Il Castello del Sindaco: La residenza di Camillo Cavour a Grinzane

di Alessandro Mella

Grinzane è una graziosa comunità che sorge nel cuore della provincia di Cuneo, nel vecchio Piemonte. Ebbe per sindaco, per molti anni, il giovane Camillo Benso dei marchesi di Cavour. (1)

Qui egli passò molto tempo tra il 1832 ed il 1849 sviluppando doti di capace imprenditore ed applicando la sua brillante versatilità all’amministrazione dei possedimenti di famiglia. Ed a questo paese egli fu sempre molto affezionato:

Si racconta nella vita del Conte Camillo di Cavour che trovandosi un giorno nell’aula parlamentare, venne salutato quale primo ministro d’Italia; al che egli sorridendo tosto soggiunse: «Non solo, ma sono pure sindaco di Grinzane». Ed invero dalla giovine età di 22 anni, per 17 anni circa regolò egli le sorti del nostro piccolo Comune. (2)

 

A ricordo di quell’esperienza prodigiosa, che tanto concorse a fare di Cavour l’illustre statista che ben conosciamo, viene conservato con amorevole cura il castello ove egli visse e dove adesso sono collocati il Museo della Langhe e l’Enoteca Regionale Piemontese. A Grinzane il giovane Cavour giunse dopo aver lasciato l’uniforme dell’Armata Sarda in seguito al suo trasferimento forzato da Genova al Forte di Bard, in Valle d’Aosta. Il suo giovanile ardore l’aveva condotto a simpatizzare un po’ troppo con gli ideali liberali, e financo repubblicani, che nella città ligure trovavano fertile terreno.

Ma di terre e terreni il nostro si occupò sul serio giunto nel borgo cuneese. Fu per lui come un libero campo di manovra per sperimentare ed applicare le sue idee all’enologia locale. Non senza darsi allo studio anche delle moderne tecniche agricole e della pubblica amministrazione:

Nel Castello di Grinzane, trent'anni, fa, mi si faceva vedere una saletta disadorna, con mobili vecchissimi, multisecolari, nella quale il Cavour, giovane di venticinque anni e sindaco del villaggio, si faceva letteralmente legare alla sedia dello scrittoio dal suo fattore, per poter studiare, con la stessa volontà del suo antenato Vittorio Alfieri, il quale lasciò ai giovani di tutti i tempi la famosa ricetta per riuscire nella vita: «Volli, sempre volli, fortissimamente volli». (Giuseppe Perotti) (3)

 

Oggi il castello, costruito nell’XI secolo ed ampliato nel XIII e XIV, ospita un percorso museale con allestimenti dedicati all’enologia ed agli studi etnografici. All’interno vi si possono incontrare anche reperti archeologici e testimonianze di come la produzione vinicola fosse attività diffusa, in quel territorio, già in epoca romana.

Numerose sono le sale allestite come quella dedicata al tartufo bianco d’Alba, ai vini di Langhe e Roero nonché quella dedicata a Camillo Cavour stesso con diversi arredi e cimeli personali.

Merita particolare menzione la Sale delle Maschere ove Cavour teneva il Consiglio Comunale al tempo del suo mandato. Il soffitto ligneo, voluto da Pietrino Belli ai tempi del suo matrimonio con Giulia Damiani, nel 1567, è decorato meravigliosamente per lo più con stemmi araldici di famiglie imparentate o di personaggi di particolare importanza. (4)

Ma un museo con tali caratteristiche non poteva non munirsi anche di un ristorante ove gustare i prodotti del territorio ed una magnifica caffetteria posta nella corte interna. All’esterno, ben visibile, vi è poi la targa che ricorda il grande statista sabaudo:

Tale Castello fu di Pietrino Belli, il giureconsulto di Emanuele Filiberto, secondo fondatore della Casa di Savoia, il vincitore di San Quintino. Tale Castello, dopo tre secoli, era pervenuto alla famiglia Cavour. In esso il giovane Camillo, dimissionario dall'Esercito, trovò quiete e quindi la possibilità di meditare e di studiare nel silenzio solenne di quelle amene colline. Divenne il Sindaco del piccolo comune. A ricordo della sua opera di amministratore, venne posta, sulle mura del maniero, la lapide che reca la seguente epigrafe. "Il Conte Camillo Benso di Cavour - fu di questo Comune - Sindaco operoso e benefico - dal maggio 1833 al febbraio 1849 - Devoto culto - di sacre immortali memorie - alla tenacia secolare - di queste mura vetuste - ne volle piamente affidata - la riconoscenza. - 24 ottobre 1896”. (5)

 

Lasciando il cortile del Castello, e scendendo verso il parcheggio e la piazzetta posta di fronte allo stesso, si giunge di fianco al bel monumento novecentesco dedicato allo stesso Camillo Cavour. Un magnifico e sobrio angolo con un grazioso busto bronzeo:

 

Un omaggio a Cavour a Grinzane d'Alba. Domenica 23 corrente, verrà inaugurato in Grinzane d’Alba un busto in bronzo alla memoria di Camillo Cavour, che fu sindaco lei Comune dal 1832 al 1849. Interverranno le Autorità della provincia e dirà il discorso inaugurale Sebastiano Lissone. I soci della colonia del circondario d’Alba, la quale fu iniziatrice del ricordo, sono invitati a prendere parte alla patriottica cerimonia. (…). (6)

 

La cerimonia con cui fu inaugurato si rivelò particolarmente importante e con una grande partecipazione:

Grinzane, 29. Il busto a Camillo Cavour. - Tra una folla numerosissima di persone anche della più alta nobiltà, si svolse domenica nella nostra queta Grinzane una solenne commemorazione del Conte Camillo di Cavour che di questo Comune fu Sindaco dal 1832 ai 1849. Alle ore 10, accolta col più cordiale entusiasmo giunge tra noi la Nob. Marchesa Alfieri di Sostegno accompagnata dai due nipoti, figli del Senatore Visconti Venosta, e dal comm. Lissone. Arrivano di poi S. E. Calissano, il sindaco di Alba cav. Viglino cogli assessori cav. Vivalda e Bondonio, il Sottoprefetto, il Generale Petiti ed altre autorità di Alba. Giungono a bandiere spiegate numerose società del Gallo, di Alba, di Diano e di Monforte: il Consiglio comunale è al completo, la Colonia Albese di Torino abbondantemente rappresentata.

Si notano tra i presenti le famiglie Mirafiori e Boasso, ed i sindaci dei circostanti comuni. Alle 10,30, mentre la locale Banda eseguisce la Marcia Reale tra fragorosi battimani dell’adunata moltitudine, si scopre sulla piazza un busto in bronzo rappresentante il Conte di Cavour, opera del cav. Reduzzi. Il comm. Bona apre la commemorazione ricordando l’iniziativa e lo scopo della festa, e presenta l’oratore ufficiale il comm. Sebastiano Lissone, il quale, tra la viva attenzione della folla stipata, tratta di Cavour come agricoltore. Si forma quindi il corteo che sfila tra il paese imbandierato ed arriva al vecchio Castello ove, visitata la stanza già abitata dal Conte di Cavour, ha luogo il vermouth di onore largito dalla Marchesa Alfieri, mentre i bimbi dell’asilo nella candida divisa cantano la Marcia Reale.

Al banchetto partecipano circa 200 persone. Al levar delle mense si leggono le adesioni e si iniziano i brindisi. Parla pel primo il nostro sindaco sig. Borgogno, il quale ricorda come a loro, bimbi ancora, parlasse famigliarmente il Conte Camillo e raccomandasse di studiare e di lavorare e ne racconta curiosi aneddoti; gode che la proposta sua di porre un ricordo di Cavour sia stata accolta dalla colonia Albese e ringrazia gli intervenuti. Il comm. Bona porta il saluto del sindaco di Torino a nome del quale consegna una medaglia ricordo al sindaco di Grinzane ed a S. E. Calissano. Il sig. Garbarino reca il plauso di Milano.

Il sindaco di Alba, cav. Viglino, con nobile sentimento ringrazia la Marchesa Alfieri di cui ricorda il grande spirito di carità, ed alza il bicchiere in suo onore; alla Marchesa Alfieri ancora ed al Senatore Visconti Venosta si rivolgono calde ed applaudite parole da S. E. Calissano. Il Marchese Visconti Venosta, vivamente commosso, ringrazia del saluto al padre ed alla zia e della cordiale commemorazione. A sera una geniale illuminazione pose termine alla festa. Questo giorno non passerà dalla mente dei Grinzanesi che in esso pure ebbero una tanto desiderata occasione di manifestare la profonda riconoscenza ed il cordiale loro affetto alla Nob. Marchesa Adele Alfieri di Sostegno, pronipote del Conte Camillo, che a tanta parte della larga sua beneficenza si degnò ammettere il nostro piccolo Comune. (7)

 

Questo breve articolo, naturalmente, non può raccontare tutto ciò che ci sarebbe da dire e che più illustri pubblicazioni hanno ben sviscerato. Tuttavia, vuole essere un invito a visitare il posto ove Camillo Cavour divenne il “grande Cavour”. Dove si formò lo statista che concorse a fare l’Italia una. La struttura permette di godere anche di un magnifico panorama e rientra nel circuito dell’Abbonamento Musei Piemonte.

Alessandro Mella

NOTE

 

(1) La genealogia aggiornata di Camillo Cavour comparirà nella XXXIII edizione dell’Annuario della Nobiltà Italiana, parte III, cavalleresca.

(2) Gazzetta d’Alba, 39, Anno XXIX, 24 settembre 1910, p. 2.

(3) Il Popolo di Novi, 26, 25 giugno 1961, p. 3.

(4) Tali informazioni sono ricavate dai pannelli esplicativi presenti nella sala.

(5) Il Popolo di Novi, 26, 25 giugno 1961, p. 3.

(6) La Stampa, 258, Anno XLIV, 17 settembre 1910, p. 5.

(7) Gazzetta d’Alba, 40, Anno XXIX, 1 ottobre 1910, p. 2.

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Articolo pubblicato il 21/07/2021