Anticovidiozia: la confermazione primigenia

D’accordo, i vaccini, come qualsiasi ritrovato umano, non saranno efficaci al 100%, ma restano sempre l’arma migliore per debellare il virus e la sua “variabile” diffusione nel mondo

 

Oggi, 8 settembre, festività della Natività della Beata (Lei) Vergine Maria (il compleanno della Madonna) e della Resa ai soverchianti Alleati (nell’impari lotta del 1943), colla Fuga in Puglia, a Brindisi (prosit!), del reuccio savoiardo, osiamo confutare, in garbata polemica, l’assunto secondo cui l’“Affermazione primordiale” della “narrazione covidiaria” sarebbe infondata.

 

D’accordo, l’infallibilità appartiene solo all’Onnipotente, nonché al Vicario di Cristo ex cathedra, e gli assai agognati e poi bistrattati vaccini – come qualunque ritrovato umano – non sono né saranno mai efficaci al cento-per-cento, ma restano l’arma migliore per debellare il virus e la sua “variabile” (*) propagazione nel mondo: in base ai risultati divulgati dai principali Enti ed Agenzie internazionali e pubblicati dalla letteratura scientifica seria ed accreditata (su Lancet e altre riviste del settore), quelli a tecnica rna, ossia mRNA-1273 o Spikevax (sviluppato da Moderna) e BNT162 o Comirnaty (Pfizer/BioNTech), proteggono dall’infezione da Sars-CoV-2 – quindi anche lieve o asintomaticarispettivamente al 94 e 95%, mentre il “tradizionale” ChAdOx1 o Vaxzevria (AstraZeneca/Jenner-Oxford/Advent-IRBM) si attesta al 66,7% (a due settimane dalla somministrazione del richiamo), e in aggiunta evitano aggravamenti con ospedalizzazione, complicanze perduranti o il decesso tra l’83,2 e il 96,8% dei casi (dati ISS e Infovac - Università di Ginevra [link]), ragion per cui nove su dieci in rianimazione, o dentro una bara, sono no-vax; l’eventuale contagiosità permane in bocca e nel naso per 2-3 giorni (calando sino ad azzerarsi completamente), con un rischio teorico del 12% circa (Franco Locatelli al Corriere della Sera), riscontri reali di trasmissione intorno all’1,5% tra i rilevati positivi (da indagine del Bambino Gesù di Roma) e ricadute allo 0,02 (da documento del CDC di Washington).

 

Insomma, è ovvio, 5 o 10 tizi punturati su 100 avranno magari la rara sf…ortuna di beccarsi lo stesso il fetente microbo di Wuhan, specialmente la cattivissima sorellastra Delta; però in modalità soft, attenuata, non aggressiva e debilitantefatale: in confronto ai rifiutanti (numerosi, ad esempio, fra gli immigrati subsahariani, presumibilmente diffidenti “a prescindere”), la differenza tra un raffreddore e la polmonite, tra un’influenza e la morte.

 

Invece di andarsi a buttare a-pancia-in-giù, sfiatato, su un letto di terapia intensiva (intasando lo sgarrupato Sistema Sanitario e sottraendo spazio, macchinari, medici e cure a coloro che soffrono di patologie severe e che da marzo 2020 ritardano ricoveri e operazioni indispensabili, ovvero sono perciò pacificamente spirati), chi, pur di preservare le vene dal “velenoso” siero premunente (meno pericoloso dell’acido acetilsalicilico…), desiderasse proprio suicidarsi, immolandosi eroicamente sull’altare del sacrosanto negazionismo, avrà sempre la scelta tra l’usuale noiosa eutanasia elvetica e spararsi nelle orecchie un’intera compilation di Laura Pausini o di un tale Bano (Al), peggio dell’Inferno musicale di Bosch!

 

(Orfana di clamore mediatico, è stata praticamente disertata la recente manifestazione degli egocentrici no-green-pass nella piccola piazza Montecitorio, scatenando l’implacabile sarcasmo derisorio dei social: appena un esiguo gruppetto d’intrepidi mujahidin del web ha avuto l’ardire di abbandonare incustodita a casa l’inveente tastiera del picì; peccato, poverini, che figuraccia di mer…enda!)

 

La ricetta “bio”, senza uso di chimica, l’hanno applicata in parecchie Aree “non ricchissime” del Globo, tra cui il Brasile di Bolsonaro e l’India (per non parlare del buco dell’Africa nera): le tremende cifre del conseguente disastro sono eloquenti.

 

Guardando alla Maestra Storia, dalle antiche pestilenze ateniese, boccaccesca e manzoniana ai vibrioni colerici citati nella Tod in Venedig di Thomas Mann, dal vaiolo alla poliomielite, dalla spagnola (cinquanta milioni di vittime in Europa nel periodo 1918-1920, dopo l’immane tragedia della Grande Guerra), all’asiatica (1957-60) e all’aviaria (1996-2006), a decimare la gente son stati i microrganismi morbosi, non le scoperte farmaceutiche (spesso carenti) escogitate per limitarli e guarirne. (Ah, avessero avuto, all’epoca, un goccio di Johnson & Johnson o uno sputo di Sputnik!…)

 

Sennò, “Ihr, verfluchten Racker, wollt Ihr denn ewig leben?!” (“ebbene, maledette canaglie, volete vivere in eterno?!”), ci apostroferebbe l’affabile Federico di Prussia (Kolin, 18 giugno 1757).

 

Non fosse per le pascolanti mandrie di bufale che il bovino popolino si beve golosamente on-line (e che riecheggia in ognidove, coll’illusorio miraggio dell’immunità di gregge) (*), insieme alle incongruenti e sovente assurde istruzioni ed ordinanze, raccomandazioni ed ammonizioni di governo, ministeri e assessorati, strampalate opinioni di espertoni, tivù, quotidiani e arlecchinesco caravanserraglio (dis)informativo “ufficiale”, a volte con conniventi interessi truffaldini e/o criminali, che rinfocolano dubbi e obiezioni, le autoproclamate democrazie liberali, sulle orme di Locke, Adam Smith e John Stuart Mill, per distinguersi un po’ dalle tirannie, devono tentare di convincere i cittadini, non costringerli per regolamento – col trucco dell’obbligo dragoniano della famigerata certificazione verde pandemoniaca – a comportamenti responsabili e maturi che basterebbe il buonsenso del Belpaese non imbruttito e la virtute dell’Ulisse dantesco (Inf., XXVI, 120) a suggerire. Ma tant’è! (Sembra un serpente che si morde la coda…)

 

In conclusione, giacché lo scrivente sottoscritto si è stufato di indossare la mascherina sul muso quando non è Carnevale, di distanziarsi e schifare il prossimo, di non salutare educatamente nessuno e di esser necessitato a destreggiarsi sinistramente tra blocchi, segregazioni e zone cromatiche sfumanti dal giallognolo all’arancione al rossastro, per piacere, non rom/pe/te i cosid/det/ti e lasciatevi inoculare!

 

Moltegrazie.

 

 

Enrico S. Laterza

 

 

(*) Sono state ampiamente smentite le irretenti internautiche fandonie che paventavano l’ipotesi di perniciose mutazioni favorite dagli stessi antidoti (il ricercatore belga Geert Vanden Bossche, che ha propalato la mostruosa pseudo-notizia, non fornisce in merito alcuna prova clinica o sperimentale e non indica soluzioni opzionali che non siano il rassegnarsi all’arbitrio della Natura Matrigna di leopardiana memoria); idem per la boiata paranoicomplottista sull’ossido di grafene, che sarebbe contenuto nelle fiale di fiele iniettate nel braccio di noi ignare ed indifese cavie da laboratorio, martiri predestinati del Big Reset… (per il debunking di simili fake, si consiglia di consultare i siti ad hoc [link]). Un fertile scemenzaio decerebrante.

 

 

Le immagini a illustrazione dell'articolo

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ai sensi dell'art. 70 della legge n. 633 del 22 aprile 1941 e succ. modd. e intt.

e del dlgs. 9/4/2003 n. 68):

in alto, sotto il titolo,

il dipinto "Trionfo della Morte", 1560 ca., olio su tavola, 117,5x162,5 cm.

di Pieter Bruegel il Vecchio (Breda, 1525-30 ca. – Bruxelles, 1579)

(Museo del Prado, Madrid ©);

in corso di testo, "Inferno musicale", olio su tavola, 220x97,5 cm.

pannello interno di destra del trittico "Il Giardino delle Delizie" (o "Il Millennio"), 1480-90 ca., 220x390 cm.

di Hieronymus Bosch ('s-Hertogenbosch, 1453 – ivi, 1516);

(Museo del Prado, Madrid ©)

 

 

 

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Articolo pubblicato il 08/09/2021