Il Governo vara il decreto per l’estensione del Green Pass per scuola e trasporti a lunga percorrenza. Tamponi calmierati

Le mediazioni di Draghi ed i punti fermi di Salvini

Ieri il governo ha portato a temine, almeno nei tratti essenziali l’operazione Green Pass approvando le nuove regole.  In particolare cosa sta cambiando?

Green pass obbligatorio in Italia per trasporti a lunga percorrenza come treni, aerei e navi a partire dal 1 settembre. Sì al certificato verde anche per studenti universitari e docenti della scuola. Per quanto riguarda i trasporti, non è stata prevista l'obbligatorietà del green pass per gli autobus e la metro. Il Consiglio dei ministri ha inoltre confermato l'esclusione di obbligo di green pass per tutti gli studenti minorenni.

Per quanto riguarda i docenti senza green pass o tampone, il nuovo decreto prevede lo stop allo stipendio dopo 5 giorni di assenza, pur non essendo previsto l’obbligo. Il presidente del consiglio Draghi non ha partecipato alla conferenza stampa, C’è stata invece la passerella dei ministri per illustrare i provvedimenti di loro competenza.

Il nuovo decreto è stato "approvato all'unanimità", come spiegato dal ministro della Salute Roberto Speranza in conferenza stampa, e "punta ancora in maniera molto forte sullo strumento del green pass per gestire questa nuova fase epidemica".

"In questa fase la scelta del governo è quella di provare a investire il più possibile sul green pass come strumento per evitare chiusure, oggi con questo decreto è stato fatto un ulteriore passo avanti in tre ambiti decisivi per il paese", rimarca il ministro.

"Innanzi tutto la scuola, un fattore essenziale per la società: noi ci impegniamo a lavorare con tutte le energie che disponiamo per farla riaprire in sicurezza e in presenza a settembre", evidenzia Speranza, spiegando che il green pass sarà "obbligatorio per l'accesso a scuola per tutto il personale scolastico. Stessa misura per l'università, non solo per il personale ma anche per gli studenti"

Per quanto riguarda le infrastrutture e i trasporti "il tentativo è quello di rendere più sicuri i luoghi per noi decisivi come treni, aerei, navi, bus a lunga percorrenza che attraverso l'uso del green pass saranno più sicuri. E' una logica che punta a valorizzare il più possibile questo strumento decisivo in questa fase".

Speranza ricorda che "la differenza fondamentale in questa fase della lotta al covid è la presenza dei vaccini. Il messaggio del governo è quello di continuare su questa strada della vaccinazione, vera svolta di questa sfida per aprire una fase diversa".

Il Ministro Giovannini aggiunge qualche precisazione: "autobus adibiti per trasporto di persone" l'obbligo - spiega - vale per i viaggi "effettuati su un percorso che collega più di due regioni: quello di due regioni è considerato uno spostamento di breve spazio, e infine su autobus adibiti a noleggio, ad esclusione di quelli utilizzati per i servizi aggiuntivi, come per le scuole". Ovviamente, precisa Giovannini, l'obbligo del green pass "non si applica per i soggetti esclusi dalla campagna vaccinale e per i soggetti esenti come da idonea certificazione".

Il green pass non sarà invece obbligatorio "per i traghetti Messina- Reggio Calabria, che nei fatti sono un trasporto pubblico locale", precisa il ministro.

L'obbligo di esibire il green pass su molti mezzi di trasporto "si applica dal 1° settembre fino al 31 dicembre", data di scadenza dello stato di emergenza, "ma poiché sappiamo che ci sono rischi di assembramento in particolare sui traghetti e negli aeroporti emetteremo circolari per ricordare a chi gestisce questi trasporti che devono ottemperare alle regole" evitando "che ci siano assembramenti".

Governo e Cts hanno deciso di applicare "un tasso di riempimento per il tpl fissato all'80% in zona bianca, che resterà tale anche in zona gialla", annuncia il ministro delle Infrastrutture, spiegando che "questo permetterà agli enti locali di programmare meglio" l'offerta.

"Chi non si vuole vaccinare per diversi motivi, a parte quelli che non possono per cui è prevista esplicitamente una condizione diversa, ovviamente vi è l'invito a fare il tampone". Così il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi nel corso della conferenza stampa. "Se poi non venisse neanche fatto il tampone - aggiunge - è prevista una cosa molto chiara: il mancato rispetto delle disposizioni è considerata assenza ingiustificata e a ricorrere dal quinto giorno di assenza il rapporto di lavoro è sospeso e non è dovuta la retribuzione".

Il ministro ricorda poi che "il mondo della scuola è quello che ha reagito di più e più prontamente all'appello alla vaccinazione: il nostro personale è, su base nazionale, oltre l'86%" vaccinato. Con il commissario Figliuolo stiamo rivedendo i numeri di quelle Regioni che sembrano più bassi, ma stimiamo di essere intorno al 90%".

Bianchi rivolge poi "un appello a tutte le famiglie di proseguire nella vaccinazione anche dei ragazzi. E' evidente a tutti che dobbiamo tornare a vivere la scuola in piena presenza, la vaccinazione è il modo per farlo. Con questo provvedimento il commissario Figliuolo garantirà il massimo delle sforzo per poter vaccinare tutte le persone, tutte le ragazze e i ragazzi, ma anche per fare una operazione di screening perché è altrettanto importante per garantire la continuità di questa azione collettiva che oggi il governo ha espresso con tanta forza".

Ieri prima del consiglio dei ministri si era riunita la cabina di regia e il conforto politico è stato vivace.

Matteo Salvini alla fine abbassa le sue pretese sul tema della scuola, spinto da ragioni di realpolitik e anche di armonia interna alla Lega. E ottiene invece lo slittamento dell’obbligo del Green pass per i trasporti a lunga percorrenza  dal primo settembre.

Nonostante il tentativo di dura opposizione leghista, la carta verde per tutto il personale non docente e per i professori, che vorranno varcare la soglia delle scuole, sarà obbligatoria. Lo stesso discorso vale per i professori universitari e in questo caso anche per gli studenti. Non si parla di vaccinazione obbligatoria ma del certificato che attesti l’avvenuta vaccinazione o un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti. Durante la Cabina di regia della maggioranza, a cui ha partecipato Massimo Garavaglia in rappresentanza della Lega, è arrivato il via libera a questo pacchetto di misure poi ratificato dal Consiglio dei ministri. Resta fuori il tema del lavoro e sono invece passate le misure, richieste sempre dalla Lega, per quanto riguarda gli alberghi. I clienti che vorranno mangiare nei ristoranti degli hotel al chiuso non dovranno mostrare il certificato vaccinale.

Che Salvini, contrario all’inizio sia all’obbligo vaccinale sia al Green pass, avesse cambiato rotta, costretto ad ammorbidirsi sulla scuola, lo si era intuito anche dalle ultime sue dichiarazioni, in cui era sparito il tema degli insegnanti. Ha parlato piuttosto di alberghi, trasporti e prezzi più bassi per i tamponi, dicendo che erano queste le richieste portate al tavolo dalla Lega. “Nessun Green Pass o limitazione per colazioni, pranzi e cene in albergo per i clienti delle strutture; nessun Green Pass o limitazione (almeno per tutto agosto) – dice il leader della Lega - per i mezzi di trasporto, treni, autobus, navi ed aerei; garanzia di scuola in presenza per tutti i bambini, nessuno escluso; possibilità per tutti di utilizzare tamponi rapidi e gratuiti, antigenici e salivari”.

Il premier Mario Draghi per tenere insieme la maggioranza e raggiungere un compromesso con la Lega concedendo loro qualcosa, come ha fatto sul tema della Giustizia con i 5Stelle, ha quindi escluso dal Green pass i clienti degli alberghi che vogliono mangiare al chiuso.

E’ stato inoltre firmato  il protocollo d'intesa che garantirà la somministrazione dei test antigenici rapidi - validi per l'emissione della certificazione digitale a prezzo calmierato - da parte delle farmacie aderenti.

'Il documento - spiegano dall'Ufficio del commissario Figliuolo - prevede che presso le farmacie aderenti al protocollo d'intesa il prezzo del test a favore dei minori di età tra i 12 e i 18 anni sarà pari a 8 euro, mentre gli over 18 pagheranno 15 euro'. Per i test su minori tra i 12 e i 18 anni, le farmacie riceveranno un contributo di 7 euro. La remunerazione complessiva per i presidi sarà di 15 euro, di cui 8 a carico dell'utente e 7 quale quota di contribuzione pubblica. Il protocollo sarà valido fino al 30 settembre 2021 e l'elenco delle farmacie aderenti sarà pubblicato sul sito internet del Commissario straordinario all'emergenza Covid-19. 

 

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Articolo pubblicato il 06/08/2021