Il talento di Nicolò

Ogni bambino è un artista. Il problema consiste nel rimanere un artista quando si cresce. (Pablo Picasso)

Spesso ci chiediamo cosa sia l’arte, quali caratteristiche debba avere un artista, chi si possa definire tale…

Altre volte siamo colpiti da una o più opere che sembrano dirci qualcosa, sembrano parlarci o donarci emozioni.

Allora ci domandiamo perché?

Perché quel particolare disegno trovato su una bancarella o quel quadro presente in un noto museo sembrano entrare in relazione con noi stessi?

Probabilmente l’opera che stiamo osservando suscita nell’osservatore delle emozioni o dei ricordi che evocano vissuti inconsci, che ci fanno soffermare più del dovuto di fronte a quel particolare lavoro.

Esistono due modi per non apprezzare l’Arte.
Il primo consiste nel non apprezzarla. Il secondo nell’apprezzarla con razionalità.
(Oscar Wilde)

 

Il giovanissimo Artista che stiamo per presentare si chiama Nicolò. Ha 13 anni, frequenta la seconda media ed è un bambino vivace e curioso che sembra essere alla ricerca di una identità espressiva.

I suoi interessi sportivi sono quelli di tutti i bambini della sua età, Judo, calcio, tennis. Ama le materie scientifiche come Scienze e Matematica ma si sente anche molto attratto dalle espressioni artistiche.

Quello che colpisce di più sono i suoi primi risultati pittorici, ottenuti con una tecnica assolutamente originale che Nicolò ha praticamente inventato, osservando qualche artista di strada munito di bombolette, cartoncino, maschere e spatole.

Vi mostriamo alcuni di questi lavori, lavori che sembrano eseguiti da mano esperta con molta tecnica alle spalle.

Dio in realtà non è che un altro artista. Egli ha inventato la giraffa, l’elefante e il gatto. Non ha un vero stile: non fa altro che provare cose diverse.
(Pablo Picasso)

Una osservazione sorge spontanea: se non esiste un background culturale che possa aver formato e indirizzato il gusto del piccolo Nicolò, significa che il vissuto che egli rappresenta nei suoi disegni sorge dalla sua immaginazione, senza essere condizionato da sovrastrutture o scorie di alcun tipo, senza che il vissuto e l’immaginazione di altri possano averne influenzato il lavoro.

Sorgerebbe un’altra spontanea domanda… Dove sono le immagini che non abbiamo ancora rappresentato?

Per rispondere a questo quesito occorrerebbero troppe parole, con il rischio concreto di non essere sufficientemente esaustivi.

Pertanto preferisco lasciare spazio alle emozioni e al senso del magico, di cui l'Arte è madre degnissima e di cui la Vita è straordinariamente ricca.

I soggetti dei quadri di Nicolò rappresentano immagini astratte di possibili cieli stellati con Corpi celesti di varia natura. Colpiscono la scelta dei colori e delle forme, che forniscono all’osservatore ampi margini di immersione in dimensioni altre.

L’artista dopo che ha lavorato deve sentirsi stanco, eccitato, qualche volta felice e quasi sempre insoddisfatto.
(Giacomo Balla)

 

Sono assenti forme di banalità espressiva, mentre una coerente originalità sembra pervadere, come minimo comun denominatore, le opere presentate.

Alcuni osservatori hanno trovato, ovviamente in nuce, delle vaghe analogie con la tecnica di Paul Jackson Pollock, l’artista statunitense che aveva sperimentato l’uso del colore puro.

Pollock aveva quindi usato la tecnica di versare il colore sulla tela, una tra le diverse tecniche impiegate in quel periodo, per realizzare all’inizio degli anni quaranta quadri come Male and Female e Composition with Pouring.

Dopo essersi trasferito a Springs, Pollock, iniziò a dipingere stendendo grandi tele sul pavimento del suo atelier e sviluppando quella che venne in seguito definita la tecnica del dripping (in italiano sgocciolatura).

 

Sogno di dipingere e poi dipingo il mio sogno.
(Vincent Van Gogh)

 

Siamo ovviamente solo all’inizio di una possibile strada espressiva, il ragazzino dovrà crescere, studiare e applicarsi.

Tuttavia l’inizio mi sembra assolutamente promettente e il nostro augurio è proprio quello di immaginare, per lui, una vita ricca di suggestioni e di emozioni da rappresentare con sempre maggiore abilità.

 

Mandare luce dentro le tenebre dei cuori degli uomini. Tale è il dovere dell’artista
(Schumann)

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Articolo pubblicato il 18/01/2022