Monte Vidon Corrado (Fermo) - L’arte di collezionare di Fausto Paci

Nella Casa Museo di Osvaldo Licini, un viaggio nell’arte contemporanea italiana e internazionale

Selezionate circa una ottantina di opere tra le più interessanti tra cui un focus di cinque opere di Osvaldo Licini nella coinvolgente mostra:”Fausto Paci, l’arte di collezionare: da Licini a Fontana da Man Ray a Warhol”, curata da Daniela Simoni, con la collaborazione di Carlo Paci, uno degli eredi. L’evento espositivo è organizzato dal Comune di Monte Vidon Corrado e dal Centro Studi Osvaldo Licini.

La mostra è visitabile fino al l’8 dicembre 2021.  Giuseppe Forti – Sindaco di Monte Vidon Corrado-  “È con vero piacere che ospitiamo questa esposizione dedicata alla figura di Fausto Paci, autentico amante dell’arte e della cultura, capace di leggere e cogliere il senso della contemporaneità, storico collezionista liciniano (e non solo, artista concettuale”. La mostra presenta una selezione delle opere più significative della collezione Paci, cercando di cogliere alcune traiettorie interne e alcuni criteri che sono stati alla base delle scelte effettuate nell’arco di circa sessant’anni.

Scrive nel saggio introduttivo del catalogo la curatrice Daniela Simoni:” Paci non collezionava per investire denaro, ogni dipinto, disegno, incisione, scultura, oggetto acquistato entrava davvero a far parte della sua vita”.Fausto Paci è stato uno dei collezionisti storici di Osvaldo Licini, per l’occasione sono state scelte cinque tele ritenute tra le più belle e significative dell’artista, due appartengono al periodo figurativo degli anni venti, tre sono espressione del figurativismo fantastico.

Il percorso espositivo inizia al Centro Studi dove, nella prima sala, si è voluto ricreare il senso di eterogeneità della raccolta Paci, il raffinato salottino Liberty solitamente nel soggiorno di casa Paci, è di linea francese. Incontriamo poi una natura morta televisiva di Mario Schifano del 1978. L’artista della Pop Art italiana, pioniere della multimedialità, aveva previsto la dittatura estetica del mezzo televisivo, segue un’opera del 1973 di Emilio Isgrò :”lettere estratte”, Georges Mathieu, Ettore Colla , Mirko Basaldella, Andre Masson, Joseph Tilson, esponente della Pop Art inglese. In mostra compare anche uno Spartito di Giuseppe Chiari.

Nelle sue scelte Paci prediligeva la matrice astratta informale o concettuale, in collezione sono presenti anche opere figurative tra cui spicca “L’Autoritratto” di Ernesto Treccani. In mostra anche l’evanescenza e l’incanto di Venezia, stesa tra cielo e laguna di Virgilio Guidi. Nel foglio con “Lido di Roma” del 1939 il segno di Luigi Bartolini, straordinario incisore, pittore e scrittore è inconfondibile per la sua forza evocativa. In Pericle Fazzini, che Fausto Paci conosceva personalmente; il sentimento della natura era molto forte: gli spazi aperti dell’Adriatico, i ciottoli nella spiaggia della sua Grottammare sono stati fonte di ispirazione per il disegno in collezione datato 1968.

La seconda sala del Centro Studi accoglie opere della collezione Paci riconducibili al contesto dell’Italia Centrale, di artisti marchigiani o che hanno lavorato nelle Marche.  Tra la grafica esposta in mostra un rilievo particolare assume la composizione litografica di Hans Hartung, la cui ricerca si svolge nell’alveo dell’astrattismo informale. Una sezione della raccolta di Fausto Paci è dedicata all’arte Optical e cinetica: uno dei massimi esponenti è Julio Le Parc  insignito nel 1966 del Gran Premio Internazionale della pittura alla Biennale di Venezia, e  non poteva mancare una  di Victor Vasarely.

Un artista particolarmente amato da Fausto Paci è stato Giulio Turcato, uno dei maggiori esponenti dell’astrattismo internazionale. Un nucleo di opere particolarmente significativo della collezione Paci è costituito da quelle degli artisti che negli anni trenta avevano fatto parte del gruppo degli astrattisti  italiani gravitanti intorno alla storica  galleria il Milione ( aperta a Milano nel 1930 in via Brera 21 e distrutta dai bombardamenti del 1943).

Nella vita Fausto Paci ha ricoperto anche un ruolo nell’impegno civico, è stato sindaco della città di Poto san Giorgio ( Fermo) tra il 1966 e il 1969, ha fondato, insieme agli artisti Trotti e Montanarini il Liceo Artistico Statale di Porto San Giorgio, che oggi è intitolato a Osvaldo Licini.

Una sezione della mostra è dedicata all’arte americana avanguardia e neoavanguardia, dadaismo e Pop Art, Man Ray, e And Warhol. Il catalogo, con un testo di Daniela Simoni, curatrice della mostra,  riporta anche un interessante saggio di Stefano Bracalente dove vengono riportate novità al riguardo del nucleo dei cinque  dipinti di Osvaldo Licini esposti, e  il ritratto di Fasto Paci redatto dal figlio Carlo Paci. Una grande mostra dove  in cui ogni opera esposta  si coglie lo studio la ricerca attenta di un grande studioso – collezionista come Fausto Paci.

Descrizione immagini

Foto copertina catalogo mostra

Foto 1 Osvaldo Licini “Ritratto di Ave”, 1920 , olio su tela 48,5x39,5 cm

Foto 2 Osvaldo Licini “Pastorello” 1925, olio su tela 21x29,5 cm

Foto 3 Osvaldo Licini “Amalassunta con aureola rossa”, 1946, olio su tela 20,5x27 cm

Le immagini che documentano il testo sono tratte dal catalogo della mostra

Vademecum della mostra:

Monte Vidon Corrado (Fermo) Centro Studi e casa Museo osvaldo Licini: “Fausto Paci, l’arte di collezionare: da Licini a Fontana, da Man Ray a Warhol”curata da  Daniela Simoni. Orari di apertura autunnale: settembre-dicembre: sabato e domenica dalle 15,30 alle 19,30. Biglietti (ingresso mostra + visita alla casa ) unico€4.00, Informazioni +39 0734 759348 int.6

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Articolo pubblicato il 29/09/2021