L’EDITORIALE della DOMENICA di CIVICO20NEWS – Enrico S. Laterza : Eurovirus covideale tifoideo

Dopo la sbornia da trionfo calcistico azzurro, allo Stivale nel pallone ne faran rivedere di tutti i colori (pandemici)

Tronfio trionfo!

 

Dopo le strabordanti orge da bolge dantesche (giusto a celebrazione del settecentesimo anniversario dalla scomparsa – per sua buona-sorte – dell’Alighieri), spontaneamente esplose senza controllo, principalmente nella Capitale del Belpaese (laddove il “sììììììh!” tuona), per festeggiare, con distanziata – ehm... – moderazione, l’agognata vittoria calcistica veterocontinentale della nazionale azzurra, quando i colori dominanti che ci siamo abituati a ricordare e ripetere eran stati i bleu, per gli amabili cugini transalpini, il bianco leonino degli ospitali inglesi, il furioso rosso dei focosi spagnoli (torel/li scorna/ti) o l’arancione dei tulipani olandesi, ecco che l’arcobaleno cromatico sulla mappa del pallonaro Stivaletto coi tacchetti torna allegramente a virare verso le iridescenti tinte semaforiche delle zone di contenimento e segregazione anti-covid.

 

Già, mentre le sfere di cuoio rotolavano sull’erbetta dei campi-di-gioco, un girovago spettrale “imbucato” molto comune, quanto invisibile e insidioso, s’insinuava e diffondeva zitto-zitto nell’arioso droplet di tripudio salivare dell’Europeo di football, tra la gente sputacchiante, ammassata sugli spalti o accalcata nelle piazze gremite al di là di ogni immaginazione, lui insieme (anzi, addosso, dentro) ai supporter sbandieranti e strombazzanti, a urlare, gioire e – specialmente – tifare: il coronavirale microbo di Wuhan, mannaggia! (Che il Signor Xi sempre sia lodato!)

 

Grazie ad una simile saggia condotta collettiva, la dura partita pandemica che c’illudevamo si avviasse benignamente al termine – pur con tanti, troppi infortunati ed espulsi –, invece si trascina ai supplementari, se non ai mortali rigori; ne usciremo mai vivi, sani-e-salvi, noi, inoculato popolino bovino in vaccinazione, alla disperata ricerca dell’immunità di gregge? magari col green-pass obbligatorio, prescritto dagli illustri dottori Supermario Dragone e Ursula dell’Ue?...

 

E i contagi (con avariate varianti in lettere greche) dilagano di nuovo, alla quarta ondata di tempesta (grandinano uova-di-Pasqua in marmo!...), minacciando di naufragio lo sgangherato zatterone medusiano cui siamo aggrappati. Persino le fantasmatiche Olimpiadi di Tokyo 2020 (sic), organizzate in forma pressoché “virtuale” ed orfane di pubblico “in presenza”, circondate dall’esplicita ostilità dei cittadini del Sol Levante, solitamente assai pazienti, rischiano l’annullamento.

 

L’annunciata ripresa in accelerazione sarà rallentata e ritardata, nonostante la vigorosa spinta della megatorta del miliardario Recovery, cui mirano con l’acquolina-in-bocca anche i famelici sciacalli e pescecani profittatori, nonché le solerti organizzazioni mafiose italiche e mondiali?

 

Nel frattempo, c’è chi s’en fout completamente della crisi economico-sanitaria, avendone ricavato vantaggi incredibili: i maggiori gigaricconi della Terra, eroici emuli di Howard Hughes e Neil Armstrong dal Bezos di Amazon (cui l’Amazzonia omonima deve una notevole quota di soffocamento climatico) al virginale britannico Branson, all’ineffabile Elon Musk di Tesla e Space-X , avendo sfruttato ed inquinato a-più-non-posso il Globo ed essersi dati una frettolosa riverniciatura di verdino gretino ecologista, pensano, per pecunia ad astra (non zeneca), ad andare in orbita con costosissimi razzi privati e, in prospettiva futura, una volta distrutto questo, ad approdare su un altro pianeta, come il bellicoso scarlatto Marte. Ci rimanessero: qual gran salto per l’Umanità!

 

Non ragioniam di lor, ma guarda e tassa.

 

 

Enrico S. Laterza

 

 

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Articolo pubblicato il 25/07/2021