Parigi. Il semestre di presidenza europeo della Francia inizia con il capitombolo.

Macron ammaina la bandiera francese dall'Arc de Triomphe e issa quella europea della discordia, che poi è costretto a rimuovere

Emmanuel Macron ha promesso che la presidenza francese dell'Unione Europea sarà decisiva per i cambiamenti: "Se dovessimo riassumere in una frase l'obiettivo di questa Presidenza che andrà dal 1° gennaio al 30 giugno (2022), direi che dobbiamo passare da un'Europa della cooperazione entro i nostri confini, a un'Europa potente nel mondo, pienamente sovrano, libero dalle sue scelte e padrone del suo destino».

Peccato che incorre subito in un incidente e deve correre ai ripari.

Sventolava sotto l’Arco di Trionfo a Parigi, da venerdì scorso, la bandiera dell’Unione europea, per inaugurare la presidenza francese al consiglio dell'Ue, ma il governo del primo ministro Jean Castex l'ha  frettolosamente fatta togliere domenica sera.

Con ogni probabilità, si è trattato di una decisione politica arrivata dall'Eliseo, direttamente dal presidente Emmanuel Macron, dopo le critiche di diversi esponenti della destra francese, tra cui i candidati alla presidenza Marine Le Pen, Éric Zemmour e Valerie Pécresse, quest'ultima in rappresentanza dei Repubblicani, in vista delle le elezioni presidenziali, il cui primo turno è in programma il 10 aprile.

L’ossequio presidenziale all’Europa, calpestando la sensibilità dei francesi è questo il tono dato da Parigi per annunciare la presidenza semestrale dell'Unione europea. Per Emmanuel Macron la sovranità deve passare attraverso una riforma dell'area Schengen, lo spazio di libera circolazione delle persone in Europa.

Continua Emmanuel Macron: "In primo luogo ci sarà l'istituzione di un sistema di indirizzo politico di Schengen. In secondo luogo, vogliamo sostenere la creazione di un meccanismo di sostegno di emergenza alle frontiere in caso di crisi".

Di fronte alla crisi economica causata dalla pandemia di covid-19, il capo dello Stato francese vuole dare un focus sociale alla sua azione.

Un ulteriore vertice è previsto per marzo per discutere di un nuovo modello di crescita. Emmanuel Macron vuole andare verso un salario minimo in Europa. Vuole anche creare industrie forti nell'alta tecnologia, nella salute, nella difesa e nell'ambiente.

Il clima è ovviamente all'ordine del giorno. Parigi intende portare avanti le discussioni sul meccanismo di tassa sul carbonio alle frontiere.

Alcuni critici sottolineano che questo programma va oltre il semestre ed è più che altro un progetto pluriennale e borioso. Ma gli osservatori sottolineano il ruolo di forum che il capo del Consiglio dell'Unione europea può rappresentare per Emmanuel Macron.

Dice Eric Maurice, capo dell'ufficio di Bruxelles della Fondazione Robert Schuman: "Questa Presidenza del Consiglio dell'Unione alla fine del suo mandato presidenziale è un'occasione per seminare idee per gli anni a venire, per lanciare orientamenti politici e per provare a rimodellare un po' di più l'Europa post-pandemia, l'Europa con una nuova governo, in una direzione nuova rispetto a quella che è stata negli ultimi anni”.

Questo semestre europeo sarà però smussato dalla campagna elettorale della prossima primavera in Francia per la nomina del prossimo presidente.

Da fine marzo a fine aprile, le autorità francesi saranno più concentrate sulla scena nazionale, ove Marine Le Pen tiene sotto tiro la debole presidenza di Macron.

Il presidente guarda all’Europa, ma non si accorge di perdere terreno a casa sua. Si dimostra in ogni caso imperterrito e va dicendo che, anche se impegnato in questioni nazionali, il lavoro dei diplomatici a Bruxelles continuerà, più dietro le quinte e meno sotto i riflettori. In Europa stanno covando molte tensioni.

Chi potrà accorgersene e valutare positivamente le ambizioni di Macron?

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 04/01/2022