Città Metropolitana di Torino. Lo Russo rappresenta la continuità di Chiara Appendino?

Lo sostiene e motiva, Paolo Ruzzola, capogruppo uscente della Lista Civica per il Territorio

Dopo aver pubblicato le affermazioni sostenute nell’interpellanza presentata dai consiglieri di Torino Bellissima in consiglio comunale e la nota di Mino Giachino, sull’inazione della civica amministrazione presieduta dal sindaco Stefano Lo Russo, che non coglie i grandi problemi di Torino, con risvolti occupazionali e sociali, ormai da tempo evidenti, ci giunge la preoccupata segnalazione del capogruppo uscente della Lista Civica per il Territorio e vicecoordinatore provinciale degli azzurri in provincia di Torino Paolo Ruzzola.

 

Nella nota che pubblichiamo, Ruzzola manifesta la sua preoccupazione sulle scelte che Lo Russo starebbe per compiere, per ottenere i finanziamenti  discendenti dal PNRR escludendo il 90% dei Comuni Torinesi. Ai nostri lettori sono ormai noti i livelli di abbandono di infrastrutture, edifici scolastici e mezzi di trasporto verso le valli alpine, dopo l’azzeramento delle province operato dall’ex Ministro PD Delrio.

 

Ma dove vive questo sindaco? Trarremo, a breve le conclusioni.

 

RUZZOLA (FI):  È VERO CHE ( LO RUSSO) PROPONE CRITERI PER IL PNRR CHE ESCLUDONO IL 90% DEI COMUNI TORINESI?

 

“Non poteva iniziare in modo peggiore il mandato di Lo Russo alla guida della Città Metropolitana. Nominato un no tav a vice presidente della Provincia e ci giungono informazioni preoccupanti su una proposta di criteri per le opere del PNRR, per quanto riguarda i fondi attribuiti alla Città Metropolitana stessa, che di fatto escluderebbe il 90% dei Comuni torinesi.

 

Mi pare quindi che il sindaco Lo Russo si ponga in continuità con il precedente mandato Appendino, d’altra parte lo denunciavamo da tempo come lista visto che tutta la seconda parte dello scorso mandato era stato caratterizzato da un matrimonio clandestino tra Pd e M5s.

Resta il fatto che non è bastato la batosta elettorale dove la nostra lista civica per il Territorio ha duplicato i propri consiglieri andando oltre i numeri ufficiali degli schieramenti in campo per far comprendere che quando ci si siede in Corso Inghilterra non si puó continuare a indossare la casacca del sindaco di Torino e del rappresentante dei Comuni di bandiera del proprio partito nella prima cintura.

Lanciamo un appello a Lo Russo: cambi i criteri del Pnrr abbracciando modalitá che facciano crescere tutto il nostro territorio in modo uniforme. Nulla da eccepire sulla persona di Jacopo Suppo, molto invece da dire è sulle sue azioni e convinzioni politiche che fanno diventare la sua nomina divisiva.

 

Il Pd non puó continuare a giocare una partita ambigua e opportunista di sì all’opera a livello locale e regionale, per poi imbracciare i vessillo no tav a livello locale per raccattare qualche voto in valle. Bisogna essere responsabili e non sono più permessi giochetti sulla pelle di una vallata distrutta dai beceri interessi di pochi.

Ora valuteremo Suppo sui prossimi appuntamenti per favorire i lavori della Torino-Lione e non per affossarla, in particolare all’interno dell’Osservatorio”.

 

Paolo Ruzzola, capogruppo uscente della Lista Civica per il Territorio e vicecoordinatore provinciale degli azzurri in provincia di Torino.

 

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Articolo pubblicato il 16/01/2022