CdM: via libera del governo al Dl Fisco. Baruffe sul rifinanziamento del reddito di cittadinanza

Le misure varate per combattere gli incidenti sul lavoro

Che succede di grave in Italia, tra l’indifferenza generale? Negli ultimi anni il sindacato si è estraniato dai gravi problemi che affliggono il mondo del lavoro. E’ aumentata l’omissione del versamenti dei contributi previdenziali, si erogano salari da fame che sono ben al id sotto dei limiti di decenza per lavoratori di ogni categoria, ma soprattutto è scarsa osservanza delle norme a tutela della sicurezza del lavoro.

In Italia negli ultimi 8 mesi si sono registrate ben 770 vittime (fonte INAIL). Ma se il comportamento di datori di lavoro senza coscienza lo hanno favorito, cos’ha fatto l’autorità tutoria per non impedire l’omissione dei dispositivi a garanzia della sicurezza sul lavoro?

Ieri, il CdM ha approvato  un decreto legge recante “misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili” che interviene in modo decisivo per rivedere una normativa che , nei fatti non funziona. Il dl prevede, tra le altre cose, il rifinanziamento dell'ecobonus per l'auto, Cig Covid per terziario ma anche un rifinanziamento per 200 milioni del Reddito di Cittadinanza. Norma che ha fatto "litigare" Lega e Movimento 5 Stelle.

Le misure previste intervengono a cominciare dalla sicurezza sui luoghi di lavoro: le norme approvate consentiranno infatti di intervenire con maggiore efficacia sulle imprese che non rispettano le misure di prevenzione o che utilizzano lavoratori in nero.
L’obiettivo è quello di incentivare e semplificare l’attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di un maggiore coordinamento dei soggetti competenti a presidiare il rispetto delle disposizioni per assicurare la prevenzione.

Pertanto il provvedimento interviene, in primo luogo, con modifiche al Decreto legislativo 81/2008. Cambiano anche le condizioni necessarie per l’adozione del provvedimento cautelare della sospensione dell’attività imprenditoriale interessata dalle violazioni: 10% e non più 20% del personale “in nero” presente sul luogo di lavoro.

Non è più richiesta alcuna “recidiva” ai fini della adozione del provvedimento che scatterà subito a fronte di gravi violazioni prevenzionistiche. La nuova disciplina del provvedimento cautelare prevede altresì l’impossibilità, per l’impresa destinataria del provvedimento, di contrattare con la pubblica amministrazione per tutto il periodo di sospensione.

Nel caso in cui vengano accertate gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro, è prevista – come detto - la sospensione dell’attività, anche senza la necessità di una reiterazione degli illeciti.
Per poter riprendere l’attività produttiva è necessario non soltanto il ripristino delle regolari condizioni di lavoro, ma anche il pagamento di una somma aggiuntiva di importo variabile a seconda delle fattispecie di violazione. L’importo è raddoppiato se, nei cinque anni precedenti, la stessa impresa ha già avuto un provvedimento di sospensione.

Sono estese le competenze di coordinamento all’INL - Ispettorato Nazionale del Lavoro - negli ambiti della salute e sicurezza del lavoro.

All’estensione delle competenze attribuite all’INL si accompagneranno un aumento dell’organico – è prevista l’assunzione di 1.024 unità – e un investimento in tecnologie di oltre 3,7 milioni di euro nel biennio 2022/2023 per dotare il nuovo personale ispettivo della strumentazione informatica necessaria a svolgere l’attività di vigilanza.
Previsto anche l’aumento del personale dell’Arma dei Carabinieri dedicato alle attività di vigilanza sull’applicazione delle norme in materia di diritto del lavoro, legislazione sociale e sicurezza sui luoghi di lavoro, che passerà dalle attuali 570 a 660 unità dal 1° gennaio 2022.

Viene rafforzata la banca dati dell’INAIL, il Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP), per il quale si punta a una definitiva messa a regime e a una maggiore condivisione delle informazioni in esso contenute. Gli organi di vigilanza sono tenuti ad alimentare un’apposita sezione della banca dati, dedicata alle sanzioni applicate nell’ambito dell’attività di vigilanza svolta nei luoghi di lavoro. Mentre l’INAIL dovrà rendere disponibili alle Aziende sanitarie locali e all’Ispettorato nazionale del lavoro i dati relativi alle aziende assicurate e agli infortuni denunciati. Il presidente Draghi si è così pronunciato sull’importanza e sull’indifferibilità delle decisioni assunte: “Voglio esprimere la soddisfazione del Governo e mia per i provvedimenti approvati oggi in tema di sicurezza sul lavoro. Nei mesi scorsi abbiamo assistito a un numero inaccettabile di morti sul lavoro. Come Governo, ci siamo impegnati a fare tutto il possibile per impedire che questi episodi possano accadere di nuovo".

Questo provvedimento è stato ampiamento condiviso, ma le divergenze sono sorte quando si è affrontato un tema divisorio ed inviso all’opinione pubblica, ossia il rifinanziamento del reddito di Cittadinanza.

A chiedere modifiche all'impianto sarebbero stati i ministri Elena Bonetti (Iv), Giancarlo Giorgetti (Lega) e Renato Brunetta (Fi). La misura è stata difesa dal pentastellato Stefano Patuanelli, ma anche dal ministro del Lavoro Pd Andrea Orlando.

Alla fine è stato confermato, secondo quanto si evince dal testo finale del decreto, il rifinanziamento di 200 milioni di euro. Da parte sua il presidente del Consiglio Mario Draghi, spiegano fonti governative, avrebbe ribadito che il tema complessivo del reddito di cittadinanza e delle politiche attive del lavoro sarà discusso nell'ambito della manovra di bilancio.

La Lega ha comunque preso una posizione motivata.  Nel dl fiscale "hanno rifinanziato il reddito di cittadinanza levando risorse al reddito di emergenza (90mln), accesso anticipato al pensionamento per lavori faticosi e pesanti (30 mln), accesso al pensionamento dei lavoratori precoci ( 40 mln) e ai congedi parentali (30 mln)". E' quanto si apprende da fonti della Lega al termine del Consiglio dei ministri. Il titolare del Mise, Giancarlo Giorgetti, viene riferito si sarebbe opposto duramente: "Beffardo usare i soldi di chi ha lavorato duramente per una misura simile".

"Sì al finanziamento ma quello che alla Lega è sembrato inaccettabile è che la copertura finanziaria della norma sul finanziamento degli ultimi tre mesi del reddito di cittadinanza era sbagliata. Auspico che la versione finale del decreto legge non contenga questa norma con 40 milioni di euro inutilizzati per i pensionamenti dei lavoratori precoci e cioè le persone che hanno iniziato a lavorare a 15 anni. Con 40 milioni dei lavori usuranti", avrebbe spiegato Giorgetti. "Ho fatto notare che utilizzare" queste risorse per il Rdc era provocatorio. Le prendano da qualche altra parte, non da lì".  Assume una posizione diametralmente opposta Giuseppe Conte

"Giù le mani dal Reddito di cittadinanza, dunque". Lo scrive su Giuseppe Conte, leader del M5s. "Certo - aggiunge Conte - il M5S è al lavoro per migliorarlo sul lato delle politiche attive e di inserimento nel mercato del lavoro, da sempre carenti in Italia. Noi ci rimbocchiamo le maniche per trovare soluzioni. Invito Salvini e Meloni, così come quelli che la pensano come loro al Governo, a fare lo stesso. E a smetterla di assaltare uno strumento di civiltà. Noi non lo permetteremo".

Sono seguiti altri temi di natura fiscale.

E' previsto il differimento del versamento delle rate delle definizioni agevolate dei carichi affidati alla riscossione (cosiddetti "rottamazione-ter" e "saldo e stralcio") originariamente in scadenza a decorrere dal 2020. In particolare, potranno essere versate entro il 30 novembre 2021 le rate in scadenza nel 2020 e in scadenza dal 28 febbraio al 31 luglio 2021.

Viene prolungato a 150 giorni dalla notifica, in luogo di 60, il termine per l'adempimento spontaneo delle cartelle di pagamento notificate dal primo settembre al 31 dicembre 2021. Fino allo scadere del termine dei 150 giorni non saranno dovuti interessi di mora e l'agente della riscossione non potrà agire per il recupero del debito.  Per i piani di rateizzazione già in essere prima dell'inizio del periodo di sospensione della riscossione, viene esteso da 10 a 18 il numero delle rate che, se non pagate, determinano la decadenza dalla rateizzazione concessa.

E' inoltre incrementato di 100 milioni di euro nell'anno 2021 il fondo per il rinnovo del parco auto.

È previsto il rifinanziamento per le misure adottate al fine dell'equiparazione della quarantena per Covid 19 alla malattia.

I lavoratori dipendenti o autonomi genitori di minori di 14 anni possono astenersi dal lavoro nel caso in cui sia sospesa l'attività didattica o educativa del figlio per tutta o in parte la durata dell'infezione o per la quarantena disposta dalle autorità competenti.

Sono state disposte misure di sostegno al reddito per i lavoratori di Alitalia in amministrazione straordinaria. Previsti ulteriori 12 mesi di cassa integrazione.

- Il decreto rifinanzia la Cassa Integrazione prevista per i datori di lavoro che sospendono o riducono l'attività lavorativa per eventi connessi all'emergenza COVID-19; a fronte dell'andamento delle richieste, sono stanziati, per il 2021, 200 milioni di euro per il Reddito di Cittadinanza, pari a 13 settimane.

Il Fondo assegno universale e servizi alla famiglia è incrementato di 6.000 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2022.

Al fine di potenziare i dispositivi della cornice di sicurezza connessi allo svolgimento del vertice dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi appartenenti al G-20, il contingente di personale delle Forze armate è incrementato di 400 unità.

Non hanno trovato conferma le voci circolate sin dai giorni scorsi circa l’adozione di proroghe o modifiche inerenti ogni aspetto già tracciato nel DPCM entrato in vigori il 25 ottobre ( obblighi per i lavoratori in materia di Green pass, tamponi ecc.)

 

 

 

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Articolo pubblicato il 16/10/2021