La confusione dei virologi e le nuove restrizioni

Tra un D.P.C.M., un Decreto Legge ed un bollettino medico bisognerebbe prendere atto della condizione in cui il Popolo Italiano si trova a dover vivere.

La guerra al Covid-19 e l’utopia del Green Pass hanno fatto sì che il 2022 per milioni di cittadini iniziasse nel modo peggiore possibile. Valutando l’operato del Governo Draghi in molti rimpiangono i D.P.C.M. fiume di Giuseppe Conte e rimpiangono la struttura commissariale a guida Domenico Arcuri.

Il professor Massimo Galli, ospite della trasmissione di La7L’Aria che Tira”, ha detto che l’obbligo vaccinale per i cittadini nella fascia d’età 50-59 anni non ha molto senso dal punto di vista epidemiologico ma ha più il sapore di un provvedimento politico ed ha aggiunto che “sarebbe stato più logico e coerente passare ad un obbligo vaccinale” visto che “la “Omicron" ci ha spiazzati, nell’arco di 12 mesi si sono presentate tre nuove varianti in grado di sostituire le precedenti, con una grande capacità diffusiva, e questo ha spostato molti equilibri e convinzioni”.

Il professor Fabrizio Pregliasco, invece, ad “Un giorno da pecora” su Rai Radio Uno, ha dichiarato che “la variante Omicron sta prendendo piede con una contagiosità incredibile, con una minore pesantezza nella sintomatologia”. Il noto virologo milanese ha poi aggiunto: “sono preoccupato perché la tenuta degli ospedali comincia a scricchiolare, i prossimi due mesi preoccupano. Nelle prossime due settimane si arriverà a 300.000 contagi al giorno, forse anche di più”.

Quando i giornalisti gli hanno chiesto se ci sia il rischio di nuove restrizioni per quanto riguarda la libera circolazione il professor Pregliasco ha risposto: “quando arriveremo a 300/400.000 contagi è possibile che si pensi a dei lockdown mirati, solo per alcune zone, con tutte le attività chiuse. Questo è un modo estremo che speriamo non sia necessario da adottare, però la situazione oggettiva rispetto alla quota di incremento e di ospedalizzazioni ci impegna”.

Il vaccino contro Sars-Cov2 avrebbe dovuto essere la soluzione miracolosa per non più avere chiusure, per avere la didattica in presenza e per tornare ad una vita pressoché normale ma, a quanto pare, così non è stato.

Il professor Andrea Crisanti, docente di Microbiologia all’Università degli Studi di Padova, intervistato da Myrta Merlino, non ha usato mezzi termini e ha detto chiaramente che “c’è un problema di coraggio politico se i nostri politici sono intimiditi dal 10% di persone che non si vaccinano. Noi pensiamo sempre che il problema sia legato a quelli che non si sono vaccinati – che comunque hanno fatto male a non vaccinarsi – ma va tenuto presente che la percentuale di vaccinati non corrisponde alla percentuale di protetti”.

A chi dice che la “Variante Omicron” è un semplice raffreddore, poi, il professor Crisanti dice: “siamo di fronte al virus a trasmissione respiratoria con il più alto indice di trasmissione che sia mai entrato in contatto con l’uomo: se l’influenza ha la letalità di uno su mille e causa circa 7mila decessi all’anno, con Omicron il problema è dalle sette alle otto volte superiore”.

Insomma, ancora una volta la classe medica è discorde e a farne le spese sono i cittadini che vengono riempiti di nozioni – spesso contraddittorie fra loro – e vivono in un clima di incertezza e pressapochismo.

Queste teorie contrastanti hanno portato, ad esempio, il Rettore del Politecnico di Torino a non autorizzare le lezioni in presenza preferendo nuovamente il ricorso alla Didattica a Distanza (D.A.D.).

Forte la polemica che ha sollevato, a tal riguardo, Igor Boni, Presidente dei “Radicali Italiani” che, in un comunicato stampa ha scritto: “Da tempo auspichiamo che le Università e il Politecnico non siano posti in lockdown: lo chiedevo scrivendo al Rettore Stefano Geuna il 13 novembre 2020 (senza ottenere risposta), lo abbiamo ribadito l’anno scorso pubblicamente a gennaio 2021, abbiamo manifestato di fronte al Rettorato nell’estate 2020 e lo ripeto a maggior ragione oggi.

Inoltre, guardando nello specifico le regole approvate, per le scuole si prevedono restrizioni maggiori per i bambini più piccoli (elementari) rispetto ai ragazzi più grandi (medie e superiori) e le Università vanno in D.A.D.? Ma qual è la logica?

Si risponderà che il picco dei contagi fa paura; ma noi, con la stragrande maggioranza degli studenti universitari vaccinati, dobbiamo convivere con il virus senza produrre ulteriori danni e carenze nei servizi agli studenti che sono stati già enormi da marzo 2020 ad ora. Facciamo vaccinare quasi tutti e poi li lasciamo a casa?”.

La situazione non è certamente facile e gestire un’ondata pandemica dietro l’altra sicuramente stanca e scoraggia anche i tecnici più coriacei. Una cosa è sicura però: con il Covid-19 bisognerà imparare a convivere e non si può pensare di imporre lockdown, restrizioni, sanzioni e vessazioni psicologiche ad oltranza.

La popolazione inizia ad essere stanca e sono sempre di più le persone che lamentano crisi di ansia, attacchi di panico, spossatezza psicologica, apatia e problemi del sonno. Tutte queste problematiche chi le prenderà in carico? Quali risposte lo Stato pensa di dare a chi si sta ammalando per via del clima di odio sociale, contrapposizione ideologica e caccia all’untore messo in piedi dal Governo Draghi?

Sicuramente torneremo ad occuparci del tema perché non si può pensare di lasciar solo chi è nello sconforto e al limite della depressione. Il rischio è quello di avere pochi contagi ma tanti malati mentali vittime della propaganda assurda che viene portata avanti dal mainstream dell’informazione.

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Articolo pubblicato il 13/01/2022