L’EDITORIALE DELLA DOMENICA DI CIVICO20NEWS - Francesco Rossa, Pandemitaly: l’unico “documentario-social” che racconta l’Italia reale

Offrire a chiunque la possibilità di raccontare storie ed emozioni vissute durante la pandemia.

Forse ci stiamo abituando, ma è una pessima consuetudine che dura da circa due anni. Ogni sera ascoltiamo il bollettino dei ricoverati e dei  morti che, anche se non è comparabile con quello dell’anno scorso, viene accompagnato da fosche previsioni.

 

Si salva ancora il Piemonte che rimane aggrappato alla zona bianca.

Intanto si avvicina a grandi passi il 15 dicembre. Entro tale data altre categorie di lavoratori dovranno sottoposi all’inoculazione. Per  i non vaccinati gli spazi sociali si restringono perché non sono in possesso del Super Green pass.

 

Entro l’anno ci avvicineremo alla soglia del 90% della popolazione vaccinata, ma le maglie non si allargano ed i cadaveri parlano. Qualche voce veritiera ci ammonisce avvertendoci che chi prevede la fine o l’attenuazione progressiva delle restrizioni, ci sta prendendo in giro.

 

Poi i più, presi dall’argomento prioritario e martellato, dimenticano le brutture che la politica internazionale e nazionale ci sta facendo ingoiare. Ma la memoria non va smarrita.

 

Troviamo pregevole a futura memoria, l’iniziativa intrapresa da due produttori indipendenti, Mario  Cambi e Fulvio Capparella che stanno realizzando una sorta di esperimento sociale.

 

Stanno producendo un documento storico sotto forma di “documentario-social”, ovvero una docu-serie che vuole raccontare la pandemia e il lockdown in Italia dando voce alle emozioni e alle storie vissute dalle persone comuni, senza alcun filtro autoriale o giornalistico, senza alcun punto di vista precostituito. Vogliono sentire la voce dei cittadini che non avrebbero in alcun altro modo la possibilità di raccontare quello che stanno provando in un periodo eccezionale come questo.

 

Chiunque, in tutta Italia, può partecipare alla realizzazione di “Pandemitaly”. Sarà sufficiente registrare e inviare la propria testimonianza filmata, anche con un semplice smartphone, eventualmente anche insieme ad altro materiale foto-video che si ha disponibile.

 

 La docu-serie Pandemitaly è necessaria per:

a) creare una memoria condivisa;

b) elaborare emozioni ed esperienze;

 

Non c’è alcun filtro alle testimonianze delle persone, se non la Legge e l’Educazione; nessuna impostazione autoriale, nessuna censura concettuale, nessun taglio giornalistico.

 

Pandemitaly vuole solamente essere un documento storico che da voce alle persone che non ce l’hanno, un ricordo da tramandare alle generazioni future. Proprio per questo, per il suo carattere non commerciale e non schierato con alcuna corrente di pensiero, Pandemitaly è finanziato con risorse proprie dei produttori e con una campagna in crowdfunding sulla piattaforma Eppela https://www.eppela.com/projects/6765 L’indipendenza finanziaria è funzionale alla realizzazione dell’opera stessa.

 

Gli autori cercano testimonianze, perché il documento non avrebbe senso se non riuscisse a raccogliere diverse decine, o centinaia, di testimonianze. “Abbiamo iniziato da quasi due mesi e ne abbiamo già raccolte un discreto numero”, precisano. “Ma sappiamo che dobbiamo raccoglierne molte di più. Per questo motivo abbiamo bisogno di visibilità per cercare storie in tutta Italia.

 

Lavoriamo per concluderlo entro l’estate 2022, per poi iniziare un percorso distributivo gratuito per chiunque vorrà accoglierlo; i maggiori festival cinematografici e televisivi, nazionali e internazionali, le sale, le piattaforme digitali, i broadcast TV, le emittenti locali, lo streaming TV.”

 

Info dettagliate su: www.pandemitaly.com e www.facebook.com/pandemitaly

 

Iniziativa encomiabile!

 

Francesco Rossa

Condirettore Responsabile e Direttore Editoriale

 

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Articolo pubblicato il 12/12/2021