Covid. L’effetto Draghi c’è. Avanti tutta con i vaccini, nonostante le percentuali di decessi al lumicino

Ma non sono i vaccini a produrre le varianti più pericolose?

Ieri i titoli cubitali dei giornali riportavano la frase funerea e ammonitrice di Draghi che anche Civico20News ha riportato: “APPELLO A NON VACCINARSI E' UN APPELLO A MORIRE" e in molti, soprattutto tra i ceti sociali maggiormente dediti alla superstizione, si sono rotti gli indugi e la corsa al vaccino si è scatenata, come già avevano fatto i francesi terrorizzati dalle minacce ed i provvedimenti puntivi di Macron.

I meglio informati e conoscitori delle debolezze umane, ci hanno suggerito che la gran parte della popolazione godereccia dello sfasciume pendulo, abbia abbandonato, pigrizia, paure e pregiudizi, piuttosto che rinunciare alle caciare paesane ed alla mangiate estive, prendendo d’assalto i centri vaccinali.

Ci allontaniamo da queste reazioni per fotografare i fatti. Ieri, 23 luglio, in merito all’andamento del contagi, sono stati resi noti i dati della protezione civile che danno il quadro aggiornato dei nuovi casi di contagi da Covid-19.

I deceduti in Italia sono 17, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 155, 3 in meno nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 10. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 1.307, in aumento di 70.

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 140 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 19 dopo test antigenico), pari allo 0,7% di 18.879 tamponi eseguiti, di cui 15.597 antigenici. Dei 140 nuovi casi, gli asintomatici sono 55 (39,3%).

 

I ricoverati in terapia intensiva sono 3 invariati da giorni.

I ricoverati non in terapia intensiva sono 47 (-5 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 1.364.

 

Nessun decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Quindi situazione ampiamente sotto controllo, nonostante le orge calcistiche e le incursioni notturne dei primi vacanzieri.

 

L’effetto Draghi sulle prenotazioni dei vaccini ha prodotto il raddoppio in poche ore in diverse regioni italiane. "Oggi abbiamo registrato un incremento delle prenotazioni che va da un +15% a +200% a seconda delle regioni. In Friuli Venezia Giulia abbiamo registrato un +6.000%". Lo ha detto il Commissario per l'emergenza Francesco Figliuolo sottolineando che si sta procedendo con 500mila vaccinazioni al giorno

In Piemonte a poche ore dalle decisioni del Governo in materia, "le prenotazioni per le vaccinazioni contro il Covid-19 sono raddoppiate" ha detto il governatore Alberto Cirio, a margine di un appuntamento in Regione. "Le decisioni di ieri del Governo - ha sottolineato Cirio - hanno avuto in Piemonte l'effetto di raddoppiare le richieste per le vaccinazioni: ogni ora sul nostro portale registriamo il doppio delle adesioni rispetto alle media. In Piemonte è già visibile un "effetto Draghi" legato al Green Pass, conclude il governatore.

Quindi a rigor di logica, se il convincimento o la convenienza fanno raggiungere lo scopo, la situazione dei contagi, in teoria dovrebbe rapidamente rientrare, senza dover estendere la ciaccia all’untore o al poveretto che per ragioni di salute non può vaccinarsi.

C’è un però molto in quietante che viene rigorosamente taciuto.

C’è chi autorevolmente sostiene che sono proprio i vaccini a causare una selezione di nuovi ceppi virali. Una tesi che ovviamente il pensiero dominante respinge.

Ma ci sono delle prove scientifiche a sostegno di questa tesi? Ci sono eccome. Su Cell del 29 aprile scorso è uscito un articolo molto interessante. Cell è una rivista di scienze della vita per la pubblicazione di articoli scientifici a revisione paritaria, nata nel 1974 dallo scienziato Benjamin Lewin.

 

Già il titolo non lascia spazio a dubbi: “Molteplici varianti di SC2 sfuggono alla neutralizzazione da parte dell’immunità umorale indotta dal vaccino“.

 

Nell’articolo si scrive tra l’altro che «la sorveglianza in corso ha rivelato l’emergere di varianti che ospitano mutazioni nella spike, il principale obiettivo degli anticorpi neutralizzanti».

 

Per comprendere l’impatto di queste varianti, è stata valutata la capacità di neutralizzazione di  individui che hanno ricevuto una o due dosi di vaccini mRNA273 contro ben 10 ceppi di SARS-CoV-2 circolanti a livello globale. La metà erano altamente resistenti alla neutralizzazione. Ciò significa che un numero relativamente piccolo di mutazioni può mediare una potente fuga dalle risposte vaccinali. 

 

Sebbene l’impatto clinico della resistenza alla neutralizzazione rimanga incerto, questi risultati evidenziano il potenziale per le varianti di sfuggire alla neutralizzazione dell’immunità umorale.

A questo punto si fa strada l’ipotesi che possa essere  il vaccino a indurre una selezione di mutanti più contagiosi e più pericolosi.

 

Dobbiamo tener conto che i virus a RNA, a singolo filamento come questi, non solo formano rapidamente mutanti, soprattutto nella parte della Spike ché quella è immunogenica, riuscendo così a sfuggire rapidamente a quello che è l’attacco del sistema immunitario. C’è, infatti, un RNA polimerasi RNA dipendente che introduce molti errori nella sua replicazione, formando, quindi, molto rapidamente mutanti con mutazioni che sono presenti in tutti i virus del nuovo mutante.

 

Quando si vaccina si producono degli anticorpi specifici per l’antigene vaccinale ma questi anticorpi prodotti attraverso il vaccino non sono in grado di legarsi a tutti i mutanti minori, quindi i mutanti minori che sfuggono dal legame con l’anticorpo vaccinale sono propriamente quelli che si replicano e determinano la resistenza perché godono di un vantaggio selettivo. 

 

Essi vengono quindi selezionati proprio dalla vaccinazione.

Più vacciniamo la popolazione, più rapidamente creiamo vaccino-resistenzaSi tratta inoltre di varianti “artificiali”, ben diverse da quelle che si sviluppano in modo naturale. Le varianti naturali sono meno aggressive e pericolose, contagiano ma non fanno ammalare, consentendo, in altre parole, l’endemizzazione ossia la fine della fase acuta dell’epidemia.

 

Il virus, che è un parassita, muta opportunamente adattandosi all’ospite (suo habitat naturale) con cui convive senza più danneggiarlo. Non così nel caso in cui le varianti virali siano state selezionate per vaccino-resistenza.

 

La prova di questo, la vera e propria “pistola fumante”, potrebbe essere data dal sequenziamento di queste varianti, come ha recentemente dichiarato la dottoressa Loretta Bolgan.

 

Si potrebbero distinguere le varianti naturali da quelle indotte da vaccino, attraverso lo studio della Spike.


Stanno uscendo i primi studi che dimostrano che, utilizzando tecniche di spettrometria di massa (Proteomica), è possibile discriminare la spike da vaccino da quella naturale.

 

Questi risultati suggeriscono che i vaccini mRNA potrebbero dover essere aggiornati periodicamente per evitare una potenziale perdita di efficacia clinica.

Di qui la ventilata necessità di una terza dose, che prelude poi ad infinite dosi, ogni anno.

 

Non potendosi raggiungere l’agognata immunità di gregge, l’emergere anzi di questi nuovi ceppi varianti minaccia di vanificare quanto finora compiuto con le cure nell’arrestare la diffusione del Covid.

 

Quindi?

 

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Articolo pubblicato il 24/07/2021