Il punto sulla parola “complottista” e l’importanza del cartesiano dubbio
Renato Cartesio

La realtà mimetica delle notizie ufficiali e l’avvento della neolingua orwelliana

“La vera libertà di stampa è dire alla gente quello che la gente non vorrebbe sentirsi dire: George Orwell”.

La popolazione dell’era digitale convive con una smisurata massa di informazioni che ne condiziona le scelte, le opinioni, la quotidianità. Stiamo vivendo in un periodo duro, la comunicazione centralizzata deve rassicurare la sua gente. 

Ma le verità in antitesi, dividono i pensieri che si scontrano, talvolta in modo feroce, in dibattiti pubblici e privati che per lo più, dagli schermi della tv alla ragnatela del Web, si accusano a vicenda su ciò che è falso e ciò che è vero.

È un negazionismo bifronte senza esclusione di colpi. Occorre l’avvento di un Illuminismo nuovo, di un senso critico che ci è sfuggito come acqua tra le dita. È stata notte per troppo tempo.

Ma chi valuta la notizia infondata? L’indottrinamento che l’economia di Potere-Mercato applica al suo popolo di “fedeli”, non prevede opinioni diverse dalle sue verità e spedisce i pionieri di pensieri alternativi nel limbo dei “complottisti”, spesso evitando o deridendo ogni tentativo di dialogo. Ma chi sono i complottisti?

Nei vocabolari del secolo scorso la parola complottista non esisteva

Il termine complottista è stato coniato dopo l’attentato al WTC dell’11 settembre 2001 e il repentino crollo verticale delle torri. Dopo anni di dubbi e smentite, nel 2015 l’associazione Architects & Engineers ha esibito una relazione di 2403 tecnici, che confutava in molti punti il cedimento delle torri gemelle. Tesi subito smentita da un prof. dell’Università dell’Illinois, conforme alla versione ufficiale. Ogni teoria contraria è sempre stata bollata come “complottista”. La prima di tante altre.

Ma cosa significa il sostantivo: “complottismo”?

1) attività di chi organizza complotti;

2) tendenza a interpretare eventi come complotti.

Due versioni opposte, legate entrambe al sostantivo: “complotto”, che a sua volta significa: intrigo a danno di enti o di persone, ed è sinonimo di macchinazione, congiura cospirazione.

Dunque complottista è un termine che si può inserire in quella “neolingua” che cambia il significato delle parole per invertire la realtà, anticipata nel 1948 da George Orwell nel suo romanzo “1984”? Un lessico inventato dal potere per sovvertire le vecchie abitudini mentali e inibire ogni forma di pensiero.

Nella storia dell’umanità i complotti ci sono sempre stati. Dalla congiura per assassinare Giulio Cesare, all’Ordine degli Assassini per sterminare i Templari, alla remota creazione di “Ordini” tuttora dediti a un Governo Mondiale, alla notte dei Lunghi Coltelli, alla sparizione delle invenzioni di Tesla, agli insabbiamenti sugli assassinii dei Kennedy, al sequestro Moro, a Ustica… i complotti ipotetici sono infiniti, nonostante le versioni ufficiali. Dunque il complottismo esiste? Quale dei due? Chi ne delibera la versione storica?

Alla fine degli anni 70 lavoravo come copyright in un’agenzia pubblicitaria. Il titolare mi disse: “il nostro compito è generare infelicità”. Compresi il messaggio e onorai quel subdolo mestiere che, tra una lusinga ed un sorriso, genera bisogni e offre soluzioni per tutte le tasche seguendo una sequenza fissa, l’AIDA:

  1. suscitare Attenzione;
  2. carpire l’Interesse;
  3. innescare il Desiderio che porterà;
  4. all’Acquisto, punto d’arrivo per una felicità di breve durata.

È una bonaria manipolazione sorretta da musiche, immagini suadenti e affabili giochi di parole. Poi seguono dati tecnici, garanzie di bontà, salute, durata, prestigio… L’acquirente viene sedotto e persuaso a seconda del prodotto. In molti casi viene trattato come un bambino. È un mestiere molto divertente.

I medesimi metodi di consenso li adoperano i politici e “coloro” che comandano dall’alto tutte le cose di questa Terra, anche grazie a qualche dogma mentale. Un tempo era la religione, oggi sono i prodotti di uno sviluppo che sforna novità d’ogni genere, spesso icone di false libertà. Lo sappiamo, non possiamo farne a meno, complici di un cliché che ci appare come unico e insostituibile.

Lo avevano previsto sopraffini intellettuali, quali Cartesio, Marshall McLuhan, George Orwell, Pier Paolo Pasolini, Noam Chomsky e molti altri, che ci hanno lasciato profezie sulle quali riflettere.

“Il potere ha bisogno di nuovi sudditi che siano prima di tutto dei consumatori. P.P.Pasolini”

La rimozione dello spirito d’osservazione e della mistica Osservanza era prioritario per una Èlite di Controllo Mondiale che non si nasconde più. Incanalare 7,5. Miliardi di abitanti in un perenne consumo imposto da un conflitto produttivo dichiarato dal binomio “Mercato Globale”, pretende Attenzione, Interesse, Desiderio e Acquisizione di tutto: idee, eventi e notizie incluse. Ancor di più in quelle democrazie quasi mature.

È un processo inarrestabile. Insinuare un sano “dubbio cartesiano” nei confronti di qualche trama poco chiara, fa salire i toni di chi tira le fila, e si viene scaraventati nel limbo dei “complottisti” anche se l’osservazione è andata a fondo, tra i silenzi e i mimetismi del “Sesto potere”. (la sorveglianza della modernità liquida: Zygmund Bauman).

Movimenti gestiti dalle “Ur Lodges”, società massoniche a responsabilità illimitata che perseguono monopolistici disegni di potere, e che ormai è possibile scovare nel Web. Ma non è lecito definirle complotti.

“Tre indizi equivalgono a una prova: Agatha Christie”

I migliori e radicati valori umani e mistici sui quali il Vecchio Continente si è poggiato per risorgere dai suoi errori peggiori, sembrano svaniti in pochi decenni, proprio nel momento più maturo di un’Europa “quasi” Unita, ancora in cerca di se stessa. Non è accaduto per caso.

Il progetto ha lentamente traghettato l’umanesimo in un transumanesimo cibernetico e in una nuova fede elettronica onnisciente, esente devozioni. Un indizio sta nel primo tentativo della Commissione Europea, per vietare di dire: “buon Natale” e persino di chiamarsi Maria. Sembra una bufala, invece è un progetto subito rientrato. Fino a quando?

Da qui il dubbio si disperde nell’immenso Mercato Mentale Mondiale. Altro indizio è quella 5G imposta da uno Stato “globale”: “non fa del male, maggior velocità”. Le microonde della 5G fanno strage di piccoli uccelli e insetti, ma l’OMS ha dichiarato: “non esistono evidenze che la 5G sia dannosa per le persone”… Nuovi iphone, pubblicità! Chi avanza un dubbio è complottista.

2020, Covid-19, nato a Wuhan infetta il Pianeta. Si innesca un’isteria Mondiale che annaspa confusa, si spaventa e poi reagisce. La massa, confortata dal vaccino, si ricompatta in un nuovo ruolo. Cosa ha stabilito il team di esperti della OMS sull’origine del virus? “Probabile origine animale, improbabile fuga da laboratorio” è la versione ufficiale…  

Decine di scienziati affermano il contrario, la Cina smentisce. Il servizio del Tg Leonardo del 2015 che anticipava i fatti fu subito zittito dal premier Conte, e chi dubita sulle origini del male, è tuttora un disinformato!?

“Il dubbio è l’inizio della conoscenza” Renato Cartesio.

Il vaccino ha contrastato virus, ma la copertura è inferiore al previsto, non rende immuni, c’è molto da sperimentare. Il 30% dei ricercatori indipendenti dissente dalla politica vaccinale di Stato applicata a migliaia bambini sani. Un confronto con dati alla mano non è certo complottismo, eppure il dialogo non trova spazio.

Mario Monti ha invocato una “comunicazione di guerra”, ovvero filtrata. In questo caso, gli oppositori sarebbero trattati come disertori. Non più complottisti dunque, ma traditori… Di che?

Non vi sono canali Tv per alternativi confronti con i dati ufficiali (solo Byoblu). Da indagine Demo Coop, il 70% degli italiani pensa che siamo governati da oligarchie economiche e il 50% di quelli che guardano il Tg rilevano distorsioni all’origine di molte notizie. 

 

Dunque, dopo alcuni esempi di attualità, dove il neologismo complottista è destinato a pensatori alternativi, sciocchi creduloni sedotti da bufale smentite da univoche versioni ufficiali, ogni deduzione sulla “neolingua” e sulla difficile posizione di ogni verità che ci viene propinata quotidianamente, è lasciata al benevolo lettore giunto fin qua. Molti altri sarebbero gli esempi.

 

Libertà è poter dire che 2 + 2 fa quattro, tutto il resto viene di conseguenza: George Orwell

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Articolo pubblicato il 21/12/2021