Il ministro garibaldino

Vicende storiche, politiche ed umane di Paolo Carcano (di Alessandro Mella)

La Grande Storia d’Italia e d’Europa è costellata di magnifici personaggi che non sempre trovano sufficiente spazio nei libri di testo delle scuole. Tuttavia, il loro impegno umano, sociale e politico non può e non deve essere dimenticato.

Spicca, tra questi, la figura cui oggi dedicheremo questo breve articolo.

Paolo Carcano nacque a Como il 24 gennaio 1843 da un’importante famiglia locale e cittadino del Regno Lombardo Veneto.

Come molti giovani del tempo, fu presto affascinato dall’idealismo che accompagnò gli anni del Risorgimento e si unì ai celeberrimi “mille” di Giuseppe Garibaldi partecipando alla campagna militare del 1860.

Desideroso di contribuire all’unificazione nazionale ed al superamento dei dispotismi stranieri che imperversavano nel paese, si rimise coraggiosamente la camicia rossa nella guerra del 1866 con cui furono liberate le provincie del Veneto.

Fedele e devoto al generale Garibaldi, non mancò di tornare in armi quando questi tentò la sfortunata sortita su Roma nel 1867 combattendo a Monterotondo e qui venendo ferito in battaglia.

Il suo idealismo, comunque, trovò preso espressione successivamente nella vita politica e nel 1881 venne eletto alla Camera dei Deputati restando a Montecitorio per diverse legislature ed ottenendo numerosi incarichi istituzionali e governativi.

Il primo di questi fu quello di sottosegretario cui presto seguirono quello di Ministro delle Finanze nel governo Pelloux e poi di Ministro dell’Agricoltura, Industria e Commercio nel governo Saracco:

 

Paolo Carcano, ministro dell'agricoltura. nacque a Como nel 1843. Avvocato e patriota, appartiene alla Camera dalla 14a legislatura. Fu già sottosegretario alle finanze con Seismith-Doda e ministro del tesoro nel primo Gabinetto Pelloux. (1)

 

Fu, tuttavia, quest’ultimo, un ruolo di breve durata ma pochi mesi dopo si insediò il governo Zanardelli nel quale egli assunse, nuovamente, la prestigiosa ma molto impegnativa titolarità del Ministero delle Finanze:

 

Il nuovo Ministro delle Finanze. L’on. Paolo Carcano, dopo breve esitazione, ha accettato il portafoglio delle finanze offertogli dall’on. Zanardelli: egli ha prestato in Racconigi, nelle mani del Re, il voluto giuramento, ed ha preso possesso del suo Ministero, pregando l’on. Mazziotti di conservare l’ufficio di sottosegretario di Stato, già conferitogli dal ministro dimissionario Wollemborg.

L’on. Carcano appartiene a ragguardevole famiglia di Como, ove nacque nel gennaio 1843: dedicatosi all’avvocatura diede prova di profondi studi, di scrupolosa onestà, e di molto ingegno, che egli mise presto a servizio delle Amministrazioni della città e della Provincia sua.

Appartiene alla Camera dei Deputati, qu l rappresentante della città natale, fin dalla XIV legislatura: fu sempre ascritto alla sinistra costituzionale, ed uno dei più fidi seguaci ed ammiratori dell’on. Zanardelli: non sconfessò mai quei principii liberali che nella gioventù l’avevan fatto accorrere fra le file garibaldine, nelle quali valorosamente combatté per l’indipendenza italiana e, anche per la conquista di Roma nella sfortunata giornata di Mentana.

Alla Camera si fece notare per la grande competenza nelle questioni economiche, finanziarie, e si distinse specialmente nelle commissioni per lo studio dei bilanci, tanto che l'On. Seismit-Doda, ministro delle finanze sotto il primo ministero Crispi, lo chiamò a sottosegretario. Fu poscia nel 1898 nominato ministro delle Finanze nel Ministero Pelloux, e nella seduta del 28 novembre stesso anno presentava vari progetti di legge per la riforma tributaria, allo scopo tra altro di «sopprimere il balzello medioevale del dazio interno di consumo almeno sul pane quotidiano».

È da prevedersi pertanto che il nuovo ministro ripresenterà gli antichi progetti, apportandovi quelle modificazioni, che i maggiori studi, e le circostanze hanno dimostrate necessarie. Intanto però la sua scelta conferma che il Ministero è più che mai fermo nelle idee di portare nella questione tributaria quelle riforme rese necessarie dall’equità e dalla giustizia e dai tempi, secondo la promessa fatta nel suo programma di governo. (2)

 

Si deve considerare, infatti, che tale ruolo assumeva un’importanza ancora più determinante in un regno giovane, nato da poco, con la struttura dello stato del tutto da consolidare e costruire, quasi ex novo.

Fu in questa fase che egli legò il suo nome, saldamente, ad una norma di grande modernità e di grande sensibilità. Il 19 giugno 1902, infatti, il Parlamento approvò la Legge Carcano con cui si imponevano precise condizioni, dignitose e rispettose, all’impiego delle donne e dei minori nel mondo del lavoro prevedendo, per la prima volta, anche previdenze in caso di gravidanza.

Un provvedimento lungimirante che seguiva una logica precisa in un quadro di svecchiamento della società e di emancipazione delle masse. Fu, infatti, anche in questo periodo che vennero introdotte anche nuove norme, più umane, per la gestione delle carceri. Si viveva, del resto, nel cuore di quell’età giolittiana che proprio dal binomio Giolitti e Vittorio Emanuele III traeva forza ed ispirazione.

Una stagione resa possibile solo dopo l’archiviazione, invero piuttosto infelice nelle modalità, del periodo reazionario di Crispi.

Dopo una breve esperienza al Ministero del Tesoro con il governo Fortis, tra il 1905 ed il 1906, proprio Giovanni Giolitti lo rivolle confermato alla guida di quel vitale dicastero offrendogli tutta la sua fiducia. Una fiducia, occorre aggiungere, ben meritata da un uomo che la stampa del tempo descriveva come virtuoso e di nobili pensieri:

 

La nomina di Carcano a ministro del tesoro. Roma, 16, oro 21,30. Nel Consiglio dei ministri che si tiene stasera, l'onorevole presidente del Consiglio darà partecipazione che egli ha proposto al Re l’accettazione delle dimissioni dell'on. Majorana dall'ufficio di ministro del tesoro, e che S. M. le ha accettate. Dirà quindi che il Re ha gradito la proposta per la nomina dell'on. deputato Paolo Carcano a nuovo ministro del tesoro. Il Consiglio dei ministri non avrà che a prender atto di queste due comunicazioni, non essendo chiamato a deliberare né sulla prima né sulla seconda.

Domani mattina il Re firmerà il relativo decreto, del quale si darà partecipazione scritta ed immediata al presidente della Camera. Questi a sua volta ne darà partecipazione alla Camera appena approvato il processo verbale della seduta precedente. Nel pomeriggio di domani stesso il nuovo ministro prenderà possesso dell'ufficio. La scelta dell'on. Carcano è stata oggi commentata favorevolmente nei corridoi di Montecitorio. Ne erano specialmente contenti i deputati di Sinistra, e anticlericali, perché esso costituisco una smentita dell'onorevole presidente del Consiglio a tutte le voci che attribuiscono al Ministero un indirizzo filoclericale.

Chi ha il proposito di favorire le nuove tendenze neoguelfe non cerca a suo collaboratore un vecchio liberale come Paolo Carcano, il quale prima di accettare il portafoglio deve essersi assicurato dell'indirizzo liberale del Governo. Ancora giovanissimo, Paolo Carcano fece parte della spedizione dei Mille, e partecipò poi alle altre campagne per l'unificazione della patria. Entrò alla Camera nelle elezioni generali del 1882, come rappresentante di Como, i cui elettori gli sono rimasti fedelissimi. Ha dunque otto legislature.

Nel 1889 Crispi lo chiamò per la prima volta al Governo, facendolo nominare sottosegretario di Stato al Ministero delle finanze. Nel 1898 entrò come ministro delle finanze nel primo Gabinetto Pelloux dal quale uscì con i suoi amici politici Fortis, Finocchiaro Aprile e Nasi.

Nel 1890 fece parte del Gabinetto Saracco come ministro di agricoltura e nel 1901 fu chiamato da Zanardelli a dirigere il Ministero delle finanze in sostituzione dell'on. Wollemborg e finalmente diresse il Ministero del tesoro nel primo e nel secondo Gabinetto Fortis. È dunque questa la quinta volta che egli va al Ministero. Parlamentarmente, ha sempre seduto alla Sinistra. Finche visse Zanardelli, apparteneva al gruppo zanardelliano; ora è tra gli amici intimi dell'on. Fortis. (3)

 

In seguito alla vittoria elettorale alle elezioni del 1913 dei liberali costituzionali, egli tornò nuovamente al Ministero del Tesoro per volontà di Antonio Salandra e gli fu vicino nei giorni che precedettero l’ingresso dell’Italia nella Grande Guerra europea.

Saggio, attento, misurato nelle parole e nelle opere, egli seppe tenere i nervi ed il cuore saldi anche quando la Battaglia di Caporetto procurò enorme dolore e sconforto in tutta Italia. Anche quando il momento sembrava aprire orizzonti oscuri di fronte all’avvenire:

 

Il Ministro di Stato, Paolo Carcano si è così espresso: Nell’ora che volge, grave e solenne per l'Italia e per l’Umanità, il primo bisogno, il primo dovere, il primo elemento di successo è la concordia nei voleri e nelle opere, la concordia nei tenaci propositi di fare ogni sforzo, di superare ogni ostacolo, di sopportare qualunque privazione e qualunque sacrificio per resistere e vincere. (4)

Frattanto la sua lunga carriera gli aveva procurato anche prestigiose decorazioni ed onorificenze.

La più cara, forse, la medaglia commemorativa delle Guerre d’Indipendenza fregiata delle tre fascette 1860, 1866 e 1867 ben meritate sul campo delle patrie battaglie. Ad essa presto si affiancarono le Gran Croci degli Ordini al Merito della Repubblica di San Marino, della Legione d’Onore (Repubblica Francese), dell’Ordine dell’Aquila Bianca (Impero di Russia), dell’Ordine di Danilo I del Montenegro, degli Ordini Sabaudi della Corona d’Italia e dei Santi Maurizio e Lazzaro ed infine del nobilitante e supremo Real Ordine del Cristo del Regno del Portogallo. (5)

 

Esso ancora oggi viene conferito dalla Real Casa del Portogallo nel gran magistero esercitato da Dom Pedro Duca di Braganza e di Loulè e Capo della Real Casa del Portogallo coadiuvato dal cancelliere Dom Nuno Cabral da Camara Pereira Marchese di Castel Rodrigo e Connestabile del Portogallo.

In Italia gli ordini sono rappresentati dal conte Giuseppe Rizzani che, oltre ad essere a sua volta insignito del prestigioso Ordine del Cristo, è nipote e discendente proprio dell’on. Carcano la cui memoria egli rinnova con le sue opere benefiche e culturali.

Il passare degli anni, le fatiche cui mai si sottrasse, le ansie negli anni di guerra, ne minarono la saldezza d’ animo sempre di più e sempre più irrimediabilmente al punto che, nella sua amatissima Como, egli venne a mancare il 6 aprile 1918:

La morte dell'on. Carcano. Como, 6, mattino. L'on. Carcano, ex-ministro del Tesoro, il quale negli ultimi mesi in cui fu al Governo era in poco buone condizioni di salute, è molto stamane, alle 8,30. Paolo Carcano, nato a Como il 24 gennaio 1813, era un reduce delle principali campagne dell'Indipendenza italiana. Aveva seguito Garibaldi a Mentana, dove rimase ferito. Dal 1880 rappresentava il collegio di Como alla Camera, dove aveva conquistato uno dei primi posti, particolarmente per la sua competenza nelle questioni economiche industriali e finanziarie. Faceva parte della sinistra costituzionale ed aveva amicizie e simpatie in tutti gli altri settori della camera.

Membro di molteplici importanti Commissioni e relatore di parecchie leggi, sali più volle al Governo come sottosegretario di Stato alle finanze nel primo Ministero Crispi, come ministro di Agricoltura del Gabinetto Pelloux, come ministro delle Finanze in quello Zanardelli e poi come ministro del Tesoro nel Ministero Fortis, nell'ultimo Gabinetto Giolitti e nel Ministero Salandra. Con lui scompare una singolare figura di uomo parlamentare e uno degli anziani. Paolo Carcano esercitava la avvocatura. Diede alla luce importanti monografie in materia economica e finanziaria. (6)

 

Ci telefonano da Roma, 6 notte: La notizia della morte dell'ex-ministro del Tesoro, onorevole Carcano, ha prodotto a Roma viva e dolorosa impressione. L’on. Carcano era tenuto in grande considerazione per il suo passato patriottico e per i servizi resi al Paese quando al governo. Anche negli ultimi tempi aveva dato sublime esempio di sacrificio rimanendo al Ministero del Tesoro malgrado le non buone condizioni di salute. Il Re ha telegrafato le condoglianze alla famiglia. Hanno pure telegrafato l'on. Orlando, ancora in zona di guerra, l'on. Nitti e tutti gli altri ministri, nonché numerosi uomini politici. I funerali saranno fatti a spese dello Stato, e sé le cure del suo ufficio lo consentiranno, vi parteciperà l’on. Nitti, successore dell'on. Carcano come ministro del Tesoro. Interverrà al funerale finche l'on. Marconi, legato all'on. Carcano da fraterna amicizia. (7)

È triste pensare come la provvidenza non gli avesse concesso, lui volontario garibaldino sempre giovane nel cuore, di assistere alla vittoria del novembre 1918 ed al completamento dell’Unità Nazionale per la quale egli si era speso per tutta la vita. Avrebbe meritato, come minimo, di sbarcare a Trieste a fianco di Re Vittorio Emanuele III. Ma la sua nobile vita terrena terminò troppo presto purtroppo.

Oggi, nella via che a Como porta il suo nome, una targa con il suo bronzeo profilo lo ricorda ai passanti forse troppo distratti per rendere il dovuto omaggio al ricordo di questa bella figura di probo politico e generoso patriota.

Il suo esempio, la sua fede assoluta nelle istituzioni e nel Paese, vivono comunque in noi e nell’esempio che abbiamo il dovere di perpetuare e consegnare alle generazioni future.

 

NOTE

1) La Bollente, 26, Anno XIV, 28-29 giugno 1900, p. 1.

2) L’Eco dell’Industria – Gazzetta Biellese, 63, Anno XXXVIII, 11 agosto 1901, p. 1.

3) La Stampa, 135, Anno XLI, 17 maggio 1907, p. 1.

4) La Tribuna Biellese, 104, Anno XXVII, 29 dicembre 1917, p. 1.

5) Proprio per via di quest’ordine, la genealogia dell’on. Paolo Carcano è stata pubblicata nella Parte III della XXXIII edizione dell’Annuario della Nobiltà Italiana, diretto da Andrea Borella, recentemente in distribuzione.

6) La Stampa, 96, Anno LII, 7 aprile 1918, p. 2.

7) Ibid.

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Articolo pubblicato il 02/08/2021