Un angolo di Verona per Camillo Cavour

Il monumento allo statista (di Alessandro Mella)

Passeggiando per Verona, città che meravigliosamente si presta a questa salutare attività, giunti dove via Roma sbocca sull’ex corso Castelevecchio oggi Corso Cavour, si scorge la bella statua che ricorda l’illustre statista sabaudo.

L’opera fu inaugurata il 5 luglio del 1908 con una sontuosa e sentita cerimonia che si tenne nella città scaligera. Mentre la folla andava assiepandosi in piazza Montarone, presso la sede della Fratellanza Militare, promotrice del monumento, si andò creando il corteo delle Associazioni che, con bandiere e stendardi, si recò al Municipio per unirsi agli amministratori locali al fine di portarsi, poi, alla piazza ove già era giunto il sindaco. Il quale era stato precedentemente alla stazione ad attendere il ministro Carlo Schanzer e l’on. Giulio Alessio giunti da Roma in rappresentanza del governo nazionale e delle istituzioni.

All’arrivo delle molte autorità, che a diverso titolo commemorarono e ricordarono poco dopo l’opera di Cavour con importanti orazioni, la banda musicale intonò la Marcia Reale e, all’udirne le prime note, fu fatto scivolare il sudario che ricopriva ancora la statua alla vista dei molti presenti. Firmato l’atto di cessione dell’opera al Comune, le autorità si recarono al pranzo ufficiale che seguì l’evento. (1)

La statua, opera dei fratelli Carlo e Attilio Spiazzi, rimase in quella piazzetta fino al 1932 quando, dovendo armonizzare la struttura urbana ormai messa in crisi dalla crescente motorizzazione del traffico, si rese necessario trovare un luogo diverso da quello originale per l’antico Arco romano dei Gavi precedentemente collocato sul corso. Lo stesso era stato demolito dai francesi nei primi anni dell’Ottocento ma, nel quadro del mito della romanità, l’amministrazione fascista si era proposta di ricostruirlo.

Il povero Cavour, quindi, fu sfrattato e inviato al piazzale di Porta Nuova ove restò per molto tempo. (2)

Da quella posizione lo sguardo serio e misurato di Camillo Cavour scrutò per decenni i passanti sfidando anche le soldataglie germaniche ed i bombardamenti. Incursioni aree che ne segnarono il basamento con evidenti cicatrici ancor oggi percettibili.  Del resto, la stazione di Verona era uno snodo fondamentale verso la Germania e quindi obbiettivo di grande interesse militare.

Tuttavia, un altro trasferimento attendeva l’illustre statista che dovette lasciare la piazza, nel frattempo intitolata al XXV aprile, poiché non previsto nel quadro dell’ammodernamento dell’area della Stazione Porta Nuova. La questione si trascinò tra mille polemiche.

Comunque, dopo un utile restauro conservativo il monumento venne riavvicinato, nel 2012, al luogo d’origine, non proprio lo stesso ma assai vicino, trovando posto allo sbocco di via Roma circondato da graziose aiuole. (3)

La cerimonia con cui la statua fu restituita alla cittadinanza veronese si svolse nell’autunno del 2012 alla presenza del sindaco Tosi e delle altre autorità. Un atto dovuto per ricordare un uomo cui tutti dobbiamo la sospirata unità dell’amata patria comune.

Alessandro Mella

 

NOTE

1) Ampia relazione sui fatti fu riportata da: La Stampa, 186, Anno XLII, 6 luglio 1908, p. 4.

2) L’Arena del 18 novembre 2012.

3) Verona Sera del 6 dicembre 2012.

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Articolo pubblicato il 10/11/2021