L’EDITORIALE DELLA DOMENICA DI CIVICO20NEWS - Francesco Rossa: L’enigma Quirinale

Il 24 gennaio il Parlamento è convocato in seduta comune per eleggere il Presidente della Repubblica

Il Parlamento  in seduta comune, come detta l’art.83 della Costituzione è già stato convocato dal Presidente della Camera dei Deputati, per le ore 15 del 24 gennaio. Nel corso della prossima settimana i consigli regionali eleggeranno  3 delegati per ciascuna regione, in modo che tutto proceda come previsto dal dettato costituzionale.

Ma pare che qui inizino i problemi. Nei mesi scorsi il Parlamento avrebbe dovuto affrontare tematiche non da poco. Invece…

I picchi della pandemia, i costi dell’energia che rapidamente hanno toccato livelli impensabili, condizionando la vita delle famiglie e delle imprese, la Legge di Bilancio che è il documento fondamentale del Governo, tanto per citare scadenze ineludibili, non hanno lasciato traccia nei dibattiti parlamentari.

Qualcuno si è  anche posto problemi su scelte energetiche indifferibili e compatibili.

Ma l’attenzione dei nostri politicanti era rivolta altrove e sorda ad ogni riflessione doverosa per chi si occupa della” Res publica” e sommessamente diremo del “Bene comune”.

Tutti i discorsi, persi in mille rivoli, portavano come nota dominate al Quirinale. Il primo stop alla libertà di scelta del nuovo presidente della repubblica, riguardava la tutela di un drappello di smandrappati parlamentari che complice la riduzione dei seggi e le beghe interne ai partiti, in caso di elezioni anticipate, sarebbero rimasti a secco. Per cui, anche in questo caso, invece di concentrarsi sull’avvenire del Paese ed al dovere di scegliere una figura difendibile e meritoria per il Quirinale, la gran parte dei ragionamenti, si ripiegava su scelte limitate e condizionate per non disarcionare le brutte copie degli  straccioni di Valmy.

Poi le dispute oziose si sono focalizzate sul futuro di Mario Draghi. Quirinale  o Palazzo Chigi? Con giochi, giochini e supposizione che finivano per soddisfar le esigenze ed i tornaconti di qualcuno.

Infine, riprendendo un filone inziale, si è ritornati a tirare la giacchetta a Mattarrella, presidente che ha già esplicitamente dichiarato e ripetuto che non intende fare il bis o prestarsi a fare la foglia di fico su giochetti di Palazzo.

Ogni tanto è spuntata qualche candidatura opaca, buon ultimo  il nome di Franceschini, presto caduta nell’oblio.

E’ poi emerso dall’oltre tomba, il vetusto Massimo D’Alema per spargere veleni sull’ipotesi Draghi.

L’impressione   che ne abbiamo ricavato ci ha portato a considerare negativamente i nostri parlamentari che invece di sentirsi investiti di un ruolo rilevante, hanno preferito, sino ad ora, giocare su carte facili, quasi rassicuranti volta ad individuare passivamente “l’uomo della provvidenza”, senza guardare oltre, ma causando oltretutto disappunti ai personaggi indicati, in disprezzo alla loro volontà e mission.

A forza di giri oziosi e contrapposizioni frontali su candidature forse presentabili, a due settimane dal voto, dopo tante oziosità, a dispetto dei problemi reali del paese, rischiamo di trovarci con carte sparigliate e difficilmente componibili.

Dopo le vicende frammentarie che hanno caratterizzato l’ultimo consiglio dei ministri, con il decreto legge castiga cinquantenni, zeppo di incongruenze e le tante versioni verbali che si sono aggiunte per strada, culminate con la fuga di Draghi da Palazzo Chigi, nella tarda serata del 5 gennaio, più di un commentatore sta ora mettendo in discussione la figura del banchiere internazionale non solamente per il Quirinale, ma anche avanzando riserve sulla sua permanenza a palazzo Chigi.

Quale scenario si presenta per le prossime settimane?

Ritornando al decreto legge sulle sanzioni ai cinquantenni refrattari al vaccino, c’è chi legittimamente sostiene che si è trattato di una scelta anticostituzionale in quanto si stabiliscono decorrenze e sanzioni, che dovrebbero concretizzarsi oltre ai due anni dalla dichiarazione dello stato di emergenza che termina il 31 gennaio.

Ciò, se confermato e ribadito, non potrà che gettare ombra sulla statura del presidente del Consiglio.

Tornando alle tante dispute sul futuro inquilino del Quirinale, prendiamo atto che i modesti grandi elettori o chi per essi, non hanno  avuto il coraggio di andare oltre agli stretti schieramenti partitici per scegliere la figura , come previsto dall’art 87 della Costituzione, che rappresenta l’ unità nazionale.

In tale ambito se, almeno per il nostro futuro, potremo essere garantiti non da un esibizionista di passaggio o da un burocrate paludato, ma da una figura istituzionale, poniamo attenzione non sull’”Uomo della Provvidenza” chiamato a salvare lo spread, bensì su figure di politici degni e spendibili che già hanno dimostrato valore e talenti, senza fare salti nel buio.

Com’è noto il Presidente del Senato è la seconda carica dello Stato. Qualora il Presidente non possa adempiere alle sue funzioni, queste sono esercitate  appunto dal Presidente del Senato (art 86 della Costituzione).

Nella legislatura in corso, la carica è degnamente ricoperta dalla senatrice Maria Elisabetta Alberti Casellati. Donna portatrice di alti valori, già impegnata con successo in Missioni internazionali. Profonda conoscitrice del funzionamento della macchina dello Stato, anche in momenti di tensione ha avuto la capacità di svolgere  degnamente  il ruolo di presidente dell’Assemblea di Palazzo Madama, carica che in Lei ha avuto per la prima volta una donna come protagonista.

Perché i leader politici, non riflettono e lanciano la sua candidatura?

E’ un personaggio politico e istituzionale unificante che potrebbe, in un momento difficile, far emergere il senso dello Stato di cui oggi sentiamo universalmente il bisogno.

Poi ci si potrà concentrare sull’inquilino presente o futuro di Palazzo Chigi e questo pusillanime parlamento potrà dedicarsi alle problematiche essenziali ed incombenti che, se irrisolte cadranno inesorabilmente sulle spalle delle future generazioni.

 

Francesco Rossa

Condirettore Responsabile e Direttore Editoriale

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Articolo pubblicato il 09/01/2022