L’EDITORIALE della DOMENICA di CIVICO20NEWS – Enrico S. Laterza : Vietganistam (nell’ambaradàn di Baradar)

Come da Saigon nel '75, precipitosa fuga degli Occidentali da Kabul, presa dai talebani e in preda al caos e alla “calma” furia islamista

Inferni. Nel settecentesimo anniversario della morte di Dante, ai quattro angoli dell’orbe terracqueo, ad ogni latitudine, la Commedia pare ripetersi prevalentemente in forma di tragedia – tanto per cambiare! –, con la prima cantica del poema a predominare, il Purgatorio sempre presente, ben piazzato sul podio, e il Paradiso ormai irrimediabilmente perduto (titolerebbe Milton): la demoniaca trimurti o gli spaventosi Cavalieri biblici della Rivelazione di San Giovanni oggi non cessano d’incarnarsi nel diabolico spirito d’odio ed autodistruzione che pervade un’Umanità spesso narcisista e nichilista, egocetrica ed irresponsabile, nell’incombente catastrofe climatica, nella connessa pestilenza pandemica permanente, nell’inspiegabilmente ineluttabile carestia che affama molte genti del cosiddetto Terzo Mondo, quando le risorse del Pianeta basterebbero in sovrabbondanza a sfamare tutti quanti, e nel vizio invincibile della guerra.

 

Questo agosto, le fiamme di devastanti incendi, favoriti dal citatissimo riscaldamento globale e dall’incandescente anticiclone “Lucifero” (anche se all’Alighieri piacque immergere il Signore delle Tenebre nel lago ghiacciato del Cocito), ma appiccati da criminali, imbecilli o folli mani piromani, hanno incenerito immense aree boschive, vitali polmoni ecologici, dalle foreste boreali del Canada alla taiga della Siberia (il rogo più esteso della Storia, secondo Greenpeace), dall’Egeo al Tirreno (insoliti ignoti han provato a dar fuoco persino alla tenuta quirinalizia di Castelporziano), con incalcolabili danni ambientali; in un prossimo futuro dovremo traslocare sul rossiccio Marte (All We Marsmen, dunque, per citare Philip K. Dick), seguendo gli inarrestabili megaricconi Bezos, Branson e Musk?

 

Ad Haiti, archiviato un ennesimo golpe assassino, sulle misere rovine del recente grave sisma (migliaia le vittime) s’è scagliato il tremendo uragano Grace (“aggraziato” certamente no!): tempesta sul marcio. Tristezza tropicale.

 

L’evento che ha però maggiormente colpito il mese estivo vacanziero per eccellenza, mentre ci crogiolavamo al solleone dell’oblio, tuffandoci fra i flutti spumeggianti della quarta ondata di covid (*), abbagliati cromaticamente da lasciapassare-verde e zone ricolorate di sgargianti sfumature di giallo, è stata indubbiamente la fulminea, trionfale reconquista dell’Afghanistan ad opera dei satanassi talebani e la precipitosa fuga da Kabul, con-la-coda-fra-le-gambe, dei tramontanti Occidentali, Americani in testa, con romantiche rimembranze iconiche degli elicotteri sul tetto dell’ambasciata di Saigon nel ’75, alla fallimentare conclusione dell’estenuante conflitto bellico del Vietnam (inesorabilmente con la colonna sonora dei Doors): l’impavido presidente-fantoccio Ghani che scappa col malloppo (“per scongiurare un bagno-di-sangue”), sventolanti bandiere bianche con shahada nera, intabarrati militi, armati di kalashnikov, che rastrellano i rioni, casa per casa, alla caccia dei “collaborazionisti”, spari, violenze, ammazzamenti e persone bastonate o frustate in strada, inenarrabile bolgia e caos di disperati accalcati all’assalto dell’aeroporto, ultima àncora di salvezza, o barcaccia di Caronte, per lasciare quell’amena landa dimenticata da Domineddio, creando un immane esodo di sfollati… Chiaramente, nessuno ha creduto all’“amnistia” annunciata in tivù. Le grasse risate, per i feroci mujaheddin “ammansiti” e diplomatici!

 

Ce l’hanno raccontata (leader governativi, cancellerie europee, organizzazioni globali, istituzioni ufficiali e mass-media) come una repentina e quasi inaspettata escalation, col collasso inesorabile della barcollante nazione araba, puntellata dagli stranieri.

 

Falso.

 

Per disimpegnarsi dalla missione vendicatrice e liberatrice iniziata dal repubblicano George Bush nel 2001, in replica all’attentato dell’11 settembre (qui somiglia invece ad un VIII Settembre savoiardo), l’Amministrazione Trump aveva intavolato a Doha serrate trattative coita/glia-go/le” (con cui – evidentemente – si giunge tranquillamente a patti segreti o palesi, checché blaterino gli slogan propagandistici lanciati alla pancia dell’elettorato), per arrivare nel 2020 ad un accordo sul ritiro delle truppe USA, che in tal guisa, col sigillo (forse il settimo?) del democratico Biden – il quale ha dunque amaramente ingoiato la poison pill confezionatagli dall’iperplatinato Donald –, hanno tradito ed abbandonando al proprio destino gli abitanti del martoriato paese asiatico: insomma, per lo Zio Sam, non sussistono interessi strategici che giustifichino un’occupazione lunga e costosa in quell’area remota e povera. E, giacché l’horror vacui regola la geopolitica, lo spazio appena sgombrato trova subito chi desidera ardentemente riempirlo, offrendo paziente ascolto e concreto sostegno ai nuovi padroni sunniti: specialmente i precedenti nemici ex sovietici, cioè la Santa Madre Russia dello zar Vladimir I, nonché l’ineffabile Dragone Cinese del celeste Sovrano Xi, sulla Via della Seta, gli ayatollah sciiti d’Iran, il vicino Pakistan e – udite udite! – il sultano ottomano Erdogan (membro della NATO!...) avanzano le loro candidature all’ausilio.

 

Ovviamente non riconosciuto dall’ONU (e neppure dal disgregato Califfato dell’Isis, per la verità), accolto con giubilo dall’Al-Qaeda che fu di Bin Laden, in prospettiva della gloriosa jihad contro i Crociati, il proclamato Emirato Islamico sarà guidato, con “mite” pugno-di-ferro, da Abdul Baradar (il cui cognome richiama sinistramente all’orecchio l'espressione ambaradàn, parola che evoca un’infame battaglia o strage perpetrata nel 1936 sugli Etiopi, soldati e civili, dal Regio Esercito del Maresciallo Badoglio, con l’uso di gasati bomboloni all’iprite e altre deliziose caramelle tossiche): a lui (scarcerato nel 2018 su richiesta degli Stati Uniti, per i summenzionati negoziati nel Qatar) spetta l’arduo compito di ristabilire la calma tra i cittadini malcontenti, che cercano inopinatamente di dileguarsi all’impazzata, e la sadica scocciatura di comminare “con misura” le corrette punizioni corporali ai disobbedienti alla sharia, con precipuo riguardo alle donne “peccaminose”, troppo “scostumate”, “disinibite” ed “esibite” (si pensi che bisogna oscurare con lo spray sui cartelloni stradali le facce muliebri scoperte, che faticaccia!), evitando al contempo di urtare la sensibilità dei munifici simpatizzanti Mandarini (che con la minoranza musulmana degli Uiguri nello Xinjiang hanno non poche gatte-da-pelare!).

 

Cosa c’è di peggio che coprire il sorriso e gli occhi di una donna?! (Celeberrime le iridi di giada della fanciulla, Sharbat Gula, fotografata nel 1984 da Steve McCurry.)

 

Insieme alla classica indispensabile coltivazione e distribuzione dell’oppio, gli zelanti studenti coranici avranno ora in gestione il segmento di competenza della fondamentale TAPI Pipeline, che corre dall’Uzbekistan all’India: non abbiate paura, è paragonabile ad affidare ad Attila la cura del prato all’inglese

 

Riassumendo, non c’è nulla da temere: semplicemente, per i maschietti torna di moda il barbone folto da hipster e per le femminucce l’elegante burqa da fantasmone azzurrognolo o da Batman (allusione ad una becera barzelletta razzista accennata nel film La Haine di Kossovitz).

 

Ecco lo ’mperador del doloroso regno (Inf., XXXIV, 28).

 

Niente di che.

 

 

Enrico S. Laterza

 

 

(*) Ragazzi, per carità, lasciatevi inoculare: non bevetevi le webufale bovine sui vaccini “velenosi” o simili corbellerie da tamarrignoranti paranoici! (Considerate che lo scrivente è uno scettico complottista doc…) Con un’insufficiente quota demo-statistica di protezione immunitaria del “gregge”, il fetente virus di Wuhan, naturale od artificiale che sia, continua a proliferare senza ostacoli e a rafforzarsi, sicché non lo sconfiggeremo manco in un secolo (vogliamo ab æterno mascherina, distanziamento sociale e lockdown?!?); presto o tardi magari sfornerà una variante micidiale, in grado di bucare” antidoti e farmaci ed accoppare l’intera mandria, sia le mucche vecchie che i torelli adulti, i manzetti giovani e i vitellini-da-latte! The end of the game, my dear friends. L’apocalisse adesso?

 

 

 

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Articolo pubblicato il 22/08/2021