L'impegno per Torino di Francesco Cordero di Pamparato

Candidato alle elezioni comunali con la LISTA SÌ TAV SÌ LAVORO, a supporto del candidato sindaco Paolo Damilano

I Lettori di “Civico 20 News” conoscono ormai da tempo Francesco Cordero di Pamparato, laureato in giurisprudenza, studioso di storia antica e medievale, autore di numerosi saggi e volumi, docente di Storia Bizantina e Storia della Magia all’Università Popolare di Torino, per la pubblicazione sul nostro giornale di svariati suoi racconti e del romanzo inedito a puntate “Cavalieri Dal Buio Alla Luce”.

Quando mi ha comunicato la sua decisione di candidarsi alle prossime elezioni comunali, ho ritenuto interessante rivolgergli qualche domanda in merito a questa scelta (m.j.).

Francesco, da quali motivazioni nasce la tua risoluzione di scendere in campo nella politica cittadina?

Ho deciso di candidarmi alle prossime elezioni comunali con l’amico Giachino, LISTA TAV LAVORO, e a supporto del candidato sindaco Paolo Damilano.

Studio la Storia e queste elezioni comunali sono le più importanti per la nostra città, dopo la fine della guerra. Tutti possiamo constatare che, da quando Torino ha virato a sinistra è iniziato il degrado della città.

Una volta eravamo 1300.000 adesso siamo 850.000.

Eravamo la città più industrializzata d’Italia, oggi abbiamo perso tutte le industrie. Questo per colpa di un populismo insensato, miope e snob sempre solo focalizzato sui piccoli problemi e che sottovaluta quelli grandi.

Come vedi le problematiche che affliggono Torino?

La nostra città è chiusa in un angolo della pianura padana.

Per comunicare con il resto d’Italia e d’Europa ha un bisogno vitale di collegamenti. Via strada, via rotaia o via aerea. In questi settori si è fatto pochissimo.

Chi si è dato veramente da fare in merito è proprio MINO GIACHINO, che ha portato a Torino l’Autority dei trasporti e che si è battuto come un leone per la TAV, i treni ad alta velocità.

È per questo suo impegno per la città, per la sua onestà e competenza che lo stimo e che mi sono unito a lui.

Oggi la città ha bisogno vitale di cambiare rotta, dopo che inadeguati amministratori, di sinistra, hanno lasciato scappare la quasi totalità delle industrie. Abbiamo sentito l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, che, dopo la decisione di fare la fabbrica a Termoli, esprimersi negativamente sull’opportunità di lavoro a Torino.

Quindi il tuo impegno personale sarà rivolto a quali tematiche?

I grandi problemi di Torino sono:

• Perdita di posti di lavoro. I giovani sono costretti ad andarsene, se vogliono lavorare.

• Sicurezza, la delinquenza è veramente troppa e troppo pericolosa. Ripristiniamo il vigile di quartiere.

• Mancanza di collegamenti interni ed esterni, che a sua volta è concausa della perdita di aziende e di opportunità di lavoro. Occorre fare pressione sia con le ferrovie, che con le compagnie aeree.

• Bisogna incrementare il settore turismo.

Se gli stranieri voglio conoscere l’Italia, quella attuale è nata qui. Per farlo i collegamenti sono vitali. Oltre a quello eliminare il degrado.

Se si incrementa il turismo, ci sarà un ulteriore afflusso di denaro, che genererà, nuovi posti di lavoro.

Quale il tuo invito agli elettori torinesi?

Ho vissuto in quattro dei cinque continenti, sono stato direttore centrale di un’azienda elettrica, consulente di varie grandi industrie, presidente di un gruppo agenti di assicurazioni, credo di avere un po’ di esperienza.

Siamo ad una svolta, se continuiamo così la città crollerà definitivamente. Solo cambiando una politica che ha dato tanti disagi e pochi servizi, Torino può risorgere.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 23/09/2021