
Le parole dei poeti turbano, avvincono, seducono, straziano, ma non tradiscono mai…
Stiamo vivendo in un momento storico intimorito e instabile, sottomessi dall’incalzare di eventi epocali che ci hanno inasprito. Scartabellando tra alcuni testi teatrali che scrissi tempo fa, ho ritrovato una parte dedicata al poeta “cacciatore di parole” e ho sentito il bisogno di condividerla.
Alla ricerca delle parole
Vado sfiorando la terra per non farle del male,
spettatore incantato, esploratore stupito,
incontro le giuste parole nella luce della luna,
nello sguardo di un vecchio che passa,
tra le forme di un sasso,
tra le rughe di volti corrosi dal tempo.
Perlustrando il passo, riempio di parole le mie sacche, andando lento.
Ho valicato fiumi, montagne e periferie
sollevando ogni pietra per vedere cosa c'era sotto,
dialogando con ogni granello di sabbia che ho calpestato,
per poi raccontare di lui
e formare frasi dalla grande madre terra dettate.
Ho vagato tra i pensieri di popoli docili,
umili, semplici, di niente colpevoli
se non di sorridere anche se perseguitati,
feriti, sfregiati, morti ammazzati, dimenticati
ed ho formato frasi di grida e pianti impietriti
Ho spaziato dentro me stesso
cercando in ogni angolo della materia che mi compone,
tra sostanze chimiche e scariche dell'emozione,
tra crudeltà, rabbia, amore, smania e dolore,
componendo ruvide frasi che sono mie soltanto.
E adesso non avrai menzogne da me e dalle mie storie
saldate dal suono arcaico e magico della parola,
ma soltanto frasi alle cui parole credere oppure no.
Potrai salire sulla meraviglia di essere tutti uno soltanto,
dannati ospiti d'un unico disegno d'appartenenza e fratellanza.
Nulla è promesso se non libere frasi e parole vivide,
forse inutili ormai, ma prive di oscure menzogne.
Nessuno mi farà tacere, non più ormai!
Carlo Mariano Sartoris,
da: “Le parole della maestra Rosa” 2011
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Articolo pubblicato il 02/12/2021