Fuoco dal cielo

I mitragliamenti aerei in Italia nella Seconda Guerra Mondiale (di Alessandro Mella)

Nell’immaginario collettivo, quando si pensa alla guerra aerea in Italia nel secondo conflitto mondiale, viene subito alla mente l’immagine di nuvole di fortezze volanti intente a sganciare migliaia di bombe dirompenti sulle nostre città. E non è una visione irrealistica ma, certamente, molto limitata.

Fin dai primi giorni seguiti all’ingresso dell’Italia in guerra, il 10 giugno 1940, iniziarono le incursioni aeree sui centri urbani ed industriali del nostro paese, per lo più di notte com’erano soliti fare gli inglesi.

I bombardamenti aerei vennero poi, anche, di giorno con l’intervento degli Stati Uniti. A lato della necessità di colpire e ridurre al minimo l’operatività degli impianti industriali e degli opifici militari iniziò progressivamente a prendere forma anche l’impiego delle incursioni con finalità politiche.

Quello che in gergo viene chiamato “bombardamento terroristico” poiché finalizzato ad esercitare una potente pressione psicologica sulla popolazione civile portandola ad invocare la pace o la resa.

Da questo punto di vista gli angloamericani, purtroppo, non si risparmiarono per tutto il lungo periodo del conflitto martoriando praticamente quasi tutti i centri abitati della penisola con l’intento anche di fiaccare ogni anelito di resistenza nella gente comune.

A questa devastante strategia se ne affiancò un’altra che iniziò a prendere piede quando, dopo l’armistizio del 1943, le forze aeree alleate disposero di campi di volo collocati direttamente nell’Italia meridionale.

Un dettaglio che favoriva l’impiego anche di piccoli velivoli come caccia e cacciabombardieri. In seguito ai fatti armistiziali già citati, il nostro paese si trovò diviso in due con alleati e Regno del Sud nel mezzogiorno ed armate tedesche e la Repubblica Sociale Italiana al Nord.

Se è vero che ovunque si pativano fame e privazioni è anche vero che nelle regioni settentrionali a questi problemi si affiancarono l’escalation di violenza generata dalla lotta senza esclusione di colpi tra i patrioti della Resistenza e quanto restava del fascismo morente.

Ed in più l’incubo che veniva dal cielo. E che non era fatto, solo e soltanto come non bastasse, dai bombardamenti dei grandi velivoli ma anche dai perpetui ed improvvisi mitragliamenti effettuati dai piloti alleati in tutto il territorio occupato.

E per sfuggire a quest’angoscia non bastava lo sfollamento, non bastava lasciare le città, gli aerei attaccavano ovunque anche nei campi, anche nelle zone di provincia, anche nelle periferie. I piloti adocchiavano qualcosa di loro gusto e si gettavano con le mitragliatrici in azione colpendo tram, treni, carri con cavalli, ciclisti, fattori nei campi e perfino semplici borghesi a piedi.

Una ferocia insensata perché indirizzata per lo più su civili inermi ed incapaci di difendersi. I casi furono innumerevoli ed è impossibile elencarli tutti. La propaganda fascista repubblicana sfruttò in ogni modo possibile questa barbarie quasi fosse stata ingenuamente servita sul piatto dei propagandisti di regime.

Ma al netto di questo uso, meschino e vile, fatto dagli ultimi sussulti del fascismo morente, il fatto purtroppo restava. Restavano gli elenchi delle vittime, restavano i loro nomi, la sofferenza dei loro cari, il loro sangue nelle strade, nei campi e nelle stazioni. I necrologi sui giornali, le lapidi nei cimiteri come quella di Villafranca Piemonte in cui accanto al nome del defunto è indicata la causa: mitragliamento aereo.

Basta sfogliare una raccolta di qualunque giornale, anche locale, del tempo per imbattersi in tantissimi trafiletti su questo o quel mitragliamento. A scopo puramente illustrativo mi sono preso la briga di riportarne alcuni pescandoli quasi a caso tra gli innumerevoli:

Passeggeri morti e feriti. Passeggeri morti e feriti nel mitragliamento aereo nemico di un treno sulla Porrettana Bologna, mercoledì sera. Durante un allarme aereo un velivolo nemico ha mitragliato un treno passeggeri nei pressi di Sasso Marconi, sulla Porrettana. Si lamentano 4 morti e 6 feriti. Stampa Sera, 38, LXXVIII, 24 maggio 1944, p. 1.

 

Vetture tranviarie mitragliate da aerei nemici. Una diecina di morti Roma, mercoledì sera. Nel corso del bombardamento e mitragliamento effettuato ieri dal nemico sulle vie d'accesso all'Urbe e alla periferia di Roma sono state colpite fra l'altro alcune vetture tranviarie. Si deplorano una decina di morti e numerosi feriti. La Stampa, 44, LXXVIII, 31 maggio 1944, p. 1.

Aerei nemici mitragliano ogni mattina La Spezia infierendo sulla popolazione. La Spezia, 10 luglio. Negli ultimi tempi il nemico ha intensificato le sue mattutine azioni di mitragliamento contro la popolazione cittadina, infierendo particolarmente sugli operai che stanno recandosi ai loro posti di lavoro. Il metodico carosello si è intensificato negli ultimi giorni in maniera impressionante e si devono lamentare numerosi morti e feriti. La Stampa, 192, LXXVIII, 10 luglio 1944, p. 1.

 

Contadini mitragliati e uccisi nelle campagne di Acqui - Acqui, 27 settembre. Aerei nemici hanno mitragliato le campagne dell'Acquese uccidendo quattro contadini al lavoro nei campi. La Stampa, 272, LXXVIII, 28 settembre 1944, p. 2.

 

I LIBERATORI ALL'OPERA. 50 morti e 80 feriti nel mitragliamento d'un battello Bergamo, 6 novembre. Ieri mattina tre cacciabombardieri nemici. scesi a bassa quota sulle acque del lago Sebino, hanno ferocemente mitragliato un battello della Società di navigazione che, staccatosi dall'approdo di Taverna La Bergamasca, si dirigeva verso Siviano. Nel barbaro mitragliamento hanno trovato la morte cinquanta persone si lamentano inoltre una ottantina di feriti, fra cui alcuni gravissimi.

La Stampa, 312, LXXVIII, 7 novembre 1944, p. 2.

Mitragliamenti nemici sull'abitato di Genova. Genova, 25 gennaio. La nostra città è stata oggi sorvolata da aerei nemici che hanno sganciato bombe ed effettuato azioni di mitragliamento. Nel corso di tali azioni, compiute in piena città, è stato ucciso un operaio e sono state ferite 12 persone.

La Stampa, 26, LXXIX, 26 gennaio 1945, p. 2.

 

Due donne ferite da mitragliamento nemico. Due donne ferite da mitragliamento nemico stamane, un aereo nemico, sorvolando la regione di corso Italia oltre la nuora barriera, mitragliava un filobus in servizio della linea p. Sabotino v. Rieti. Due donne mentre si rifugiavano in un vicino prato, tentando di mettersi in salvo dalle scariche, rimanevano gravemente ferite. Esse sono Michela Fossati fu Natale, residente a Collegno e Maria Duadolo di Giachino, abitante in via Mattia 20. Sono state ricoverate all'Ospedale Maria Vittoria.

La Stampa, 67, LXXIX, 19 marzo 1945, p. 2.

 

Sabato 24 e Giovedì 29 Marzo nelle prime ore del pomeriggio apparecchi caccia bombardieri nemici, sorvolarono il cielo della nostra città lasciando cadere il loro carico micidiale sopra litorali già colpiti precedentemente. Seguirono ripetuti mitragliamenti in diversi punti. Si segnalano alcuni feriti nonché il decesso di Gallarate Pietro di anni 64. Sul posto è accorso immediatamente il Capo della Provincia con le Autorità per i provvedimenti del caso. Come sempre ordinato e calmo è stato il contegno della popolazione.

La Gazzetta d’Asti, 7, Anno XLVI, 30 marzo 1945, p. 1.

 

Morti e feriti per mitragliamento nemico. Morti e feriti per mitragliamento nemico. Ieri mattino, cacciabombardieri nemici hanno mitragliato ripetutamente un convoglio tranviario proveniente da Saluzzo, in regione Tetti Piatti, nei pressi di Moncalieri, Fra i civili si debbono lamentare quattro morti e sei feriti. Gli stessi apparecchi si sono poi accaniti contro un'altra tranvia e un autocarro civili, danneggiandoli. Nei pressi di Chivasso altri apparecchi hanno effettuato azioni di mitragliamento, causando un ferito civile.

La Stampa, 107, Anno LXXIX, 17 aprile 1945, p. 2.

Come dicevamo, questi episodi furono manna dal cielo per fomentare il rancore e l’odio verso i liberatori e la propaganda della Repubblica Sociale non perse mai l’occasione per farne uso strumentale. Ma al netto di questo viene da chiedersi perché aggiungere orrore all’orrore.

In una guerra che aveva già colpito i civili in ogni modo, che aveva mostrato il lato più brutale dell’umanità, che tanto dolore aveva sparso. In verità la cattiva usanza di mitragliare i civili con gli aerei non fu un’invenzione americana od inglese giacché la Luftwaffe germanica non si risparmiò simili episodi già in Polonia nel 1939.

Ma nell’Italia, specialmente del nord, nel periodo 1943-1945 questo diventò un incubo quotidiano ed una maledizione che si ripeteva sistematicamente.

Perché? Per rabbia verso il nemico? Per delirio di onnipotenza? Per fiaccare l’animo di gente che già che non desiderava che la fine di quella grande tragedia planetaria? Perché mitragliare vecchi, donne e bambini?

A distanza di tanti decenni, di quei fatti terribili, restano pochi ricordi, qualche trafiletto su vecchi giornali, e tanti quadretti ex voto in santuari e cappelle. Immagini che riportano la mente a quei giorni in cui alla lotta fratricida si affiancò la morte che veniva al cielo. Dispensata da uomini ad altri uomini, a donne, a tutti e tutte.

Sarebbe bello poter pensare che da quell’orrore perpetuo l’umanità possa aver imparato qualcosa ma forse sarebbe solo illusione. Queste vicende, comunque, non devono farci dimenticare che se questi piloti agirono in modo inumano e quasi criminoso, con le stesse insegne e le stesse bandiere migliaia di soldati morirono per contribuire a liberare l’Italia dal giogo del nazismo e del fascismo.

A lato dei molti italiani che scelsero di combattere per la libertà, sui monti e nelle strade, ci furono anche tanti combattenti francesi, brasiliani, polacchi, inglesi, americani e così via. Il loro sacrificio va ricordato e l’azione di chi sconsideratamente compì, anche in nome delle loro stesse patrie lontane, azioni deprecabili non può e non deve offuscarne i giusti meriti storici. Ricordare, quindi, con spirito critico e sereno ma senza rivendicazioni rancorose.

La difesa della libertà parte anche da questo tipo di approccio.

Alessandro Mella

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Articolo pubblicato il 07/08/2021