«La mossa del cavallo», ad Avigliana (Torino)

La mostra collettiva è organizzata dall’Associazione Culturale «Arte per Voi»

La seconda mostra collettiva, dal titolo “La mossa del cavallo”, in programma quest’anno e organizzata dall’Associazione Culturale «Arte per Voi», propone trentasette artisti tra ceramisti, scultori, pittori e artisti del vetro, che hanno interpretato il tema del cavallo producendo una sessantina di opere che senz’altro attireranno l’attenzione dei visitatori e molte supereranno le aspettative del pubblico.

L’apertura si terrà sabato 10 luglio, alle ore 16:00, presso la Chiesa di Santa Croce, in Piazza Conte Rosso nel Centro Storico di Avigliana (Torino).

Riportiamo l’introduzione alla mostra dell’archeologa e storica dell’arte dott.ssa Donatella Avanzo e l’invito che contiene la presentazione dello scrittore e poeta Carlo Alfonso Maria Burdet.

La mossa del cavallo

Nella storia dei popoli quella del cavallo non è una presenza banale, lo sanno bene i due curatori, Luigi Castagna e Giuliana Cusino, che hanno scelto il cavallo come tema di questa notevole mostra che aprirà i battenti nella ex chiesa di Santa Croce situata nella preziosa piazza medievale del Conte Rosso ad Avigliana.

Anche il titolo della mostra riserva a questo nobile animale il ruolo di status symbol che lo rende protagonista tra i pezzi del gioco degli scacchi.

Ed è proprio dalla scultura del maestro Piero della Betta, posta al centro della mostra, che si dipanano le opere dei numerosi artisti che interpretano il tema, quasi fossero altri pezzi della scacchiera.

Ma il cavallo oltre ad essere uno fra gli animali più amati ed ammirati per la sua bellezza, forza ed eleganza, riveste anche un ruolo fondamentale nella storia umana.

Tutti noi siamo affascinati dalle decorazioni sulle pareti delle caverne o sui ripari sotto roccia che i nostri predecessori dell’Età della Pietra ci hanno lasciato quale eredità culturale. I disegni dai colori vividi e accesi sono per noi delle opere che dimostrano la necessità dell’uomo di immortalare la realtà attraverso l’arte.

Le loro opere dovevano forse avere uno scopo propiziatorio. Tuttavia, un interessante studio su Journal of Archeological Science Report mette in risalto un fatto particolare: i cavalli furono gli animali più rappresentati nell’arte preistorica.

Il fatto è particolarmente interessante perché il cavallo è stato addomesticato dall’uomo millenni dopo. Lo studio in questione ha esaminato più di 4700 esempi di arte del paleolitico provenienti da diversi luoghi dell’Europa risalenti ad un arco temporale compreso tra i 12000 e i 30000 anni fa e dimostra come il cavallo sia il più rappresentato, immediatamente seguito dal bisonte. I cavalli venivano rappresentati all’interno delle caverne in posti alti e visibili dove il disegno poteva risaltare rispetto agli altri animali.

Eleganza, fierezza, libertà: quali altri aggettivi possiamo usare per descrivere un cavallo? Grandi autori hanno dedicato versi che descrivono e raccontano questo nobile animale ma forse quello che racchiude il motivo di tanti scritti è stato quello del grande drammaturgo inglese Benjamin Jonson, nato nel ‘500:

“Chiedimi di mostrarti poesia in movimento, e ti mostrerò un cavallo”.

Donatella Avanzo - archeologa e storica dell’arte

 

Civico 20 News ospita il comunicato inviato dall’Associazione Culturale “Arte per Voi” (www.artepervoi.itinfo@artepervoi.it), che ringrazia per la collaborazione, relativo all’evento «La mossa del cavallo».

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Articolo pubblicato il 09/07/2021