“Una firma contro le tasse a Torino - L’impegno dei candidati”.

L’iniziativa del Tea Party per Palazzo Civico

E’ partita in sordina ed in modo disorganico la campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale e l’elezione del sindaco di Torino. Si sono letti slogan più o meno calzanti.

Mentre  il centro destra si presenta unito con il candidato sindaco Paolo Damilano, la sinistra sta subendo il contraccolpo dei grillini divisi e sfarinati. All’interno dei PD, prosegue la guerra dei clan per la spartizione delle poltrone che contano, con ancora nessuna iniziativa pubblica.

Di quel che potrà succedere a Torino, dopo la rovinosa sindacatura di Chiara Appendino, ne parliamo con Edoardo Jannelli, coordinatore italiano del Tea Party, già noto al pubblico di Torino, ove negli anni scorsi aveva partecipato a numerose iniziative politiche  e culturali di rilievo.

 

Dottor Jannelli, dal suo osservatorio cosa vede?

“Vedo prospettarsi una campagna elettorale un po’ triste: sicuramente i politicizzati saranno a battersi, ma coloro che tutti i giorni cercano di barcamenarsi tra lacci e laccioli … diciamo la seguiranno un po’ meno. Sentendo in giro, mi è sorto più che un timore”.

Quale timore?

“La gente semplice ed onesta che cerca di procurarsi un lavoro e non vuole aiuti, che fino a poco più di un anno fa era stanca dei grovigli di problemi sempre maggiori ed ora vive anche una pandemia e vede galoppare i debiti dello stato sempre più, ha paura, sempre più paura. Costoro vedono che quando la Politica si occupa di loro, li fa star peggio e procura loro problemi. Perciò sempre più persone semplici ed oneste dicono di non volere più ascoltare nessuno dei politici”.

E’ vero, ma…

“Tuttavia, come ad ogni elezione comunale, sono in ballo i prossimi cinque anni della città.”

Dal suo punto di vista di coordinatore del Tea Party, cosa propone?

“Per ridare fiducia agli elettori di Torino in queste elezioni comunali e perché questa non sia una campagna di slogan, ma possa essere un dibattito concreto, serve un’oggettiva iniziativa di pressione esterna in maniera trasversale e tematica sui partiti esistenti che parta ora che si è a due mesi circa dall’inizio del mese di campagna elettorale”.

Con quali modalità?

“E questo avviene da qualche giorno a Torino grazie al Tea Party con un’iniziativa dal titolo “Una firma contro le tasse a Torino - L’impegno dei candidati”.

Da lunedì si può ascoltare un video che si trova nel canale YouTube del sito amatoriale “Il Polo degli Individui”.

Come potrebbero concretizzarsi i risvolti operativi?

“Ricordo che al Tea Party Italia possono aderire tutti i gruppi, le associazioni, le organizzazioni o i singoli individui (anche a loro volta aderenti a partiti di tutti gli schieramenti) che condividono la battaglia contro gli eccessi del fisco e contro l'invasione dello stato - ad ogni livello - nella vita di ognuno di noi.”

Per chi ancora non conosce il vostro movimento, potrebbe fornire qualche maggior elemento?

“Il Tea Party è un movimento spontaneo che ha festeggiato l’anno scorso i dieci anni e che diffida dallo stato che dice di agire "per il nostro bene". Le parole che lo sintetizzano sono “meno tasse, meno burocrazia e più libertà”.

Come si pone il Tea Party nei confronti dei candidati al consiglio comunale di Torino?

“Qui a Torino il Tea Party chiede ai candidati alla carica di Consigliere Comunale ed alla carica di Sindaco di firmare un impegno in difesa del Contribuente, cioè di tutti noi che paghiamo le tasse”.

In che modo?

“Il candidato che firma si impegna sia con una politica di riduzione della spesa pubblica comunale complessiva, sia riducendo le tasse, le imposte e le addizionali comunali esistenti o per lo meno non aumentandole e non introducendone di nuove.”

Cosa chiedete ai candidati che sottoscrivono questo impegno?

“Noi del Tea Party desideriamo che si parli nella campagna elettorale di ciò che nell’impegno è scritto e che ciò sia realizzato nel prossimo consiglio comunale”.

Così i candidati rappresentano un mezzo?

“Infatti noi del Tea Party non appoggiamo un partito. Noi diciamo che quel candidato di quel partito si è impegnato su questo tema, gli facciamo mettere una firma e la faccia, perché - importantissimo - mentre un candidato firma, faremo sempre alcune brevi domande fisse e registreremo le risposte”.

E poi?

“Quando le liste elettorali saranno chiuse i candidati potranno firmare e chi non sarà nell’elenco dei firmatari semplicemente sarà contro quelle semplici parole che abbiamo scritto nell’impegno.

Sempre appena le liste elettorali saranno chiuse, si aprirà un elenco dei firmatari e sarà sempre aggiornato”.

Quando l’esito delle elezioni sarà concluso ed i candidati eletti, come procederete?

“Dopo le elezioni monitoreremo quei firmatari che risulteranno eletti affinché mantengano il loro impegno una volta in carica”.

Un’ultima domanda dottor Jannelli, avete calcolato i tempi per lanciare la vostra iniziativa?

“Si parte ora perché tutti (per quanto possibile) gli abitanti di Torino (con il passaparola) giungano a conoscenza dell’iniziativa quando le liste elettorali saranno chiuse e la campagna elettorale entrerà nel vivo”.

Grazie dottor Jannelli

 

Il video è raggiungibile tramite questo link:

https://youtu.be/1rGmetFBV8g

In allegato il fac simile dei modulo a disposizione dei candidati al consiglio comunale e dei candidati sindaci

 

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 10/07/2021