Il Regno di Vittorio Emanuele III – Gli Atti dei Convegni

di Alessandro Mella

Il Capo di Stato che più a lungo ebbe questo ruolo, l’uomo che fu al Quirinale in quarantasei anni densi di guerre e tragedie ma anche di incredibili stagioni riformiste e libertarie che, purtroppo, egli vide sfumare sotto i crescenti colpi dei nazionalismi e dei totalitarismi e del loro crescente ascendente sui popoli d’Europa.

Amato e vituperato, assolto e condannato, giudicato e forse mai del tutto capito, questo fu Vittorio Emanuele III. Per nulla arido come molti vollero dipingerlo, basti ricordare l’amore sincero per la moglie Elena, coltissimo ed arguto, fine numismatico, brillante poliglotta, tacciato di codardia da chi non fu per anni in trincea come lui.

Un personaggio così complesso da non beneficiare, al momento, di vere biografie a lui dedicate. Forse perché troppo impegnativo, forse perché sconveniente, forse perché gli storici si dividono tra chi ha il coraggio di scalfire vulgate e muri di gomma e tra quelli che, invece, si accodano al vento e lo seguono per seguitare a galleggiare in oceani navigati in sicurezza da accademici prezzolati.

In questo contesto Aldo A. Mola, biografo insuperabile di Giolitti, ha cercato di portare un contributo concreto al dibattito storiografico raccogliendo in due volumi gli atti dei convegni sul tema “Il regno di Vittorio Emanuele III”. Tenutisi a Vicoforte, Cuneo, in un percorso triennale, questi momenti di confronto hanno permesso a numerosi storici e studiosi di alta levatura di analizzare quei tormentosi quarantasei anni di regno.

Il primo tomo raccoglie, in verità, una panoramica più ampia dei recenti convegni organizzati da diverse associazioni dedite agli studi storici. Nella prima parte sono state raccolte le relazioni del convegno saluzzese del 2017 “Da Caporetto alla Vittoria”. Seguono quelli dei primi due convegni di Vicoforte dedicati al sovrano sabaudo ed in ultimo, preziosa integrazione inattesa, quelli del convegno “Dallo Statuto Albertino alla Costituzione della Repubblica” che si svolse al Museo del Risorgimento di Torino nel 2019. Momento, quest’ultimo, che si rivelò molto commovente poiché, per molti, si trattò anche dell’ultima occasione per salutare un galantuomo che si spense pochi mesi dopo. Il conte Alessandro Cremonte Pastorello il cui ricordo vorrei rinnovare.

Il primo libro, dunque, raccoglie in quasi cinquecento pagine le considerazioni, i documenti, i pensieri e gli studi prodotti da un numero impressionante di figure importantissime della storiografia italiana. Non a caso sul retro, sulla quarta di copertina, si legge: «Il lungo regno di Vittorio Emanuele III (1900-1946) è scandito in tre età: da Zanardelli a Giolitti (1900-1921), dall’avvento di Mussolini all’Impero (1922-1937), dalla crescente ostilità del Partito fascista contro la monarchia sino al vortice della guerra e all’abdicazione (1938-1946). Tra il 1900 e l’insediamento di Mussolini si susseguirono venti governi presieduti da dodici diversi uomini politici.

Tra loro spiccò Giovanni Giolitti, cinque volte alla guida dell’esecutivo (1903-1921).

Primo di due libri sul regno di Vittorio Emanuele, il volume comprende saggi di Carlo Cadorna, GianPaolo Ferraioli, Dario Fertilio, Federico Lucarini, Luca G. Manenti, Aldo G. Ricci, Tito L. Rizzo, Gianpaolo Romanato, Angelo G. Sabatini, Giorgio Sangiorgi, Claudio Susmel, Enrico Tiozzo, Romano Ugolini e Antonio Zerrillo.

Essi documentano la centralità del Re nell’ordinamento monarchico parlamentare e l’intervento personale del sovrano nelle decisioni fondamentali dell’età che vide l’Italia tra le Grandi Potenze».

Il secondo tomo, edito proprio sul finire del 2021, completa il primo rendendo disponibili gli atti del terzo convegno tenutosi a Vicoforte nell’ottobre 2021.

Un incontro difficile, impegnativo, finalizzato ad analizzare gli anni più difficili della stagione di Vittorio Emanuele III e cioè quelli che lo videro mostrare il suo dissenso di fronte all’avvicinamento del regime alla Germania nazionalsocialista, la sua repulsione per le Leggi Razziali manifestata con tale vigore da portare Mussolini alla collera più viva come ben testimoniò Galeazzo Ciano del suo celeberrimo diario, il tentativo di far pressioni anche su quest’ultimo per evitare la guerra ed infine la necessità di prendere in mano la situazione per liquidare il fascismo e segnare la svolta.

Svolta che fu tutta frutto della sua iniziativa.

Il trasferimento al Sud, bollato come fuga dimenticando che fu un passaggio fondamentale per permettere al Regno del Sud di avviare il riscatto nazionale a fianco delle truppe alleate belligeranti in Italia. Ed infine la partenza volontaria, dopo l’abdicazione, per l’Egitto ove morì da cittadino italiano ancora nel pieno dei propri diritti.

Anche qui giova riportare, a beneficio del lettore, il testo della quarta di copertina: «Tra il 1938 e il 1947 l’Italia visse vicende convulse e mutamenti profondi: l’avvicinamento ideologico del regime fascista al nazionalsocialismo hitleriano, l’alleanza militare di Roma con Berlino, l’intervento del 10 giugno 1940 nel confitto europeo, dal 1941 mondiale, il collasso bellico nel 1942-1943, la revoca del “duce” da capo del governo per iniziativa del Re, l’avvento di Badoglio e la disintegrazione del regime fascista, l’armistizio del 3-29 settembre 1943, l’occupazione del territorio nazionale da parte degli eserciti degli Stati in guerra, la nascita della Repubblica sociale italiana estesa dal Lazio alle Alpi e la contrapposizione anche armata di italiani su diversi fronti, mentre imperversavano la persecuzione e la deportazione degli ebrei italiani e di antifascisti in campi di sterminio e l’internamento di militari italiani in Germania.

Il 22 aprile 1944 Vittorio Emanuele III annunciò il trasferimento dei poteri della Corona al figlio Umberto, Luogotenente del Regno dalla liberazione di Roma; seguirono la fine della guerra in Europa, l’indizione del referendum istituzionale e l’elezione dell’Assemblea costituente, l’abdicazione del Re e la sua partenza per l’Egitto (9 maggio 1946) e il cambio della forma dello Stato (13 giugno).

Mentre incombeva il Trattato di pace, tra crisi economica e sociale senza precedenti presero corpo riscossa morale e nuovi assetti politici e civili.

Quel turbinoso decennio si chiuse con la morte di Vittorio Emanuele III ad Alessandria d’Egitto.

Il decennio più tragico della storia d’Italia è proposto in saggi innovativi da Carlo Maria Braghero, Carlo Cadorna, Giuseppe Catenacci, GianPaolo Ferraioli, Luca G. Manenti, Alessandro Mella, Aldo A. Mola, Rossana Mondoni, Aldo G. Ricci, Tito Lucrezio Rizzo, Giampaolo Romanato, Giorgio Sangiorgi, Cristina Vernizzi e Antonio Zerrillo».

Gli atti dei convegni qui presentati sono, a tutti gli effetti, una vera opera omnia sui primi decenni del Novecento attraversati grazie ai testi di storici valenti impegnatisi a sviscerare punti di vista e prospettive talvolta inedite e trascurate quando non sepolte dall’oblio ingeneroso della storia.

Con la loro armonizzazione, in due tomi pregevoli, Mola ha preso questo corposo lavoro a più mani e ne ha tratto un prezioso giacimento da sondare, esplorare e scoprire.

Un regalo straordinario per gli storici e gli appassionati. Volumi che, nelle loro biblioteche, non potranno certamente mancare.

 

IL REGNO DI VITTORIO EMANUELE III - (1900-1946)

I - DALL’ETÀ GIOLITTIANA AL CONSENSO PER IL REGIME (1900-1937)

A cura di Aldo A. Mola

COLLANA: De Monarchia

F.to 17x24, pp. 448, € 28,00

(Ed. 10/2020) Cod. ISBN 978-88-5501-040-5

 

IL REGNO DI VITTORIO EMANUELE III (1900-1946)

II- GLI ANNI DELLE TEMPESTE MEDITAZIONI, RICORDI E CONGEDO (1938-1946)

A cura di Aldo A. Mola

COLLANA: De Monarchia

F.to 17x24, pp. 288, € 20,00

(Ed. 12/2021) Cod. ISBN 978-88-5501-105-1

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Articolo pubblicato il 06/01/2022