
per non arrendersi mai…
Ho creduto opportuno citare questi “7 versi per Giuseppe Garibaldi” scritti dal più che rivoluzionario Tomaso Kemeny per incoronare 7 poesie scritte da 7 poeti che hanno aderito al manifesto Poeti contro il Green Pass…
Come pare non ci incontreremo mai
ma se oltre la nube di ordinari guai
la mia parola Ti giungerà -
allora una corona di mitiche rose
la Tua fronte d'eroe ornerà
alto segnale per un'ulteriore azione
per l'Italia nella bellezza unita.
T.K.
18, V, 2015
Il sei dicembre (del ventuno) ho detto:
«Siccome son questi tempi bui, mi spiace,
La mia partecipazione all’essere sospendo;
Sin d’ora dunque giorni migliori attendo».
Mi sente una borghesotta dabbene,
Capisce e non capisce, che glie frega?
Dice: «Sei sempre simpaticissimo!»,
Ma «smetti di dire cazzate» intende.
Paolo Pera
Cammino dei dubitanti
In Europa fa freddo. In Italia è buio.
Il potere è repellente come le mani di un barbiere
Osip Mandel'štam, da Ariosto, 1933, Moscov Notebooks
Immobili nella mimesi
c'incarniamo in fasmidi, esili
dal terrore non più paralizzati;
mosche bianche ronzanti su ulcere
in insana persecutio temporis.
Lo specchio d'una melmosa goccia d'acqua
ci tiene prigionieri: mucillagini
alghe azzurre, flagellate
sperduti spirilli, vorticelle
parameci caudati.
Dal giogo di signorotti creduti potenti
d'ipocriti imbonitori, politicastri
nostri moderni carcerieri
tra i dissenzienti tentiamo di affrancarci,
e dalle grinfie d'un subdolo virus
che sa sfiorare con un brivido
e può uccidere, togliendo il respiro;
dai vapori d'un invisibile veleno,
dalla proteina “arpione”:
antigene che genera protezione
effimera o vaccinale tossina
che tra gli endoteli s'insinua,
fuoco che avvampa, miocardio che accelera
divelle serrature d'organi
il sangue raggruma, dirada piastrine.
Tremano gli angeli dell'Apocalisse:
siano nostra Apoptosi salvifica!
Intrepidi condottieri si schierino
a capo d'eserciti di linfociti, macrofagi
mercenari e altri natural killer;
con alti gridi di battaglia
sguainino le spade, scaglino i dardi
della memoria cellulo-mediata!
Fiduciosi li attendiamo, circondati
da cicisbei che si credono immuni
scarabei, e invece si rivelano
tipule, pappataci, curculionidi.
Come un mantra catartico
lascio deflagrare le parole
di Osip Emil'evic Mandel'stam,
che dall'esilio con tenacia
scriveva all'amata Nadiezda
ora che mi stringo a Nadia
in amorevole finitudine,
tra non dissimili vicissitudini.
Tecnotitlan crudele avanza.
Rerum barbarium frangmenta!
Sergio Gallo
Sul ciglio della strada
Sul ciglio della strada
paracarri disegnano confini.
Sono a milioni
con uno straccio agli occhi
in posa da bravi soldatini
per arginare l’anarchia del cuore.
Progettati ad hoc per stare inermi,
il cemento grigio si rinsalda
ogniqualvolta una zucca
si traveste da mamma.
Gli altri han deviato,
han preso per i boschi
correndo tra i caprioli incuriositi.
La libertà ha il profumo delle foglie.
Liliana Fantini
Le prigioni dell’anima
Muri di gomma
contro i quali rimbalzano ferite le mie emozioni.
Algide prigioni di carta,
prive di anima
che tolgono respiro al desiderio di vita,
a quella vita che vorrebbe urlare
senza i filtri di una dolorosa ipocrisia.
La mia voce urlerà lo stesso,
liberata dai grevi pensieri,
che mani ignote hanno inserito nelle fragili menti.
Dal nulla nascerà il nulla,
dall’arroganza di stato
nascerà solo il liquame di quella paura,
che vorrebbe accompagnarci sino alla morte.
Giancarlo Guerreri
a me
Penso che intanto
tutto smarrisce
Le strade sono dialoghi
di bocche murate
gli occhi assediano un nevischio
di poca vita sul muretto dove il bianco è senza coraggio
Corvi e gabbiani sopravvivono
sono briciole domenicali
e Genova è così apparecchiata di nuvole
Penso non ci sono dolori da poco
per chi dolori non sente
Il bar ha tavoli al chiuso
non posso entrare
e la pioggia non dice dove
scolorisce l’Occidente
Penso che intanto
mi metteranno un cuore d’argento
un giorno
così vero
che in una piccola trattoria
entrando il Qr code impazzirà
Quest’anno va il nero!
Ex legionaria, ex amuleto
Le cose dei sogni
non fanno paura
@ Anna Maria Scopa
Anno 2025
Osip
Da questo selciato umido
non vorrei distinguermi
una qualsiasi bocca
una qualsiasi carne
un secchio ghiacciato
le mie ossa già pulite
dai vermi democratici
pure e limpide
senza patti meschini
E invece il mio unico centro
è un'iperbole malsana
ellittica e poi inabissata
portarti con me nel vento solare
vedere se è vero che sei pronto
a spiccare il folle salto
dove fiamme e gelo
danzano insieme
e niente trova pace
Mai
Quello che voglio è sbucciarti
farti impazzire
come è successo a me
Anna Perrone
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Articolo pubblicato il 30/12/2021