Torino. Salviamo le nostre eccellenze ospedaliere!
Savino D'Amelio

Civico20News intervista il dottor Savino D’Amelio

Il dottor Savino d’Amelio è un medico chirurgo molto noto a Torino. E’ stato per anni direttore del reparto di Malattie Oculistiche dell’Oftalmico. Ma è altrettanto conosciuto e stimato, perché la sua mission non l’ha solamente svolta nella cura dei malati, compiendo miracoli in sala operatoria, ma si è battuto pubblicamente per salvare dalla chiusura, le strutture d’eccellenza della sanità pubblica ove i pazienti venivano curati e guariti.

 

Negli anni scorsi, mentre la scimitarra dell’ex assessore alla Sanità Antonino Saitta si accaniva per la chiusura dell’Oftalmico e dell’Amedeo di Savoia, D’Amelio si è battuto con ogni mezzo, anche ricevendo addosso epiteti negativi da parte dello stesso Saitta, per la difesa del “suo Oftalmico”.

 

E’ trascorso qualche anno, ma, considerando che la sindaca Appendino non ha fatto nulla contro lo smembramento delle specialità dell’Oftalmico, l’ostinato D’Amelio si presenta alle elezioni comunali  del 3 e 4 ottobre, nella lista di Forza Italia con lo stesso impegno ed abnegazione.

 

L’abbiamo incontrato con i numerosi amici che lo  hanno sostenuto in quelle epiche riunioni e scontri contro la politica avulsa dalle problematiche dei cittadini, portata avanti dalla giunta Chiamparino.

 

-Dottor D’Amelio, passano gli anni e ci dicono che la tutela della sanità pubblica a Torino sia sempre al centro del suo impegno e dei suoi interessi. E’ vero?

 

“Si, perché l’esperienza insegna che a volte l’ostinazione e l’affermazione della verità servono a qualcosa. A Torino abbiamo assistito, per la caparbietà della Giunta Regionale di sinistra e per l’indifferenza dell’Amministrazione Comunale pentastellata, al tentativo di chiudere numerosi ospedali, fra cui l’Amedeo di Savoia e l’Oftalmico.

 

In contrapposizione a questo piano scellerato di smantellamento, noi ed altre associazioni ci siamo attivati sensibilizzando l’opinione pubblica e riuscendo ad evitare la chiusura degli Ospedali.

Durante l’emergenza Covid è emersa la grande importanza di aver impedito la chiusura dell’Amedeo di Savoia, che è divenuto un punto di forza per i ricoveri dei pazienti Covid”

 

-Se consideriamo che solo le minoranze politiche  sostenevano il suo progetto per il quale  l’oftalmico doveva continuare a funzionare, sia per le attestazioni scientifiche internazionali ricevute, che per la continua affluenza di pazienti da  ogni parte d’Italia, il suo è stato un grande risultato. Lo ricordiamo anche per gli elettori che allora non hanno vissuto quel memorabili momenti?

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“Molti ricorderanno il mio impegno in prima persona nella difesa dell’Ospedale Oftalmico, che nel 2016 è stato riconosciuto dall’Associazione Mondiale WAEH fra i 30 ospedali oculistici migliori nel mondo. In quello stesso anno, in occasione delle Amministrative della città di Torino ho organizzato e presentato una lista di scopo “Salviamo L’Oftalmico Insieme” collegata a Forza Italia, ottenendo un grande consenso (2435 voti).  che ci ha permesso di scongiurare la chiusura definitiva dell’Oftalmico.”

 

-Poi cos’è successo nel panorama politico piemontese?

 

“Sull’onda del consenso da noi ottenuto, nel 2019 la nuova Giunta Regionale di centrodestra, pur avendo ereditando un Oftalmico depotenziato e sguarnito che non poteva più fornire ai cittadini servizi di eccellenza, si era impegnata non solo per la sua sopravvivenza, ma anche per ripristinare un modello dipartimentale super specialistico.  Purtroppo questo programma sta dimostrando non solo di procedere a rilento, ma rischia anche di imboccare strade pericolose che ci allontanano dagli obiettivi attesi, deludendo le aspettative dei cittadini e degli operatori sanitari.”

 

-Da qui il suo rinnovato impegno a scendere in campo e sensibilizzare sindaco e regione direttamente dal consiglio comunale?

 

“Mi attendo che da ottobre, subito dopo le elezioni, il nuovo Sindaco si faccia carico di un’azione politica nei confronti dell’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte per far valere le ragioni di Torino, che necessita di tornare ad avere un polo specialistico di oculistica al livello delle capitali europee per assicurare a tutti i cittadini, di qualsiasi ceto sociale, un adeguato accesso alle cure e ai trattamenti di eccellenza.”

 

 

Questo sarà il primo passo del obiettivo tradotto in azione?

 

“Certo. Altrettanto evidenti sono le difficoltà in cui gli operatori sanitari a tutti i livelli hanno lavorato in questo periodo pandemico. In tutti i settori sono emerse le condizioni carenti legate a scelte politiche sbagliate delle precedenti giunte regionali e comunali di Torino.

Alla luce di questo quadro, ho deciso di scendere in campo con un rinnovato entusiasmo, coerente col mio impegno sociale e professionale, affinché i cittadini di Torino e dell’area metropolitana abbiano una sanità forte e di eccellenza, fatta di professionisti che possano lavorare nelle migliori condizioni per i pazienti”.

 

-Dottor D’Amelio, ci parli del perché della scelta e come ritiene di poter affermare il suo programma già ben delineato

 

“Ho accettato la candidatura con Forza Italia perché è il partito che senza condizionamenti ideologici e con pacatezza, in varie occasioni ha sostenuto il mio programma, volto a risollevare la sanità”.

 

-Quale appello rivolge ai suoi estimatori, che stamane sono così numerosi e calorosi e tramite quest’intervista ai tanti cittadini che anelano ad un servizio sanitario di livello e  presente sul territorio torinese?

 

“Conto pertanto sulla loro fiducia, sul  sostegno diretto, ma anche sulla sensibilizzazione che vorranno trasferire a parenti ed amici residenti a Torino”.

 

Auguri a Lei, dottor D’Amelio ed di conseguenza all’auspicata ottimizzazione della sanità piemontese.

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Articolo pubblicato il 19/09/2021