Cuneo chiude il centro vaccinale proprio nel pieno delle terze dosi

Ennesimo errore della Giunta Borgna.

Il 20 novembre scorso l’Amministrazione Comunale di Cuneo ha chiuso il Centro Vaccinale “Movicentro” ubicato fra la stazione ferroviaria e l’Azienda Sanitaria Ospedaliera “Santa Croce e Carle” privando così la città capoluogo di provincia del suo unico punto di vaccinazione territoriale Covid-19.

Il “Movicentro” aveva iniziato la sua attività il 20 marzo 2021 e, al momento dell’inaugurazione, era stato pensato per un servizio sino al 31 ottobre 2021. L’obbligo di presentazione di Green Pass per poter accedere ai luoghi di lavoro voluto dal Governo Draghi ha però spinto la Regione Piemonte a tener aperti quanti più centri vaccinali possibili.

Il Comune di Cuneo, di concerto con l’A.S.L. CN1, ha dunque prorogato il funzionamento del sito vaccinale sino al 20 novembre e avrebbe potuto prorogarlo sino al 10 dicembre 2021. Una nota stampa della Protezione Civile – Difesa del Suolo del comune capoluogo, in data 23 novembre 2021, ha però informato la cittadinanza che “ASL Cn1 ha ora deciso di concentrare l’utenza verso il centro vaccinale della Bertello, a Borgo San Dalmazzo, in modo da razionalizzare spazi ed energie”.

Le proteste dei cittadini non si sono fatte attendere. In questi giorni, infatti, è partita la vaccinazione di massa della popolazione che deve essere inoculata con la terza dose del vaccino contro il Covid-19. Migliaia di residenti della città di Cuneo dovranno recarsi in un comune più piccolo e meno organizzato per farsi inoculare una dose che – a detta di molti – non avrebbero voluto fare. Oltre il danno anche la beffa!

Se non si fa la terza dose non si ottiene il Super Green Pass e, senza questo, non si può più fare alcuna attività ludica, ricreativa né tantomeno vita sociale. Di già che il cittadino viene messo in condizione di doversi sottoporre ad un trattamento sanitario di cui avrebbe fatto a meno bisognerebbe rendergli “meno amara la pillola”.

Anche fra i banchi del Consiglio Comunale i malumori si sono fatti sentire tanto che Silvia Cina ed Emanuele Isoardi del “Movimento 5 Stelle” nei giorni scorsi hanno scritto: “Cuneo ha chiuso il suo centro vaccinale al movicentro proprio quando andiamo nell’inverno, verso una nuova ondata di Covid e bisogna fare le terze dosi e le vaccinazioni ai più giovani. Ci chiediamo il motivo di tale scelta, visto che funzionava benissimo, era vicino all’ospedale per i casi in cui qualcuno stesse male e soprattutto era comodo per tutta la popolazione che poteva raggiungerlo anche a piedi in caso di nevicate. Chiederemo nel consiglio comunale di dicembre se non si poteva evitare. Mi è stato anche riferito che nella struttura chiusa le luci sono accese h24. Perché?”.

Fuori dal Consiglio Comunale ha tuonato anche Giancarlo Boselli, candidato sindaco per Cuneo 2022, che sul suo profilo Facebook ha scritto: “Ma come si fa a non avere un Centro Vaccinale nel Capoluogo di Provincia? Chiedo al Sindaco e al Signor Prefetto ma non mi aspetto risposte”.

Nella già citata nota stampa il Sindaco di Cuneo Federico Borgna, coadiuvato dall’Assessore alla Protezione Civile Davide Dalmasso, aveva detto: “Abbiamo sempre collaborato in modo molto proficuo con ASL Cn1 in tutti questi mesi e continueremo in questa direzione. Certo per i cuneesi sarà leggermente più scomodo doversi recare a Borgo, ma crediamo che razionalizzare le energie dopo tutti questi mesi sfiancanti possa essere una soluzione logica. Gli sforzi fatti ci hanno premiato e le recenti classifiche che vedono la città di Cuneo come la più vaccinata del Piemonte ci fanno dire che il lavoro è stato egregio”.

Appreso il disagio di molti cittadini ho contattato telefonicamente Filippo Blengino, Segretario dei “Radicali” di Cuneo, che mi ha detto: “La priorità di queste settimane, anche vista la preoccupante “variante omicron”, dev’essere quella di raggiungere più persone possibili con il vaccino. Quindi è fondamentale facilitare l’accesso ai centri vaccinali: quello di Borgo San Dalmazzo non è in grado di gestire le esigenze di tutta la zona.

Almeno un centro vaccinale nel capoluogo ci vuole, soprattutto considerata la popolazione anziana che incontra difficoltà a spostarsi con l’auto.

Comprendiamo tutte le criticità espresse dal Direttore Generale dell’Asl CN1 Guerra, ma l’obiettivo deve essere quello di aprire un centro vaccinale accessibile da tutti entro la Festa dell’Immacolata, così da sfruttare anche l’effetto del ponte.

Benissimo la riapertura annunciata del centro alla Caserma “Vian”, ma il vuoto creatosi, soprattutto in un periodo come questo, andava assolutamente evitato”.

Il Sindaco Borgna e l’Assessore Dalmasso probabilmente non hanno considerato che a giorni arriverà la neve e dover portare i bambini dai 5 agli 11 anni a fare una vaccinazione in un comune che dista 10km dal Capoluogo non solo è disagevole ma anche irrazionale.

Oltretutto – e va detto con franchezza – se qualche cittadino dovesse sentirsi male dopo l’inoculazione della dose di vaccino quanto ci andrebbe a raggiungere il Pronto Soccorso del “Santa Croce”? Ha senso impegnare un’ambulanza per raggiungere un comune diverso da quello in cui l’ospedale ha sede quando si aveva un centro vaccinale a 2 minuti dal Pronto Soccorso?

Federico Borgna ha, ancora una volta, dato prova di non aver empatia con la cittadinanza e di non brillare per programmazione. Non a caso, forse, il Comune di Cuneo è passato dal 14esimo al 23esimo posto delle città in cui si vive meglio in Italia. La classifica di “ItaliaOggi”, quotidiano economico finanziario, ha infatti declassato la nostra città di ben nove posizioni di classifica.

Vedremo come si evolverà la questione del Centro Vaccinale ma intanto credo che questo ennesimo errore della Giunta Borgna avrà un peso non indifferente nelle prossime Elezioni Amministrative 2022.

Noi, dal canto nostro, continueremo a seguire la vicenda e vi terremo senz’altro informati.

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Articolo pubblicato il 01/12/2021