Il risveglio mondiale

Le bugie devono essere mostrate: rapporti tra la crisi afghana, il discorso di Biden e le immersioni nostrane del rappresentante pro tempore della Farnesina.

Le bugie, ed i burattinai, hanno le gambe corte

Ammettiamolo.

Sì, c'è oscurità, c'è dolore, c'è così tanta incertezza e confusione nel Mondo in questo momento.

Ma abbiamo già vinto questa guerra spirituale che si sta manifestando nella nostra realtà fisica, terrena. 

Volete sapere come? 

A causa del risveglio mondiale, che sta avvenendo proprio ora, in questo preciso momento. 

Se non avessimo vinto questa guerra, staremmo ancora dormendo. 

Vivremmo ancora al buio. 

Quindi, occorre tenere la testa alta, perché abbiamo vinto.

E poi, probabilmente, Vi chiederete: sì, ma ce ne sono così tanti che dormono ancora.

Quindi diventerà ancora più accidentato il percorso, occorre allacciarsi le cinture per svegliarli. 

Le bugie devono essere mostrate, i burattinai devono essere mostrati, rivelando la loro tragica e disumana fallacia.

Il discorso di Biden

Nei momenti cruciali della storia si può assistere a discorsi che ne possono mutare il corso, come quelli di Churchill, oppure a prediche autoassolutorie e false.

Biden, intervenuto sui media statunitensi per spiegare le immagini disastrose che gli americani vedono trasmesse da Kabul, ha affermato, nell’ordine:

  • di non pentirsi della decisione del ritiro;
  • che “la nostra missione in Afghanistan non è mai stata la  costruzione di una nazione”,  contraddicendo quanto detto da tutti i Presidenti che lo hanno preceduto, con la “promozione della democrazia” e la necessità di “portare i diritti delle donne in Afghanistan”;
  • di attribuire la colpa di quanto accade a tutti, dai suoi predecessori, agli afgani, ai talebani. A tutti, tranne che alla sua amministrazione;
  • che tutto si è svolto più rapidamente di quanto si aspettasse, ignorando quanto i capi militari gli avessero detto da tempo e non ammettendo di non averli coinvolti.

Un discorso francamente imbarazzante, senza domande o repliche ulteriori.

La risposta migliore l’ha fornita Matt Zeller, veterano dell’Afghanistan e fondatore dell’associazione “None left behind”, nome che ora appare ironico:

Zeller ha infatti riassunto che:

– l’amministrazione Biden era stata tempestivamente ed adeguatamente allertata;

– erano disponibili i mezzi per una evacuazione ordinata;

– i collaboratori da evacuare sono 86 mila, e non 2 mila come affermato da Biden;

– i militari afgani hanno subito, ogni anno, perdite pari a quelle degli USA nei 20 anni di permanenza: come si può pretendere che combattano senza paga e rifornimenti regolari?

– gli USA avevano preso degli impegni chiari con i militari e la popolazione afgana e li hanno traditi. Come si può pensare che ora qualcuno gli creda ancora?

Il danno maggiore provocato da Biden

E’ proprio questo il danno maggiore generato dall’amministrazione Biden.

Come si può pensare che gli impegni presi siano seri?

Anche in ambito NATO, quanto può essere seria la garanzia posta per gli alleati esterni, come Ucraina e Georgia, o anche interni come i paesi baltici, quando non si è lasciato neppure un minimo contingente di garanzia?

In Vietnam, il ritiro non coinvolse tutta la NATO.

Qui, invece, si è distrutta la credibilità di tutto il mondo occidentale: ed è un fatto gravissimo.

La potenza americana ha conosciuto la sua Manzikert.

E intanto in Italia?

Da un lato le drammatiche immagini della gente in fuga da Kabul, dall’altra la foto di Luigi Di Maio in costume sulla spiaggia di Porto Cesareo.

Mentre i talebani riprendono possesso dei palazzi del potere in Afghanistan, il ministro degli Esteri pro tempore prende il sole, in compagnia del governatore Emiliano e dell’ex ministro per il Sud Boccia, con le rispettive compagne.

Certamente l’inquilino della Farnesina sarà stato in grado di seguire la crisi internazionale, con migliaia di civili in fuga, anche dal lettino del Togo Bay, noto lido salentino.

La foto pubblicata dal Quotidiano di Puglia ha creato, comunque, più di una polemica.

E non solo perché quella afghana è la crisi più drammatica degli ultimi 20 anni, dall’invasione del Paese in poi, ma anche perché - mentre Di Maio chiacchiera in spiaggia - le forze politiche italiane insistono affinché il governo riferisca in Aula, sull’avanzata dei talebani a Kabul.

Dal canto suo, il ministro degli Esteri fa sapere di aver sentito il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, per fare il punto sugli sviluppi della situazione e, bontà sua, che parteciperà al Consiglio straordinario degli Affari Esteri Ue, convocato all’Alto rappresentante per gli affari esteri, Josep Borrell, proprio per discutere delle vicende afghane.

Ma nel frattempo tutti i partiti sono in forte pressing sull’esponente del M5S.

Il ministro riferisca «immediatamente sulla situazione generale delle ultime ore» e in particolare «sulle condizioni di donne e bambini afghani», dice l’On. Ravetto, preoccupata per le condizioni delle «donne abbandonate in un Paese in balia di violenze inaudite. Di Maio, in concerto con le autorità preposte, valuti in fretta anche la richiesta di voli umanitari per portare al sicuro queste vittime», aggiunge.

Il coordinatore di Forza Italia, On. Tajani, chiede che già «nelle prossime ore sia l’Alto rappresentante Ue Borrell, che il ministro degli Esteri Di Maio, riferiscano al Parlamento europeo, ed a quello italiano, sulle strategie future in tema di controllo del terrorismo e dei flussi migratori dall’Afghanistan».

Sceglie invece l’ironia l’eurodeputato e candidato sindaco di Roma anti grillino, Carlo Calenda: «Ma meno male che questo trust di cervelli è al mare nell’impossibilità di fare danni. Sono i benefici del Ferragosto. Lasciamo le cose come stanno», dice l’ex ministro dello Sviluppo economico, riferendosi anche agli altri due protagonisti dello scatto: Emiliano e Boccia.

Altri, infine, più sommessamente si domandano se i M5S abbiano già iniziato a valutare una possibilità di futuro governo insieme ai talebani, per garantirsi una poltrona.

La Verità, si sa, emerge sempre, anche quando pare che l’Umanità abbia toccato il fondo.

Ed è soltanto una questione di Tempo.

Alberto Rizzo

                                                             

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 18/08/2021