Cernobbio (CO) Tira aria di ottimismo al forum Ambrosetti

“Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive” il tema della 47esima edizione.

Lasciamoci, almeno momentaneamente alle spalle le beghe partitiche e nazionali su Covid e mascherine, per osservare anche la situazione italiana da un contesto internazionale di ampio respiro.

 

Occasione fornitaci dai temi trattati dal Forum Ambrosetti che ha concluso ieri i lavori.

L’internazionalità è l’elemento caratterizzante del Forum che ogni anno, a settembre, The European House – Ambrosetti organizza a Villa d’Este, a Cernobbio. “Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive”, questa la denominazione dell’evento di quest’anno.

 

IL Forum, dal 1975 accoglie un parterre di relatori di assoluto livello, appartenenti al mondo politico, accademico, istituzionale e imprenditoriale, provenienti da tutto il mondo.

Il segreto del successo di questo appuntamento resta la sua esclusività: i lavori, da sempre, si svolgono a porte chiuse e il Forum rappresenta tutt’oggi un’occasione unica di incontro e di dialogo per molti attori e protagonisti delle scena economica e politica internazionale.

 

Un ulteriore segreto del successo dell’evento è la capacità di coinvolgere i prestigiosi ospiti in uno scambio di visioni e in un dibattito autorevole e mai scontato incentrato su temi sviluppati dai professionisti di The European House–Ambrosetti. Infatti ogni anno vengono presentati al Forum alcuni dei lavori più significativi elaborati all’interno del gruppo, anche col contributo di autorevoli esperti esterni, su temi rilevanti per la business community e per il Sistema Paese.

Quest’anno, il clima che spira a Cernobbio è quello dell’ottimismo, soprattutto sul fronte economico.

 

Sono stati affrontati i temi caldi della geopolitica, a partire dal dramma della popolazione afghana dopo l’uscita di scena degli Usa e degli alleati europei . Testimone l’Alto rappresentante della Nato Stefano Pontecorvo che ha illustrato ai presenti la situazione del Paese sottolineando la necessità di una mediazione con i talebani, “una cosa non facile per le loro stesse dinamiche interne”. Dall’Asia il Forum Ambrosetti ha allargato lo sguardo sull’Africa e sulla Libia. Il premier libico Abdul Hamid Dbeibeh ha annunciato che “l’obiettivo principale per la Libia è realizzare il proprio sogno democratico”, aggiungendo che “occorre guidare il Paese verso questo nobile obiettivo con modalità democratiche mai conosciute prima”.

 

Prima di loro aveva mandato un saluto a distanza il presidente russo Vladimir Putin, con un messaggio nel quale ha sottolineato come l’Italia per Mosca è “tradizionalmente un partner di grande rilevanza”. “Siamo interessati a sviluppare ulteriormente il costruttivo dialogo russo-italiano – ha aggiunto – e una collaborazione reciprocamente vantaggiosa in settori diversi, a beneficio dei nostri popoli e per garantire la stabilità e la sicurezza nel continente europeo.

 

Ma, nella giornata dedicata agli scenari internazionali, si è parlato anche di Italia. Secondo Ambrosetti la fiducia tra le imprese italiane ha raggiunto il suo massimo storico dal marzo del 2014, raddoppiando rispetto a giugno da 30,2 a 70,6 punti. “C’è un certo ottimismo sulla ripresa condizionato al fatto che non si torni alle chiusure” ha detto l’economista Carlo Cottarelli, membro del consiglio esecutivo del Fondo Monetario Internazionale, che ha moderato la sessione sulle previsioni economiche post-Covid.

 

“A livello mondiale – ha proseguito – c’è un po’ di preoccupazione per l’andamento dell’inflazione e per una possibilità che questo porti le banche centrali a stringere la politica monetaria e aumentare i tassi d’interesse”. Questo – ha spiegato – per l’Italia sarebbe un po’ un problema, essendo un Paese molto indebitato, per ora però non credo che siamo arrivati a livelli in cui ci debba essere una reazione di questo genere da parte delle banche centrali”. Il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, ha commentato che “quest’anno qui a Villa d’Este si respira un’aria nuova, di cambiamento e di ripresa”. Un messaggio confermato dal primo sondaggio sul lavoro ibrido condotto tra gli imprenditori e i manager in sala. Il 70,5% lo ha promosso, il 20,5% ha detto che gran parte dei lavoratori torneranno in ufficio a tempo pieno e solo il 2,3% ritiene che si continuerà con il lavoro da remoto.

 

Fiducioso anche il presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros Pietro, convinto che il Paese stia rispondendo “molto bene” al Pnrr, che gli ha consentito di “crescere a un ritmo che non abbiamo mai visto negli ultimi 20 anni”. Le risorse ci sono e debbono essere indirizzate “nella lotta al cambiamento climatico e nell’economia sostenibile.

 

Quindi, smettiamola di piangerci addosso, dipingere scenari apocalittici di segregazioni e perderci in polemiche sterili.

E’ indispensabile seguire il vento della ripresa!

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Articolo pubblicato il 06/09/2021