Libri di storia in esubero a Cuneo

Un viaggio inatteso nella storia

Sabato 20 novembre, nel contesto di Scrittorincittà, la Società di studi storici, archeologici e artistici della Provincia di Cuneo ha allestito un mercatino di libri a prezzi simbolici, nell'androne della Biblioteca Civica di Cuneo, in via Cacciatori delle Alpi, gestito da volontari dell'associazione stessa.

Una scelta obbligata, per questa meritoria associazione, attiva dal 1929: nelle scorse settimane il sopralluogo del tecnico responsabile della sicurezza ha ravvisato un carico eccessivo nella sede di Palazzo Audiffredi, a causa di un accumulo di libri fuori dalle mensole. L’ingegnere ha dunque invitato la Società a ridurre il numero dei volumi (circa 10mila quelli in esubero) entro la fine di novembre.

Per salvaguardare il grande patrimonio storico e culturale, molti si sono prodigati ad offrire un deposito temporaneo.

Il Comune di Cuneo ha proposto una rimessa a Confreria; anche il Comune di Ormea si è reso disponibile, pur fra le difficoltà del dopo alluvione. Dalla Val Tanaro è giunta l’offerta di alcuni locali all’interno di una ex cartiera.

Le soluzioni proposte non sono risultate idonee, in quanto gran parte del patrimonio librario nella disponibilità dell’associazione presieduta da Rinaldo Comba - professore emerito di Storia medievale all’Università di Milano - è già diviso tra la sede di Cuneo e quella di Rocca de’ Baldi.

Poiché si tratta in gran parte di volumi di cui l'associazione possiede più copie, è nata l’idea del mercatino. Su un lungo banco sono stati messi in vendita bollettini e libri storici vari.

Alcuni testi sono stati offerti al valore simbolico di un euro, mentre gli altri volumi hanno avuto un prezzo di due, o cinque, o dieci euro.

Nel caso in cui a richiederli siano biblioteche o scuole i libri saranno ceduti gratuitamente.

“Non si tratta di una provocazione, ma di una necessità – ha spiegato il professor Roberto Olivero, tesoriere della Società, alle testate locali -. Sarebbe uno scenario molto peggiore se un giorno quei volumi prendessero fuoco perché stipati in malo modo. Parliamo di libri che hanno una valenza scientifica importante. Gli argomenti affrontati sono i più disparati: dallo studio del Marchesato di Saluzzo a quello di Ceva, passando per ricerche sull’etnografica delle nostre valli”.

Questa vendita è stata l'occasione per improvvisare un viaggio di poche ore a Cuneo, per fare una prima conoscenza con l'Associazione e comprare qualche libro che mi mancava sulla storia del Cuneese.

Il portone della Biblioteca Civica è aperto a metà, con soggezione tutta subalpina, sembra non voler dire che l’ingresso è aperto a tutti, per gli acquisti o anche solo per scoprire o consultare un vecchio libro o un Bollettino della Società, miniature e pennellate di cultura cesellate con delicatezza all’interno di ogni monografia.

L’ambiente brulica di persone interessate alla storia (chi l’avrebbe detto?), è un incoraggiamento a chi vuole ricordare sulla carta le tracce del nostro passato.

Il Palazzo Audifreddi si trova nella parte vecchia di Cuneo, a poca distanza dalla rutilante via Roma con i negozi già pronti per Natale e bar e caffetterie ad accogliere i turisti del sabato mattina, molti con accento francese. Uno zabaione è quello che ci vuole per scaldarsi, mentre i dolci effluvi della pasticceria si diffondono nella saletta che si va affollando.

Ritorno su via Roma e un lampione rischiara idealmente la figura del Beato Angelo Carletti, affrescata su Palazzo Ghibaudo Della Pistolesa

Conosciuto come Angelo da Chivasso (Chivasso, 1410 – Cuneo, 1495), è stato un religioso, versatile letterato e umanista.

Nei suoi testi di divulgazione ha affrontato il tema delle opere di carità, essendo tra i sostenitori della fondazione dei Monti di Pietà in favore dei poveri.

La sua opera Summa casuum conscientiae, stampata nel 1486, ottiene un vasto successo, tale da ottenere trenta edizioni in altrettanti anni e meritarsi il soprannome di Summa Angelica. Il 10 dicembre 1520 Martin Lutero brucia nella piazza di Wittenberg proprio questo volume, che chiamava Summa diabolica, insieme alla propria bolla di scomunica e alla “Summa Theologiae” di Tommaso d'Aquino.

Angelo Carletti è venerato come uno dei patroni di Cuneo; secondo la tradizione, offrì protezione contro gli assedi portati dei Francesi del 1691 e del 1744. La venerazione popolare gli accredita ad ulteriore miracolo il fatto che non vi siano state vittime durante il crollo del tamburo e della cupola del Santuario degli Angeli, avvenuto il 30 dicembre 1996.

Una curiosità è la scritta che risalta su Casa Collino: “Cantina di Novara / Buon vino” e appena sotto, riemersa da un restauro, una scritta più antica di cui è rimasta soltanto la frase “Paga puntuale”.

Ignoto è il suo significato.

Mi addentro nella parte vecchia: questa porzione di città, appena alle spalle dell’altra, ha un aspetto a metà tra il fascino dell’antico e l’annuncio della decadenza: qualche facciata puntellata, un palazzo transennato, facciate scrostate, bassorilievi che iniziano a sgretolarsi…

Il palazzo all’angolo fra via Savigliano e via Chiusa Pesio è transennato, avrebbe bisogno di restauri a breve. Due affreschi ai lati dello spigolo raccontano una storia di devozione che oggi non sappiamo più ascoltare, e anche questi dipinti votivi sono stati colpiti dal trascorrere del tempo.

A poca distanza, in via Peveragno, uno stemma misterioso con un’aquila al centro, il sole a sinistra e un fiore a destra è testimone di un fatto o di una famiglia di cui si è persa memoria…

Un piccolo mistero nel centro di Cuneo?

Quando esco da Cuneo per tornare a Torino, nella discesa dalla parte alta, incontro la stazione di Cuneo Gesso, per decenni l'unica della città, aperta nel 1855 al completamento della linea proveniente da Fossano. Oggi ospita il Memoriale della Divisione Alpina Cuneense (temporaneamente chiuso).

Dopo alcuni decenni, la stazione viene raggiunta da ulteriori linee ferroviarie: nel 1887 aprono le linee per Limone (via Boves) e per Mondovì; nel 1892 la linea per Saluzzo. Il 7 novembre 1937 viene aperta la nuova stazione di Cuneo Altipiano, ad ovest del centro; Cuneo Gesso perde rapidamente la sua importanza, restando attiva solo come punto di fermata delle linee per Mondovì e Boves, quest'ultima chiusa al traffico nel 1960.

Nei pressi della stazione si trovava il capolinea delle tranvie Cuneo-Dronero, Cuneo-Saluzzo e Cuneo-Boves, attive tra il 1879 e il 1948.

E questa è una storia da raccontare in un’altra narrazione a ritroso nel tempo…

@Ezio Marinoni

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Articolo pubblicato il 24/11/2021