Roma. Macron, in settimana firmerà il Trattato del Quirinale e andrà dal Papa

Il patto era stato annunciato nel 2017 e ha lo scopo di rafforzare la cooperazione tra la Francia e l'Italia

Il presidente francese, Emmanuel Macron, sarà in Italia giovedì 25 e venerdì 26 novembre per una visita ufficiale nel corso della quale firmerà il Trattato del Quirinale.

Venerdì mattina si recherà anche in Vaticano per incontrare Papa Francesco in una udienza privata.

Il Trattato del Quirinale era stato annunciato nel 2017 e ha lo scopo di rafforzare la cooperazione tra Francia e Italia. Il documento, ha spiegato l'Eliseo, "favorirà la convergenza delle posizioni francesi e italiane, così come il coordinamento fra i due Paesi per la politica europea ed estera, per la sicurezza e la difesa, per la politica migratoria e per quella economica, ma anche per i settori dell'istruzione, della ricerca, della cultura e per la cooperazione transfrontaliera".

È un trattato sul modello di quello dell'Eliseo tra Francia e Germania, che fu sottoscritto nel 1963 da De Gaulle e Adenauer, consolidato poi come patto Franco Tedesco che, di fatto ha monopolizzato scelte e decisioni dell’Unione Europea a discapito dei Paesi mediterranei.

Una volta firmato, il parlamento dovrà autorizzarne la ratifica, che, per l’Italia porta la firma del presidente della Repubblica.

C’è attesa per conoscere i contenuti di questo trattato che, in pratica dovrebbe segnare il superamento anche del Trattato di Lisbona.

Da tempo le analisi economiche ed i commenti politici lamentano la chiusura della Francia ad ogni partecipazione azionaria di rilievo da parte dei nostri investitori e delle nostre aziende oltr’Alpe.

Però non si contano le acquisizioni strategiche di aziende italiane da parte dei capitali francesi, senza tutela e continuità degli insediamenti produttivi delle aziende acquisite e operanti sul nostro territorio.

Il caso Stellantis, oltre ad essere eclatante, nel prossimo futuro potrebbe riservare sorprese poco piacevoli, in particolar modo a Torino, con il riscontro silente di Regione Piemonte e Città di Torino.

Così in campo migratorio, non esiste collaborazione e la Francia ha cercato in più occasioni di consegnarci immigrati giunti clandestinamente in Francia, senza transitare dall’Italia.

In sintesi, siamo in attesa di conoscere quali misure a salvaguardia della nostra autonomia e dignità siano espresse e tutelate.

Poi, come precisato, toccherà al Parlamento analizzare con la massima cura contenuto e clausole del Trattato.

Tra le pieghe della calata a Roma di Macron, l’incontro con il Pontefice è insolito: il Papa, tradizionalmente, evita di incontrare i leader quando si avvicina un appuntamento elettorale. In questo caso sono le elezioni presidenziali francesi dell'aprile del 2022.

Secondo il quotidiano La Croix, Macron vorrebbe convincere Francesco a intervenire a Bruxelles o a Strasburgo nei primi giorni del 2022 per rilanciare il ruolo dell'Europa. Va ricordato che la Francia assumerà la presidenza di turno dell'Ue dal primo gennaio.

A quale Europa fa riferimento Macron?

Quella originaria contemplata dal Trattato di Roma del 1957, o quella degli eurocrati e della predominanza dell’asse Franco Tedesco di cui, in particolare l’Italia, nel corso degli anni ne ha amaramente fatto le spese?

Dopo il colloquio con il Papa, l'inquilino dell'Eliseo sarà ricevuto dal segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin.

Appena un mese fa era stato il premier francese, Jean Castex, a essere ricevuto da Francesco. E il prossimo 9 dicembre in Vaticano è previsto un incontro fra il Papa e Jean-Marc Sauvé, presidente della Ciase, la commissione che nel mese di ottobre ha presentato il rapporto choc sugli abusi sessuali commessi nella Chiesa Cattolica francese dagli anni Cinquanta a oggi.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 22/11/2021