Accademia Teatrale «Mario Brusa», a Torino

Nasce la prima Accademia diffusa di Teatro, Cinema, Fiction, diretta dal noto attore torinese

A Torino, presso il Circolo degli Artisti, il 13 settembre 2021, si è svolta la presentazione dell’Anno Accademico 2021-2022 dell’Accademia di formazione teatrale “Mario Brusa”.

Nasce così nella nostra Città la prima Accademia diffusa di Teatro, Cinema, Fiction, che ha come direttore artistico Mario Brusa, attore molto noto a Torino dove è nato nel 1946. Dopo aver lasciato la “Sergio Tofano”, scuola di teatro che ha fondato e diretto per trent’anni, Brusa si è lanciato in questa nuova iniziativa di formazione dell’attore, innovativa per concezione e impianto didattico, che annovera fra gli insegnanti Mauro Avogadro, Laura Curino, Alice Rohrwacher, Giulio Base, Tiziano Scarpa…

Tante le novità.

La prima è una volontà di apertura per andare di là dagli stretti confini di una scuola tradizionale, spesso autoreferenziale e di nicchia, per proiettarsi all’esterno attraverso una rete di collaborazioni strutturali con varie istituzioni cittadine.

Il teatro è laboratorio, è bottega e confronto. Il potersi misurare costantemente con pubblici e situazioni diverse, fin dai primi passi d’un percorso attorale, sarà pertanto una prerogativa dell’Accademia di Formazione Teatrale “Mario Brusa”, che proprio per questa sua peculiarità potrà contare su sedi differenti a seconda dei vari ambiti d’insegnamento.

I corsi di base, ad esempio, saranno tenuti presso la Giardineria dei Giardini Reali e presso l’Eridano, lungo le sponde del Po: spazi prestigiosi messi a disposizione dal Circolo degli Artisti per condividere con l’Accademia “Mario Brusa” un progetto di valorizzazione di questi luoghi storici, attraverso eventi spettacolari, performance, incontri, letture, workshops artistici e musicali.

Altra sede d’eccezione sarà il Cinema Ambrosio che accoglierà i corsi di recitazione cinematografica e di sceneggiatura, così come Videodelta ospiterà corsi di recitazione al microfono e di doppiaggio. Ma la rete di collaborazioni e progettualità è molto più vasta e coinvolge inoltre la Famija Turinèisa, l’Orchestra filarmonica di Torino, il Circolo Caprera, l’Alfa Teatro, la giovane compagnia Contrasto (i cui componenti si sono formati sotto la direzione didattica di Mario Brusa) e l’Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare che metterà a disposizione la sua biblioteca di oltre 15.000 volumi di teatro.

Ma l’idea di Accademia Diffusa non si riferisce soltanto a luoghi e sinergie.

Trova, infatti, un suo corrispettivo soprattutto nell’offerta formativa articolata in una pluralità di percorsi. Questi si suddivideranno in corsi di avvicinamento alle arti performative, in corsi teatrali di base e in corsi accademici professionalizzanti e di specializzazione.

«È un progetto entusiasmante – dichiara Mario Brusa – che coniuga l’impianto classico dell’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, da me frequentata nei lontani anni Sessanta, con le esigenze di nuove figure d’attore e di nuove professionalità.

Il mestiere è molto cambiato.

Per questo bisogna offrire tutte le competenze necessarie per formare attori capaci di relazionarsi appieno con un regista, ma anche attori capaci di creare in autonomia un proprio evento performativo. Per questo ho chiamato a insegnare a fianco di attori-registi come Mauro Avogadro o Oliviero Corbetta, attori-narratori come Laura Curino e Marco Gobetti, o poeti come Alice Rohrwacher o Tiziano Scarpa».

A queste note di cronaca, che possono essere approfondite consultando il sito della Accademia Teatrale «Mario Brusa» (www.accademiamariobrusa.itinfo@accademiamariobrusa.it – 39 3389231492), affianchiamo la Presentazione del suo Direttore artistico che illustra sapientemente le antiche radici di questa scuola che hanno portato alla nascita della nuova Accademia.

Imparate ad amare l’Arte in voi stessi e non voi stessi nell’arte

Come può apparire romantica e “antica” la raccomandazione di Stanislawski ai suoi allievi attori di più di un secolo fa. In realtà non lo è affatto, perché questa frase potrebbe avere la stessa valenza anche per i primissimi uomini che interpretarono un ruolo fin dalla nascita del Teatro e della primitiva comunicazione artistica e religiosa.

Ed è stato così per più di venti secoli…

Il fenomeno che ci interessa però, è che il mestiere dell’attore, in cui, secondo Stanislawski, non ci si deve compiacere di se stessi, ma sentirsi parte di una categoria altamente rappresentata nell’Arte, ha avuto nell’ultimo secolo una trasformazione epocale, parallela a quella sociale e tecnologica dell’umanità, a livello mondiale.

“Dal Teatro Greco a TikTok” potremmo intitolare il percorso di questo mestiere che dalla Skenè greca in più di venti secoli ha visto la nostra categoria trasformarsi molteplici volte fino ad arrivare alla figura in cui l’attore diventa autore interprete regista scenografo di un messaggio di comunicazione globale, che anche nella sua divulgazione è così lontano dall’antico rito dionisiaco.

E’ comunque un fenomeno che va considerato, compreso, e interpretato per ricavarne gli elementi di riflessione sul nostro lavoro tradizionale e sul come fare per condurre la conoscenza dell’Arte Drammatica nei suoi itinerari formativi classici senza farci troppo preoccupare dalle ultime moderne metodologie che lasciano piena autonomia alla libera creatività delle generazioni più giovani che si servono dell’arte della comunicazione, senza forse conoscerne le basi storiche e culturali. E’ un balzo in avanti che va considerato da chi nel 2021 si vuole occupare di formazione Artistica.

Per questo io e i miei compagni di lavoro della nuova Accademia siamo arrivati alla conclusione che una scuola di formazione teatrale deve interessarsi in primo luogo a questa trasformazione e unendo le esperienze tradizionali a quelle da individuare nelle nuove necessità espressive, cercare di offrire delle nuove proposte, non disgiunte dalle antiche, per costituire una piattaforma in cui tradizione e curiosità per le nuove espressioni artistiche convivano in armonia e energia.

Al fine di far luce sulle esigenze di quel non esiguo numero di giovani e non, alla ricerca di una propria collocazione nel mondo dello spettacolo e della comunicazione.

La figura dell’attore sempre così presente e testimone delle trasformazioni sociali nella storia dell’umanità ha subito un’impennata formidabile negli ultimi decenni…

Per secoli la nostra categoria si è basata sulla parola, sul gesto e la mimica per raccontare gioie e disagi, passioni e tormenti attraverso l’esaltazione dei sentimenti umani per far riflettere l’altra parte degli attori, quelli riceventi il messaggio e coinvolti attivamente, il Pubblico.

Questa funzione non è mai cambiata e mai cambierà. Sono cambiati i luoghi, gli spazi, dall’anfiteatro greco a quello romano, dalle strade e dalle piazze dei girovaghi trovatori, alle chiese e ai conventi, dalle sale ridotte a quelle rinascimentali e barocche, insomma in ogni luogo dove uno, o due “comici” almeno, potessero stendere un tappeto, allestire fortunosamente una pedana, illuminarla magari e raccontare una storia per far piangere, ridere, riflettere attraverso le parole di un Poeta o addirittura le proprie.

E tutto questo attraverso grandi trasformazioni politiche e sociali, nelle quali la categoria ha anche subito vessazioni, umiliazioni e estromissioni, fino alla più scandalosa: la sepoltura negata in terra consacrata!

Ma ha anche vissuto importanti trasformazioni di drammaturgia… Quanta strada dalla tragedia greca al teatro borghese.

Fino alla seconda metà dell’ottocento la figura dell’Attore è vissuta e cresciuta con coerenza e continuità.

Poi improvvisamente e precipitosamente: Cinema, muto e poi sonoro, Radio, Cinema straniero da editare in lingua italiana, doppiaggio, televisione, fiction e varietà, teatro per bambini e ragazzi, teatro “civile” e di narrazione, pubblicità, intrattenimento radio televisivo, comunicazione web… TikTok!

È evidente che alla luce di questi cambiamenti anche la formazione dell’attore deve trovare un modo per cambiare…

Io e i miei compagni abbiamo considerato questa inderogabile trasformazione.

Una Accademia diffusa, negli spazi ma anche nella didattica e che nella sua struttura tenga conto di queste nuove esigenze del lavoro dell’attore, con nuove proposte, ma anche rispetti la sua formazione tradizionale, nel pur sempre valido metodo antico.

Dal ditirambo, alla Commedia dell’arte, al cinema, alla televisione e… alla Web tv.

Una scuola con radici antiche per una nuova Accademia!

Mario Brusa - Direttore Artistico

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Articolo pubblicato il 19/09/2021