Green pass Italia, Draghi: "Verrà esteso l’obbligo vaccinale. Governo va avanti"

Il presidente del Consiglio parla anche di Afganistan, scuola, trasporti, vaccini e Green Pass

Ieri nella tarda mattinata si è tenuto un consiglio dei Ministri che all’ordine del giorno prevedeva principalmente alcune misure su infrastrutture, trasporti, missioni internazionali e  leggi regionali.

Nel pomeriggio il presidente Draghi in conferenza stampa si è trattenuto sui temi caldi del momento, già oggetto di scontro tra i partiti della coalizione di governo e principalmente scuolatrasporti e Green Pass, in vista della riapertura delle scuole il prossimo 13 settembre.

Il tema dei vaccini apre la conferenza stampa del premier: “la campagna procede spedita, verso fine settembre saranno vaccinate l’80% della popolazione e già oggi siamo al 70% completamente vaccinato. Sono fiducioso che raggiugeremo l’obiettivo entro fine settembre, che dà grande confronto sia per la ripresa  produttiva che della scuola. Ribadisco il mio invito a vaccinarsi, è atto verso se stessi e di solidarietà verso gli altri”.

Il premier ha poi rivolto un messaggio verso chi, in queste settimane, è stato oggetto di minacce e violenze, a latere della manifestazioni contro il green pass e le vaccinazioni obbligatorie per alcune categorie, parlando di “aggressioni vigliacche contro giornalisti e medici”

Al di là delle rituali comunicazioni, Draghi ha messo in tavola il piatto forte, annunciando che prossimamente  il Green pass in Italia verrà esteso a ulteriori categorie di cittadini e lavoratori. "Il ministro Speranza ed io ne stiamo parlando da un po' di tempo. L’orientamento è 'sì', verrà esteso.

Per decidere esattamente quali sono i passi da compiere e i settori che dovranno averlo prima, faremo una cabina di regia come chiesto dal senatore Salvini. La direzione è quella"

Qualche giornalista è tornato sulle posizioni della Lega in commissione sanità contro l’approvazione del Green Pass ed in riferimento ai recenti dissidi nei confrorti della ministra Lamorgese,  ma Draghi ha ribadito, dimostrando di voler uscire dalle beghe partitiche "La cabina di regia ci sarà perché dobbiamo decidere tante cose, tra cui l’estensione del green pass: a chi, non se" estenderlo "e quanto svelti. La cabina di regia ci sarà di sicuro. Secondo: il chiarimento politico lo fanno le forze politiche. Terzo: è auspicabile una convergenza e una maggiore disciplina nelle deliberazioni politiche. Quarto: il governo va avanti".

Sulle incognite  legate all’inizio dell’anno scolastico e le proteste del personale contro l’obbligo del green pass, Draghi si è ugualmente dimostrato sereno  "l'impressione è che la preparazione sia stata accurata, ben fatta, che insomma il Governo non abbia passeggiato durante l'estate, come dice qualcuno. La scuola in presenza è stata sempre la priorità di questo Governo". Staremo a vedere cosa succederà nella prossime settimane. Conosciamo un’altra realtà.

Infine, chiusura positiva sulla situazione economica per il presidente del Consiglio. Quanto all'"economia continua a crescere, cresce anche molto di più di quanto ci si fosse aspettati, basta andare a vedere le cifre che il Mef aveva previsto nei documenti ufficiali a marzo di quest'anno. Anche questo ci dà un forte incoraggiamento. Il mercato del lavoro va bene, se non sbaglio c'è circa mezzo milione di occupati in più, l'occupazione in generale non mostra cenni di cedimento".

Giunge a raffica il commento della leader di FdI Giorgia Meloni: Su trasporti e scuola il presidente del Consiglio dice che la preparazione è stata ’ben fatta e che ’ce l’abbiamo messa tutta', peccato che nessuno se ne sia accorto. Il tutto condito dalle notizie fuorvianti sull’epidemia diffuse dal ministro dell’Istruzione Bianchi: se in una classe sono tutti vaccinati non ci sarà obbligo di mascherina. Qual è la ratio di questa scelta priva di giustificazione scientifica, visto che i vaccinati possono contagiare ed essere contagiati?"

Ma il piatto forte legato al paventato obbligo della vaccinazione si sviluppano nella serata di ieri, rileggendo il testo delle dichiarazioni di Draghi e le prese di posizione della Lega.

Una risposta più secca non poteva esserci: “Sì a entrambe le domande”, ha detto Mario Draghi quando gli è stato chiesto se il governo stava valutando di introdurre l’obbligo di vaccinazione anti Covid e di predisporre la terza dose, almeno per i fragili.

L’obbligo è un’opzione molto ben vista da gran parte del governo, eccezion fatta per la Lega, e l’ipotesi concreta già sul tavolo è fine settembre. Perché servono solo i tempi tecnici per produrre e discutere il provvedimento. Per introdurre l’obbligo vaccinale, lo ha ricordato il ministro Roberto Speranza in conferenza stampa, basta un atto normativo ordinario: “L’obbligo - ha spiegato - è già disposto per il personale sanitario e quindi la sua estensione è una possibilità a disposizione del Parlamento”. Non è escluso quindi un allargamento ad altre categorie.

Un passaggio durante la conferenza stampa aveva creato un equivoco sulla necessità di attendere un nuovo via libera dell’Agenzia europea del farmaco ma, in realtà, non ce n’è bisogno, sostiene  il governo. Mentre, infatti, negli Stati Uniti l’Fda aveva in prima battuta dato un’autorizzazione di emergenza al prodotto Pfizer, che è poi diventata definitiva pochi giorni fa, l’Ema ha seguito un’altra proceduta.

Ha dato un’autorizzazione condizionata, che si aggiorna quando arrivano nuovi dati. Prossimamente - ma secondo fonti citate dall’AdnKronos sui tempi non ci sono certezze - “discuterà se i dati disponibili possono supportare una conversione dell’autorizzazione condizionata” in autorizzazione piena. Ma si tratta di una questione procedurale che non cambia la sostanza delle cose: il prodotto Pfizer, come tutti gli altri a cui è stato dato il via libera, è sicuro, efficace e pienamente utilizzabile. La decisione sull’introduzione dell’obbligo, qui e ora, spetta solo ed esclusivamente agli Stati.

Non ci sono ostacoli, quindi, sempre secondo il governo, all’obbligo: né legislativi, né procedurali. La decisione, politica e non tecnica come spiegano fonti del Cts, sarà basata sull’andamento della campagna vaccinale. Dalle parti del ministero della Salute il periodo segnato in rosso, come detto, è fine settembre. Decisiva sarà la copertura raggiunta.

L’obiettivo del generale Figliolo era di avere l′80% di immunizzati entro ottobre, ambizioso ma raggiungibile, soprattutto se ripartiranno in modo massiccio le prime dosi. La strada del resto, per quanto accidentata, non è in salita. Ieri è stata superata la soglia del 70% di over 12 completamente vaccinati. Un risultato certamente notevole ma che non deve farci sentire al sicuro: “Nel caso del Covid il livello di protezione dipende anche molto dai comportamenti delle persone. Dobbiamo avere soglie di immunizzati molto alti per stare tranquilli.” come ha spiegato l’immunologo Aldo Tagliabue. L’obbligo, sottolinea, è opportuno “evitare che si creino sacche tipo la Sicilia”.

A mettere i bastoni tra le ruote ad un percorso già tracciato, potrebbe essere la Lega che ha giusto fatto finire la conferenza stampa di Draghi per andare all’attacco: “Più di 38 milioni di italiani hanno già liberamente scelto e completato il ciclo vaccinale, oltre il 70% della popolazione sopra i 12 anni, a cui si aggiungono 5 milioni di cittadini guariti. La Lega era e rimane contro obblighi, multe e discriminazioni, ricordando che in nessun Paese europeo esiste l’obbligo vaccinale per la popolazione. Insistiamo invece, e porteremo la proposta al voto anche in Parlamento, perché lo Stato garantisca tamponi gratuiti, salivari e rapidi, per tutti coloro che ne abbiano necessità”, si legge in una nota. Il resto del governo, però, pare andare in altra direzione.

Sulla terza dose, invece, ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza, “c’è un confronto che è in corso in queste ore. Credo che si inizierà alla fine di settembre. Si partirà dai soggetti che hanno una risposta immunitaria molto fragile. Tale indicazione è arrivata anche dall’Ema ed il Comitato tecnico-scientifico (Cts) ha già espresso la sua opinione in tal senso”. Del resto, spiega Tagliabue: “C’è bisogno di dati, e da Israele stanno per arrivare. Da un punto di vista immunologico è chiaro che, laddove la protezione scenda, un altro richiamo serve ed è efficace. Come ha spiegato l’Ema, bisognerà ripartire dai soggetti fragili”. Il problema, quando manca ancora un buon numero di over 50 da immunizzare da principio, è organizzativo: “Nessuno Stato - chiosa l’esperto - ha brillato in preparazione in questo periodo di pandemia. Questa volta, però, non bisogna farsi trovare impreparati”.

Ancora una volta governo e virologi non hanno spiegato il perché vaccinati e non vaccinati siano ugualmente contagiosi, rendendo di fatto inutile il green pass come strumento di tutela della salute.  

A completamento dell’informazione vorremo precisare che gli unici Paesi che hanno introdotto Green pass e regole conseguenti sono il Tagikistan, il Turkmenistan e l’Indonesia.

Perchè non seguiamo l’Europa?

 

 

 

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Articolo pubblicato il 03/09/2021