shoa, di distruggere i campi di concentramento e di eliminare i documenti che hanno decretato l'eccidio del popolo ebraico? Non stiamo forse offendendo, con il ricordo di quegli eventi, la sensibilità di molti tedeschi innocenti che vivono nell'epoca presente?
Come sempre il buon senso e l'intelligenza dovrebbero essere utilizzati nell'affrontare temi di qualsivoglia natura: quando qualche sconsiderato partorisce delle autentiche idiozie lo si dovrebbe prendere per mano, addolcirgli la bocca con una caramella al miele e spiegargli che gli eventi della Storia non vanno mai dimenticati, ma contestualizzati, studiati e compresi a fondo per evitare di commettere nuovamente i medesimi errori... dovremmo spiegargli che quasi tutte le religioni hanno espresso, nel tempo, il loro lato peggiore, un lato che prende il nome di integralismo e di dogmatismo.
Solo la dantesca Canoscenza potrà salvarci... non certo la stupidità umana...
«Historia vero testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, nuntia vetustatis» (Cicerone, De Oratore, II, 9, 36), ovvero "La storia in verità è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra di vita, messaggera dell'antichità."
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Articolo pubblicato il 22/06/2021