Torino “Per una vera Città metropolitana”.

L’appello dei sindaci del territorio ai due candidati al ballottaggio

In questi anni abbiamo avuto modo, in più occasioni di esprimere la nostra contrarietà alla riforma presentata nel 2014 dal sottosegretario Del Rio, noto esponente del PD, volta ad azzerare i consigli provinciali, democraticamente eletti dai cittadini e vitalissimi nell’espletamento delle competenze essenziali, per instaurare un organismo burocratico composto da politici nominati e con scarsa possibilità d’incidere sul territorio.

 

Parimenti in questi anni come ampiamente documentato, le vere vittime di questa legge suicida ed antidemocratica, sono state le popolazioni residenti nei territori delle ex province. La provincia di Torino, è stata emblematica. Composta da oltre 315 comuni, molti dei quali ubicati nella fascia alpina e collinare, le conseguenze sono state rilevanti.

 

Le competenze istituzionali delle province vertevano su cura e manutenzione degli edifici scolastici, la viabilità, la manutenzione delle strade, il turismo, il welfare e tutta una serie di servizi essenziali che coinvolgevano più comuni limitrofi.

 

Oggi i sindaci sono privati di competenze, hanno pochi mezzi e, soprattutto in momenti di emergenza non sanno a chi rivolgersi .

Le vittime sono i cittadini.

 

A Pochi giorni dal ballottaggio dal quale dovrà emergere il sindaco di Torino e della Città Metropolitana, alcuni sindaci del territorio, rivolgono un appello ai due candidati contendenti, che integralmente pubblichiamo.

 

Comprendiamo il disagio che incontrerà il candidato del PD Stefano Lorusso, per comunanza partitica con l’autore delle riforma, ma la politica significa anche assumersi responsabilità.

 

Purtroppo sino ad oggi, gli organizzatori dei confronti pubblici trai candidati, hanno ridotto il dibattito  a disquisizioni sulla famiglia omosessuale, le piste ciclabili e altre amenità, non rispondenti alle effettive esigenze del cittadino.

 

In questo contesto, il territorio metropolitano è stato il grande assente.

Chi vorrà prendere posizione in proposito?

 

Ce lo chiedono i sindaci che ogni giorno si confrontano con i cittadini e la nullità che li sovrasta.

Il perseguimento del “Bene comune” e non l’appagamento delle conventicole, dovrebbe costituire il fine e lo scopo di chi si dedica alla “res publica”. E’ bene ricordalo, sempre!

 

 

 

“Appello degli amministratori locali dei territori ai candidati sindaci di Torino".

 

La pessima riforma Del Rio del 2014 ha abolito le Province - l’ente storicamente più vicino ai Comuni - per sostituirle con le Città Metropolitane. Il risultato è stato un fallimento politico, organizzativo, amministrativo, gestionale e logistico con cui occorre, purtroppo, fare i conti quotidianamente.

 

Le ultime due gestioni dell’area metropolitana torinese - quella guidata prima da Fassino e poi da Appendino - sono state ispirate e condizionate, anche comprensibilmente, da una logica e da  una cultura “torinocentrica”.

Cioè da una gestione che, di fatto, ha puntato tutto su Torino trascurando i bisogni e le istanze della ‘Città metropolitana’, in particolare i Comuni della seconda cintura torinese.

 

È noto che la ‘Città metropolitana’ di Torino è unica nell’intero paese per la sua composizione e articolazione territoriale. Territori profondamente diversi l’uno dall’altro che richiedono politiche diverse e, soprattutto, una guida politica sovracomunale autorevole e permanente.

 

In questi anni è semplicemente mancata la figura di un ‘Sindaco metropolitano’. E, in assenza di questa figura e di ciò che politicamente poteva esprimere, è cresciuta specularmente l’emarginazione dei territori della seconda cintura torinese. Dove, cioè, il ruolo e la funzione delle vecchie Province era più incisiva e determinante. È, quindi, indispensabile individuare fin d’ora i vicesindaci metropolitani.

 

Si è sperimentato concretamente l’assenza di politiche attive attorno ai temi che caratterizzano principalmente quei territori: dalla manutenzione ordinaria e straordinaria all’istruzione; dalla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale al turismo; dai servizi al welfare. Insomma, è mancata una ‘regia’ politica che avesse l’obiettivo di far crescere un territorio in simbiosi con la città e il suo hinterland.

 

Apprendiamo, con un po’ di sconcerto, che nella campagna elettorale continua ad essere un elemento decisamente secondario la questione del ruolo e della funzione della ‘Città metropolitana’. Un’assenza che ci preoccupa e, soprattutto, rischia di continuare a penalizzare interi territori.

 

Si dica con chiarezza, a cominciare dagli ultimi giorni della campagna elettorale in vista della scelta del ballottaggio, se si vuole continuare a considerare la ‘Città metropolitana’ un ente di serie B o se, al contrario, si pensa di voler governare realmente i territori della intera ‘Città metropolitana’ torinese.

 

La ‘Città metropolitana’ non potrà più ridursi, com’è stato in questi anni, al di là di ogni polemica politica e men che meno personale, un ente sostanzialmente e politicamente inutile. I candidati a Sindaco di Torino dicano con chiarezza cosa intendono fare.

 

Senza un governo del territorio, reale ed autentico, si consolida definitivamente l’emarginazione e la perifericità di buona parte della ‘Città metropolitana’ torinese compromettendone il suo futuro e la sua stessa ‘mission’.

 

In ultimo, ma non per ordine di importanza, se non si ritiene più che la ‘Città metropolitana’ possa essere governata con la dovuta intelligenza, dedizione e passione, allora lo si dica apertamente senza ulteriori ipocrisie. La sola gestione burocratica e protocollare non è più sufficiente. Sarà in quel momento che si potrà attivare una iniziativa politica pubblica per

la vera possibilità di governo di quest’Ente intermedio”.

 

 

Questo documento è stato presentato in una conferenza stampa presso la sede provinciale di MCL a Torino: un appello ai candidati a sindaco di Torino Stefano Lo Russo e Paolo Da Milano. Il documento è stato sottoscritto, finora, da centinaia di consiglieri comunali e da molti sindaci. Tra i primi cittadini aderenti: Giorgio Merlo (Pragelato), Alberto Rostagno(Rivarolo Canavese), Francesco Casciano(Collegno), Roberto Costelli(Cumiana), Sergio Paschetta(Cavour), Davide Eboli(Ceres), Gianluca Blandino(Rubiana), Mario Moschietto(Pralormo), Mauro Vignola(Bobbio Pellice), Ugo Papurello(San Carlo Canavese), e Loredana Devietti(Ciriè).”

 

Torino, 11 ottobre 2021.

 

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 12/10/2021