Sonny Colbrelli trionfa alla Parigi Roubaix

Formidabile vittoria del campione italiano tra il fango e le pietre dell’”inferno del Nord”

2021, grande annata per lo sport italiano. Il ciclismo non è stato da meno. Dopo i recenti successi nel campionato del mondo, dopo il morso dello squalo  Vincenzo Nibali, che venerdì 1 ottobre, a 36 anni ha vinto il giro della sua Sicilia, due giorni dopo, Sonny Colbrelli ci ha regalato una travolgente emozione, conquistando una leggendaria vittoria alla Parigi Roubaix, dopo una corsa degna del suo soprannome: l’Inferno del Nord.

Si è trattato di una edizione destinata a passare alla storia per le condizioni atmosferiche che hanno trasformato i 55 km dei 30 micidiali tratti di pavé in una sequenza di trappole scivolose, dove l’equilibrio e le abilità dei corridori, trasformati in maschere di fango, spesso non sono state sufficienti ad evitare le molteplici cadute, nelle quali sono incappate anche motociclette della “gendarmerie” e della televisione francese.

I 257 km della regina delle classiche del Nord si sono rivelati durissimi già dalla partenza, ma anche la fortuna ha giocato le sue carte. Lo sa bene Gianni Moscon che, dopo una fuga in solitario, a 19 km dall’arrivo nel mitico velodromo di Roubaix, manteneva 1’19’’ di vantaggio su un formidabile terzetto di inseguitori formato da Van der Poel, Sonny Colbrelli e Vermeersch, tutti al debutto nella classica franco-belga.

Pareva che il successo fosse a portata di mano del solitario attaccante italiano quando il vantaggio si è azzerato, dapprima a causa di una foratura e poco dopo, per una malaugurata caduta in un terribile tratto di pavé, sdrucciolevole come una irregolare lastra di ghiaccio.

Quindi, gli ultimi chilometri di una Parigi Roubaix terribile e memorabile, regalavano un finale con la definitiva fuga di Sonny Colbrelli, Van der Poel e Vermeersch, destinata ad essere regolata sulla pista del velodromo. Sul filo di lana, si è assistito al trionfo del corridore italiano nella più prestigiosa classica del Nord, apoteosi di un atleta che, nella sua carriera sportiva aveva collezionato ben 75 secondi posti.

Dunque, 2021 anno magico per il Sonny nazionale, detto “il cobra”, che lo ha visto incoronato campione europeo, dopo aver già conquistato la maglia di campione italiano.

Pianto, emozioni, fango e gloria immortale per il vincitore, che incredulo di se stesso alzava la bicicletta al cielo. Commozione che ha coinvolto i telecronisti e perforato il video. Trepidazioni che sgorgano dalla parte migliore degli uomini, quando la fatica, l’orgoglio, la destrezza e lo spirito di sacrificio si condensano in un unico, contagioso gesto sportivo destinato a diventare storia.

  

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Articolo pubblicato il 04/10/2021