La propaganda LGBT continua nonostante la sconfitta in Parlamento

La Verità dà notizia che il deputato Alessandro Zan è andato in un liceo di Oristano e di aver parlato con i ragazzi“di diritti, democrazia, responsabilità”. In sostanza il nostro illustre sconfitto è andato in una scuola a fare propaganda, celebrando la bontà di un disegno di legge respinto dal parlamento”. (Francesco Borgonovo, Respinta la legge bavaglio la propaganda Lgbt torna a invadere le scuole, 1.11.21, La Verità). Questo per Borgonovo significa che non c’era bisogno della Legge, perché le giornate contro la presunta omofobia nelle classi si fanno già da tempo.

Peraltro, fa notare il vicedirettore de La Verità, che non risulta che si facciano a scuola altre giornate di sensibilizzazione, per esempio su temi come l’immigrazione o l’aborto, magari condotte da associazioni cattoliche e perché no da esponenti di Fratelli d’Italia.

Borgonovo a questo proposito fa riferimento a un invito ricevuto dalla Meloni da un liceo, e subito si gridò allo scempio della democrazia. Tuttavia, che il portabandiera delle associazioni Lgbt possa tranquillamente testimoniare in una scuola, significa che, nonostante la battuta d’arresto del suo disegno di legge, il “potere” culturale del movimento è ancora forte. Il mondo Lgbtq, minoranza nel paese, è potente “nei luoghi in cui si stabiliscono le linee di indirizzo della cultura nazionale: giornali, le televisioni, perfino le scuole”. Pertanto, la propaganda non finirà, si continuerà a martellare sui giornali più di prima.

E’ falso quello che sostiene la sinistra che ora si potrà insultare e recare violenza ai gay o ai trans. Ci sono già le leggi che puniscono queste attività disgustose. Intanto con o senza la legge Zan, sarà difficile criticare l’ideologia Lgbt. Chi lo fa, sarà ancora accusato di essere razzista e omofobo, e si continuerà ad essere censurati. “La cappa di pensiero unico – scrive Borgonovo - resta lì, non è affatto stata abbattuta, e proseguirà a silenziare il dissenso in ogni modo […] Il cosiddetto mainstream, le piattaforme di intrattenimento, le grandi aziende, la stampa internazionale: tutti hanno già fatta propria – per convenienza – l’agenda arcobaleno. E vanno avanti a imporla, plasmando le menti di adulti e giovani”.

Infatti, subito hanno mobilitato le piazze, per protestare contro l’affondamento del Ddl Zan. Certo sono piazze che rappresentano una minoranza, ma è anche vero che l’ideologia Lgbt, soprattutto fra i giovani fa presa. Abbiamo visto durante le manifestazioni l’odio, la violenza verbale, gli slogan scomposti contro i nemici della legge Zan. “La fluidità è celebrata in ogni dove, il fatto che si possa cambiare sesso a piacimento e che il maschio e la femmina siano costruzioni culturali è onnipresente al cinema, nelle serie tv, sui social, nei fumetti e nei libri”. E qui Borgonovo sottolinea che l’ideologia del Gender intende praticamente sovvertire l’ordine naturale, la biologia e il pensiero umano.

Il Gender mira a distruggere le differenze, non a valorizzarle, vuole sottomettere l’essere umano. I giovani purtroppo sono le prime vittime di questo scardinamento, ecco perché sono indotti facilmente a sostenere le idee di Zan o quelle della svedese Greta. Ho trovato appropriato il commento pubblicato su fb del 2 novembre, da don Antonello Lapicca, missionario itinerante in Giappone, La rivoluzione che stanno preparando da tempo, parte dai politici incravattati ma dai guitti popolari (ricordate Grillo?), che masticazno la più perversa delle ideologie, la pedofilia di Stato, per poi darla in pasto, sminuzzata e pre-digerita, al popolo bue che la trangugia senza pensare, convintamente d'accordo. È dai bambini che parte tutto, per questo ne vogliono stuprare l'anima, la mente, il cuore, i sentimenti. Vogliono rendere obbligatorio il lavaggio del cervello dell'ideologia gender, vogliono introdurre le peggiori perversioni nelle scuole primarie, forse anche all'asilo”.

Continua don Antonello, questi giovani, “Vogliono riempirli di pornografia, vogliono rieducarli trasformando la scuola in un campo di concentramento. Vogliono cancellare nelle persone la legge naturale per sostituirla con la perversa e satanica ideologia pansessualista e gender”. Per il sacerdote questa rivoluzione strumentalizza gli omosessuali per “distruggere la famiglia e imporre un altro modello, un abominio che disintegra l'identità e la dignità delle persone. C'è ancora qualche cattolico che voglia dialogare con chi mente da anni, e che ha come unico obbiettivo la dittatura della propria ideologia e il silenziamento totale di chiunque non la condivida?” Bisogna fermare questa follia, anche se i mezzi che la sostiene sono immensi”.

Pertanto, la battaglia non è finita, l’assalto ideologico prosegue ed è molto più insidioso di qualsiasi legge. Ecco perché gli esponenti delle associazioni pro family, hanno dichiarato che dopo la bocciatura del Ddl Zan, non bisogna abbassare la guardia, perché abbiamo vinto una battaglia e non la guerra. Bisognerà continuare a lavorare a livello culturale su tutti gli ambienti a cominciare da quelli cattolici.

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 05/11/2021