Busto Arsizio (Varese) – Impressionisti alle origini della modernità

Uno splendido libro edito dalle Nomos Edizioni per la mostra al MA*GA di Gallarate, la quale ha ottenuto il conferimento della medaglia del Presidente della Repubblica Italiana , fino al 9 gennaio 2021

“Ma com’è possibile che le opere degli impressionisti siano ancora così ricche di emozioni? Qual è in suo segreto?- Scrive  Sandrina Bandera – presidente del MA*GA – nel saggio del catalogo della mostra IMPRESSIONISTI. Alle origini della modernità”, curato da Emma Zanella e Alessandro Castiglioni, edito dalle Nomos Edizioni ( pp.261 ill. col. €34.90 foto copertina).

Sicuramente lo stretto legame, la coincidenza tra artisti, soggetti rappresentati e vita reale. Ma se si trattasse solo di questo, il rischio sarebbe il racconto descrittivo banale, oleografico, noioso e tradizionale Invece ritengo - continua Cristina Bandera - che sia la loro modernità, la loro capacità di farci smarrire nei meandri della città caleidoscopica, di farsi specchio della varietà della vita, consegnandoci l’irripetibilità del momento”.

Le pubblicazioni dedicati al celebre movimento impressionista, nel passato sono state migliaia, eppure quando ne appare uno nuovo  in libreria  e sempre un arricchimento del sapere, un pregio per l‘arte impressionista che va arricchire la conoscenza  la bellezza della pittura  di questo movimento famoso in tutto il pianeta, e sempre lo sarà.

Uno splendido volume quello che accompagna il lettore e il  visitatore  a contemplare le opere  esposte al MA*GA  “IMPRESSIONISTI. Alle origini della modernità”,  in un percorso di  dipinti disegni acquerelli incisioni sculture. La  copertina,  è già  un invito alla bellezza,  per pubblicizzare il progetto è stata scelta l’opera di Firmin –Girard  – uno dei più attenti osservatori della società francese negli anni della Belle Époque parigina.

Impressionismo, è la corrente pittorica sviluppatosi in Francia fra il 1867 e il 1880. Il gruppo cominciò a costituirsi già intorno al 1860, quando all’Accadèmie Suisse a Parigi si incontrarono Claude Monet, Camille Pissarro, A. Guillaumin e P. Cezanne, tutti attratti in questi primi anni dal naturalismo di Courbet.

Il 15 aprile del 1874 si inaugurava  la prima mostra impressionistica nello studio del fotografo Nadar in Boulevard des Capucines 35 a Parigi a cui parteciparono una trentina di artisti. Lo splendido catalogo edito dalla Nomos Edizioni, recante oltre alle prefazioni istituzionali , sono riportati saggi di autorevoli studiosi del movimento, Sandrina Bandera, Emma Zanella, Vincenzo Sanfo, Gille Chazal, Fiorella Minervino, Rosa Barovier Mentasti , Virgina Hill, Gonzado  Fernández  Prieto,  Paolo Castagnone.

La mostra è promossa dal Museo MA*GA dal comune di Gallarate con la collaborazione di RJMA Progetti culturali e Diffusione Italia International Group, con il contributo Regione Lombardia e fondazione Cariplo, con il sostegno di Ricola, partner istituzionale del Museo e Lamberti spa.

Il percorso espositivo  si dipana  in una serie di sezioni  e ognuna inizia con una citazione di titoli   di capolavori letterari di fine Ottocento, inoltre le opere dialogano con le arti applicate: la moda, la musica e la letteratura. Le opere presenti e riportate nel volume, tutte sono accompagnate da schede analitiche di vari esperti, Vittoria Broggini, Alessandro Castiglioni, Francesca Chiara, Lorena Giuranna  Emma Zanella della tematica impressionistica.

La prima sezione intitolata“Correspondances”prende il titolo della celebre poesia di  Charles Baudelaire, “Les fleurs du mal, 1857”, si concentra sul rapporto tra uomo e natura, proponendo, capolavori di Gustave Courbet, Claude Monet e Alfred Sisley, si presentando anche opere di artisti meno noti ma di fondamentale importanza per la rivoluzione impressionistica.

La seconda sezione “Le ventre de Paris” il titolo è tratto dal romanzo di Émile  Zola, 1873, sono esposti capolavori di artisti  che descrivono con la tavolozza la vita rurale e quello urbana del tempo; seguono“La Comédie Hhumaine”, dalle raccolte di scritti   Honorè De Balzsc del 1842  la sezione analizza la pratica di  ritrarre i propri compagni di pittura e critici, poeti, amici di tutti i giorni; “À Rebours” dal romanzo di  Joris Karl HuYsmans, 1884 ispira le ricerche di artisti quali Paul Cezanne o Paul Gauguin che, in modi differenti si allontanano dalla lezione impressionista per seguire percorsi autonomi che anticiperanno la nascita delle avanguardie.

Una mostra, assolutamente da non perdere  e un catalogo da sfogliare  soffermarsi  e sognare ad “un salutare ritorno  - come scrive Cristina Bandera- al passato di cui ogni generazione ha bisogno, per la ricchezza rigenerante dei contenti figurativi, morali e umani”. La rivoluzione degli impressionisti fu,in realtà una rivoluzione di stile.

I loro paesaggi luminosi, i delicati ritratti, le scene di vita  della piccola borghesia riflettevano una società paga e senza problemi , inclini a godere delle bellezze delle cose. Ma la loro nuova  concezione pittorica fu alla base di tutte le avanguardie artistiche.  

 

Descrizioni immagini:

Foto copertina catalogo

Foto 1 copertina e dorso del libro

Foto 2 Firmin – Girard “Onival , prairie et villas”, 1880 circa olio su tela, 73x103 cm, collezione privata

Foto 3 Gustav Courbet “Petit paysage de mer”, 1872 olio su tela, 32,5x41 cm, Collezione privata

Foto 4 Armand Guillaumin “Saine Valery sur Somme”,1885 olio su tela, 61x81 cm, Collezione privata

Foto 5 Paul Cézanne “Le citerne dans le parc de Château Noir”,1900-1904 acquerello e matita su carta,  45x29,8 cm, Collezione privata

Foto 6 Paul Gauguin “Idole à la coquille”, 1893 bronzo e conchiglia in madreperla, 344x14,8x18,5 cm Collezione privata

 Le immagini riportate sono tratte dal volume:“Impressionisti, alle origini della modernità”, pp.261 riccamente illustrata , Nomos Edizioni. Busto Arsizio 2021 €34.90  www.nomosedizioni.it

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Articolo pubblicato il 06/08/2021