Qual è il Paese con più armi per abitante?

Scopriamo insieme le Nazioni che detengono più armi fra i civili

Il Paese con il maggior numero di armi da fuoco pro capite sono gli Stati Uniti, con circa 120 armi ogni 100 abitanti, più del doppio rispetto al secondo Paese in classifica. Ciò implica che negli Stati Uniti ci sono più armi (circa 393 milioni) che cittadini (circa 332 milioni ). Secondo l'ultima indagine dell'Università di Ginevra, l'85% delle armi da fuoco del mondo sono in possesso di civili e solo il 15% nelle mani dei militari e delle forze dell'ordine.

 

Il possesso privato di armi è profondamente radicato negli Stati Uniti. Una delle lobby più importanti del paese, la National Rifle Association , è stata determinante nel fare pressione sulle istituzioni e sulla società per il diritto di portare armi, protetto dal Secondo Emendamento della Costituzione USA, atta ad evitare regolamentazioni restrittive a danno del cittadino. La cultura civica del possesso d’armi deriva dal principio che sostiene che la popolazione debba essere armata per difendersi da un potenziale governo tirannico o da una potenziale minaccia esterna.

 

Purtroppo, oltre alle sacrosante libertà individuali c’è anche il rovescio della medaglia. L' aumento delle sparatorie di massa negli Stati Uniti negli ultimi decenni ha posto la questione delle armi in primo piano nel dibattito pubblico.

 

Per molti, più possesso privato di armi significa più omicidi e più violenza. È stato dimostrato che un alto numero di armi da fuoco spiega in parte l' insolito livello di violenza negli Stati Uniti rispetto ad altri paesi occidentali. Anche così, i difensori del diritto di portare armi sostengono che con più armi nelle mani dei civili, si verificano meno crimini e i cittadini si difendono più velocemente ed efficacemente da possibili aggressori. Inoltre, il possesso di armi ha origini ben lontane, durante la Rivoluzione americana i patrioti pensarono che garantire ai propri cittadini il possesso di armi tutelasse il bene supremo contro qualunque Stato oppressore, sia esso esterno come interno, la proprietà privata.

 

La difesa della stessa contro un qualsiasi ipotetico “Stato leviatano” garantisce per legge che un cittadino americano, anche in assenza di un porto d’armi, possa detenere un arma.

Questo concetto, se applicato al pericolo sempre presente della perdita di diritti e di sovranità a cui stiamo assistendo in Europa, ci fa pensare che forse non è poi così campato in aria.

Ma torniamo ai dati statistici. In Europa , i Balcani (soprattutto Montenegro e Serbia) e i paesi nordici (come Finlandia o Islanda) hanno il più alto rapporto di armi per popolazione, con cifre comprese tra 28 e 39 armi per 100 abitanti. La media per l'Unione europea è di circa 15.

 

Un caso eclatante è la Svizzera , concepita come neutrale e pacifica, ma che ha un tasso di 27,6 armi da fuoco ogni cento abitanti. Ciò è dovuto a una tradizione militare basata sul principio della "neutralità armata", per cui il Paese resta avulso dai conflitti ma si prepara a potenziali attacchi, e a una legislazione che riconosce il diritto al possesso delle armi e promuove la formazione dei bambini nelle sue uso. Tuttavia, non ci sono state sparatorie di massa in Svizzera dal 2001, in parte perché i permessi per portare armi per strada sono difficili da ottenere e la legge svizzera garantisce che individui violenti o pericolosi non possano acquisirli.

 

Più della metà delle armi in possesso di civili si trovano in America, dove ci sono 34,7 armi ogni 100 abitanti in Canada e Uruguay , secondi nella lista continentale dopo gli Stati Uniti. Tuttavia, il secondo Paese nella classifica mondiale è lo Yemen , con 52,8 armi ogni 100 abitanti. Una legge del 1992 riconosce il diritto di possedere fucili, mitragliatrici e altre armi da fuoco per la legittima difesa di una popolazione precedentemente abituata all'uso dei jambiya, i tradizionali pugnali yemeniti. Nella società yemenita , il possesso di armi è associato alla mascolinità.

 

In ultimo, i paesi con il minor numero di armi di proprietà civile includono Taiwan, Indonesia, Città del Vaticano, Corea del Sud e Giappone, con cifre appena superiori allo 0%.

In Europa la Polonia è il Paese con il minor numero di armi per abitante(interessante notare che, insieme al Vaticano, il fatto di essere il Paese più cattolico corrisponda anche con l’essere lo Stato con minor numero di armi per abitante) con solo il 2,5%, anche in questo caso a causa di leggi molto restrittive sull'acquisto e il possesso di armi.

 

Ciononostante, la visione apparentemente pacifista, avversa ad ogni tipo di possesso d’armi personale, potrebbe nascondere, nel migliore dei casi un’utile ed ingenua idiozia, nel peggiore una collusione con quei poteri sovranazionali che hanno tutto l’interesse a vedere il singolo individuo privato dei suoi diritti e dei mezzi di autodifesa volti a proteggere la sua persona e la sua proprietà.

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Articolo pubblicato il 15/07/2021