Conversando col pittore Mauro Rossin

In mostra a Torino presso Lo Scarabocchio Saletta d'Arte di Ciro Spinapolice, in via Domodossola n. 44, in Borgata Parella

A Torino è in corso presso Lo Scarabocchio Saletta d’Arte di Ciro Spinapolice, in via Domodossola n. 44, in Borgata Parella, la Mostra dei pittori torinesi Donato De Ieso e Mauro Rossin, inaugurata il 18 settembre con la presentazione del docente Matteo Bottone, alla presenza di un nutrito gruppo di artisti torinesi e con la partecipazione di Gian Giorgio Massara, noto storico e critico d’arte torinese.

Propongo ai Lettori di Civico 20 News l’intervista che ho condotto a Mauro Rossin, la prima delle due realizzate con questi pittori partecipanti alla mostra che resterà aperta fino al 9 ottobre 2021 (m.j.).

 

Mauro Rossin, quale è stato il suo percorso formativo?

Sono nato il 29 maggio 1957 a Costa di Rovigo e sono giunto all’età di quindici giorni a Torino. Posso perciò autodefinirmi uno dei più giovani “torinesi d’adozione”. Ho iniziato a disegnare presto, già da bambino, mi piaceva realizzare dei disegni coloratissimi.

Al tempo delle Scuole Medie mi fermavo davanti alle vetrine dei colorifici, che al tempo esponevano opere di pittori, osservavo la loro tecnica e la riproducevo nei disegni scolastici, spesso riscuotendo le critiche del professore, legato a procedimenti più tradizionali.

Verso gli anni ‘70 ho frequentato, a Torino, il triennio del corso teorico-pratico della Scuola di Grafica Pubblicitaria. Così ho perfezionato i canoni fondamentali delle Arti figurative, come il tratto, la prospettiva, la costruzione architettonica.

Non posso dire di essere allievo di un particolare Maestro, mi considero un autodidatta, la mia esperienza è nata dall’osservazione attenta di opere di artisti e dalla frequentazione di mostre di pittura. Sono pittore per passione, una passione che mi ha anche portato, tra il 2004 e il 2006, a gestire, sempre a Torino, la Galleria d’Arte “RossinArte”.

Quali sono i suoi soggetti preferiti?

Come ho già detto, mi sono ritagliato una mia propria identità, coltivo un filone di pittore verista che ritrae panorami di località scelte tra i luoghi della mia vita e della villeggiatura. In primo luogo, dipingo scorci di Torino, molti sono presenti in questa mostra. Uno dei più recenti è quello dell’edicola dei giornali. Ho eseguito questo quadro nel periodo del lockdown, come simbolo dei pochi negozi rimasti aperti in città. Venezia è la mia città preferita, le ho dedicato molte vedute. Dipingo anche Chioggia, dove andavo al mare in estate con i miei genitori, e qualche volta anche panorami della Sicilia. A proposito di Venezia, un pittore a me caro è il vedutista veneziano Canaletto, Giovanni Antonio Canal.

La realizzazione di paesaggi mi permette di rivedere e rivivere i miei ricordi personali che condivido così con gli spettatori, i quali a loro volta li evocano e li vivono secondo la loro sensibilità.

Ci vuole dire qualcosa a proposito della sua tecnica pittorica?

Da aprile sono in pensione, ma ho sempre lavorato alzandomi molto presto al mattino in modo da poter dipingere con tranquillità e concentrazione. I mei quadri impongono una lunga elaborazione per realizzare tutti i dettagli che intendo proporre. Dipingo a olio e, rispetto alla tela, prediligo il medium, un tipo di masonite che utilizzo senza trattamento, in modo da sfruttarne il colore e anche perché consente ai colori di asciugare prima. Così posso realizzare più velocemente sovrapposizioni e ritocchi. Il mio armamentario di lavoro, con pennelli di piccole e piccolissime dimensioni, addirittura con un solo pelo, è in parte “autoprodotto” per creare i dettagli più minuziosi. Impiego come diluente l’olio di papavero perché non provoca l’ingiallimento dei bianchi nel tempo.

Osservando i suoi quadri, si ha l’impressione dell’opera di un orafo. Gradisce questo paragone?

Certamente, apprezzo il lavoro dell’orafo, lo trovo affascinante soprattutto per la creazione di piccoli e elaborati gioielli. Realizzo anch’io quadretti piccoli e accurati, con le dimensioni approssimative di un biglietto da visita, su una tela che viene inserita fra due vetri e incorniciata.

 

I suoi progetti per il futuro?

Ho pensato di ritrarre vecchie “piòle” torinesi dove ai tavoli siedono anziani e caratteristici giocatori di carte; una seconda idea nel cassetto è quella di apprendere le tecniche per poter intraprendere la realizzazione di “trompe l’oeil”.

 

Si riconosce nelle parole di qualche critico d’arte?

Ho apprezzato queste considerazioni di Aldo Albani: «Affascinato dalla soffusa suadenza della natura e del paesaggio mediterraneo, Mauro Rossin predilige dipingere in silenzio, a tu per tu con il proprio animo, estrapolando dal vero e a tutta luce, la corposa schiettezza delle terre di Siena, gli azzurri intensi dei cieli, i riposanti verdi smeraldo delle vaste ed ombreggiate radure silvane, i rossi intensi dei tramonti infuocati.

Mite ed introverso ma istintuale, ama dunque le tinte passionali ed aggressive, capaci di promuovere la forma estetica che in tal modo s’incunea direttamente nella freschezza del particolare.

Con sguardo attento e sereno, l’Artista si sofferma fra gli angoli dimenticati delle borgate, raccoglie l’armonico equilibrio di una piazza ricca di storia, racconta il soffuso romanticismo di un sottobosco, la dolce significazione di una maternità, concedendo all’immaginazione impressionista, un’alta atmosfera emozionale.

Dunque ricollegandosi ad una matrice pittorica tradizionale e leggibile, che preserva i supremi valori ideali della nostra cultura umanista, Mauro Rossin pone in rassegna una visione precisa ed immediata che visita il mondo in cui camminiamo sempre più in fretta, per indicarci la nuova dimensione esistenziale dove coesistono l’amicizia, l’amore e la vita, miracolo sempre nuovo che Dio opera nell’intero universo».

Le opere di Mauro Rossin possono essere visionate nell’esposizione curata da Ciro Spinapolice, responsabile dell’associazione ART-TO che gestisce Lo Scarabocchio Saletta d’arte. L’orario della Mostra, che resterà aperta fino al giorno 9 ottobre 2021, sarà da martedì a sabato, dalle 15:00 alle 19: 30.

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Articolo pubblicato il 02/10/2021