In quali casi si può essere esentati dal green pass secondo l’ordinamento italiano

Linee guida per orientarsi sulla esenzione dal certificato di vaccinazione muovendosi a norma di legge

Non è una questione di essere o non essere no vax, ma esistono situazioni in cui la vaccinazione non è consigliata. A questo punto come collocare il rilascio o meno del green pass, al di là del volerlo oppure no?

A livello generale, nell’ordinamento italiano è il DL 73/2017 a regolamentare l’obbligo vaccinale e i relativi criteri di non vaccinabilità. Il comma 3 dell’Art. 1, infatti, stabilisce che “le vaccinazioni possono essere omesse o differite solo in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta”.

Da un comunicato da verificare nella totalità della sua definizione, e che sta circolando sul Web, relativo all’esenzione dal green pass, sarebbero dunque uscite le linee guida per coloro che hanno il diritto ad essere dispensati dall’obbligo ormai quasi imposto, della certificazione verde.

Entro il 30 settembre dovrebbe essere sufficiente una dichiarazione del medico di base, da esibire al controllante, in cui egli dichiara la sussistenza di controindicazioni alla vaccinazione. Non è inoltre esclusivo che sia il medico di base  scelto a redigere questo attestato, ma come precisa la circolare del Ministro della Salute, esiste una doppia possibilità di evitare il vaccino: esso può essere controindicato in quanto "aumenta il rischio di gravi reazioni avverse", rendendolo "maggiore dei vantaggi indotti dalla vaccinazione", oppure può essere una precauzione evitarlo perché "può aumentare il rischio di gravi reazioni avverse o che possano compromettere la capacità del vaccino di indurre un’adeguata risposta immunitaria".

In questo caso la situazione  va valutata caso per caso, facendo un bilancio del "il rapporto beneficio/rischio". Afferma ancora la circolare che in entrambi i casi, tuttavia, non va esclusa la possibilità di somministrare altri vaccini disponibili, rispetto a quello specifico per cui vale la controindicazione o la precauzione.

Alla luce di queste affermazioni del Ministro della Salute vi sono ampi spazi per ottenere l'esenzione in quanto non vi è dubbio che in molti casi di patologie anche lievi, la somministrazione di un vaccino genico può determinare potenziali danni alla salute e violare il principio di precauzione.  

Nel qual caso è opportuno far precisare dal medico di medicina generale che: in forza del rispetto del principio di precauzione è sconsigliata la somministrazione di qualsivoglia vaccino. Se il medico di base dovesse fare resistenza al rilascio del certificato, è consigliato chiedere il parere legale legato ai diritti del malato.

Fin qui, un consiglio sulle recenti direttive che sta circolando sul Web, non smentito e apparentemente ben allineato con la legislazione. Ogni approfondimento è un’informazione in più.

https://www.osservatoriomalattierare.it/news/invalidita-civile-esenzioni-e-diritti/17705-pazienti-non-vaccinabili-saranno-esentati-dal-green-pass

 

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Articolo pubblicato il 09/08/2021