Bollette luce e gas: rincari di oltre il 50% per gli utenti finali

Quali prospettive?

Il grido d’allarme per l’impennata del costo dei carburanti era già partito nei mesi scorsi da parte degli automobilisti e trasportatori. L’aumento alla pompa si è rapidamente riversato sul mercato dei prodotti alimentari.

Ora siamo arrivati alla bolletta energetica e da qui è partita prepotentemente l’aggressione alle tasche degli italiani.

Dal primo gennaio sono scattati i nuovi aumenti per le bollette di casa.

Da quest’anno infatti sono partiti ulteriori aumenti per i consumatori sul Mercato Tutelato: per i prossimi tre mesi le bollette della luce e del gas costeranno rispettivamente il 55% e il 41,8% in più, facendo salire la spesa mensile per le utenze energetiche nel primo trimestre 2022 a 262 euro per una famiglia tipo.

Lo ha reso noto l’Arera nei giorni scorsi, precisando che i nuovi straordinari record al rialzo dei prezzi dei prodotti energetici all’ingrosso (quasi raddoppiati nei mercati spot del gas naturale e dell’energia elettrica nel periodo settembre-dicembre 2021) e dei permessi di emissione di CO2, senza interventi, avrebbero portato a un aumento del 65% della bolletta dell’elettricità e del 59,2% di quella del gas.

Secondo i calcoli eseguiti da Selectra, per il primo trimestre dell’anno la bolletta della luce aumenterà del 55% salendo da 67 a 104 euro per una famiglia tipo, mentre quella del gas crescerà del 41,8%, da 111,5 a 158 euro. Nonostante questo notevole aumento della tariffa regolata dall’Autorità, per il Mercato Libero, invece, non preannuncia forti variazioni nell’immediato: si prevede che nelle prossime settimane la media delle offerte rimarrà più bassa della tariffa del Mercato Tutelato, sia per la luce, che per il gas.

Successivamente, le offerte sul Libero mercato potrebbero adeguarsi alla crescita del Tutelato, ma oggi gli utenti hanno la possibilità di bloccare per tempo un’offerta a prezzo fisso.

Chi invece ha un’offerta del Mercato Libero a prezzo bloccato attivata da meno di un anno non subirà alcun tipo di aumento: dovrà però tener conto della data di scadenza e valutare la convenienza dei nuovi termini contrattuali proposti dal fornitore.

Per limitare gli impatti sulle famiglie, il governo ha messo sul piatto 3,8 miliardi in legge di bilancio. Le misure previste prevedono l’annullamento transitorio degli oneri generali di sistema in bolletta e potenziato il bonus sociale alle famiglie in difficoltà, consentendo di alleggerire l’impatto su 29 milioni di famiglie e 6 milioni di microimprese.

Le nuove tariffe conferma l’Arera si tradurranno in una spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (tra il primo aprile 2021 e il 31 marzo 2022) di oltre 2.300 euro: circa 823 euro per la bolletta elettrica (+68% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente), spiega l’Arera, e circa 1.560 euro per il gas (+64%).

Gli aumenti delle tariffe di luce e gas decisi oggi da Arera rappresentano un massacro per le tasche di famiglie, e portano la stangata totale per le tasche dei consumatori a raggiungere la cifra record di + 1.119 euro a famiglia solo per i rincari di luce e gas tra il 2021 e il 2022. Lo afferma il Codacons, commentando gli aggiornamenti tariffari decisi dall’Autorità per l’energia.

“Alla luce dei nuovi aumenti disposti da Arera, in soli 9 mesi le tariffe del gas salgono del +84,4%, mentre l’elettricità cresce del +86,9% – afferma il presidente Carlo Rienzi – Questo significa che ogni singola famiglia si ritrova a spendere +1.119 euro a causa sia degli aumenti registrati nel 2021, sia di quelli che scattati il 1 gennaio.

“Una situazione incendiaria che determinerà rincari di prezzi e tariffe in tutti i settori, non potendo le attività produttive, i negozi e gli esercizi pubblici sostenere il costo degli incrementi tariffari, con effetti indiretti sui listini al dettaglio stimati dal Codacons in +1.200 euro annui a famiglia – prosegue Rienzi – Le misure adottate dal Governo si sono rivelate del tutto insufficienti, e per questo chiediamo l’intervento dell’Unione Europea affinché, a fronte dell’emergenza energia, imponga prezzi fissi per l’elettricità e il gas, bloccando le speculazioni in atto” – conclude il presidente Codacons.

Anche Assoutenti lancia l’allarme sugli effetti del doppio allarme prezzi ed energia che investe il nostro paese.

In base alle proiezioni di Assoutenti, nel caso in cui l’inflazione si mantenesse sopra il 3% nel corso dei primi 6 mesi del 2022 e a fronte degli aumenti di luce e gas decisi da Arera, nel corso del nuovo anno i consumi degli italiani potrebbero subire un calo complessivo di circa 100 miliardi di euro (sugli oltre 900 miliardi di euro di consumi totali annui delle famiglie in Italia), con una riduzione rispetto al periodo pre-pandemia di circa il -11% e una contrazione di spesa pari in media a -3.850 euro a famiglia. Le famiglie in un periodo non certo florido subiscono i rincari, ma il nostro sistema produttivo subirà  perdite più marcate anche a livello di competitività.  Molti piccoli produttori ed artigiani, sono sull’orlo della chiusura.

La situazione geopolitica sta ripresentando uno smottamento che in parte i nostri governanti del passato avevano messo al sicuro. Dalla politica estera filo mediterranea di Andreotti, ai rapporti con Libia e Russia stabiliti da Berlusconi, con intese intercorse direttamente con Putin e Gheddafi. Oggi quale eredità scomoda ci troviamo?  

Stiamo scontando la scelta suicida contro il nucleare ancora di recente affermata dalle sinistre e dagli ambientalisti.

Oltre alla chiusura all’importazione del gas russo e il blocco totale dell’estrazione di idrocarburi dal nostro territorio e in Adriatico, anche a causa delle miopi e colpevoli sanzioni dell’Europa nei confronti della Russia.

Cosa si comportano i nostri Paesi competitori?

I francesi continuano ad irrobustire gli investimenti sul nucleare di ultima generazione. Altri in Europa e nel mondo ricorrono al carbone ed alle fonti tradizionali di approvvigionamento per preservare economia e occupazione.

Al Mise ci sono già troppi tavoli aperti di aziende in crisi, anche quale conseguenza delle ricadute delle scelte energetiche e per gli esorbitanti costi dell’energia in Italia.

I lavoratori che temono la stabilità del posto di lavoro e coloro che nel corso d’anno, nonostante gli interventi del governo che, in ogni caso rivestono il carattere dell’eccezionalità, non potranno più sopportare gli elevati costi dell’energia, ben sapranno individuarne le cause e prendere le opportune misure dinanzi ai tempi forzati ed innaturali della transizione ecologica e alle scelte di coloro che cialtronescamente la propugnano.

 

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Articolo pubblicato il 05/01/2022