L'EDITORIALE DELLA DOMENICA DI CIVICO20NEWS - Carlo Mariano Sartoris: Pianeta Marte, 1 milione di coloni entro il 2050

L’arca di Musk, scialuppa di salvataggio per l’umanità, conquista scientifica o delirio di onnipotenza?

Razza volubile gli umani, appena raggiunto un obiettivo, ne inventano un altro. Capita per lo più con gli oggetti, volani trainanti di un mercato che rende obsoleti i precedenti, ma vale per tutto e da quando ha frugato in ogni angolo del Pianeta, ormai piccolo e sovraffollato, l’uomo sta trascurando la Madre & Casa Terra, e sbircia verso Marte.

Il 2020 è stato l’anno più caldo di sempre (NASA) e il riscaldamento globale non arretrerà in un contesto affamato di energia, per produrre, trafficare, accelerare…. spolpando le risorse della Terra. Sarebbe invece ora di risarcire un po’ di Madre Natura, ma non se ne parla. Senza un salto culturale, “transizione ecologica” sarà solo lo slogan per un altro business globale.

Ma gli scienziati rincuorano. Anche se nel 2100 la vita sul Pianeta diverrà un privilegio per pochi, gli studiosi stanno preparando l’esodo dell’umanità. I documentari illustrano i particolari e il cinema ci ha già sbarcati su Marte in “science fiction” zeppe di pathos che piacciono molto.

Il Pianeta Rosso è sempre stato una fissa per i luminari, da Von Braun nel 1952, al progetto della NASA Mars Direct del 1990, fino allo “spot” Mars One del 2012. Ma stavolta, forse ci siamo.

(Spazio, ultima frontiera). Frase storica della serie Star Trek.

Il patron di Space X, Elon Musk, ha garantito che nel 2026 si sbarcherà su Marte, e che vi trasferirà 1 milione di persone entro il 2050. Il pascià sudafricano, che ha sempre attuato i suoi intenti, pare che stavolta l’abbia sparata grossa, ma intanto, il 15 settembre 2021 ha inaugurato l’era dei turisti oltre l’atmosfera e c’è da aspettarsi di tutto.

Già si è scelto il punto di “ammartaggio”.

Terra e Marte hanno molti aspetti simili; mancano quelli vitali. Marte è un pianeta morto, quasi privo di atmosfera e spazzato da radiazioni cosmiche. Il viaggio dura da 6 a 9 mesi e sul posto non c’è niente di ospitale, ma la presenza di ghiaccio ha autorizzato fiduciose profezie di “Terraformazione”.

L’uomo studia gli astri da prima dei Sumeri e lo spirito di conquista è un pallino dell’animo umano, ma è incongruente concepire la conquista dello spazio in funzione della salvezza del genere umano, né come un business materico o mediatico, bensì come un percorso etico evolutivo da pianificare in quanto tale. Marte sa aspettare.

Per ora, popolare Marte è solo un bozzetto per utopisti. L’idea d’un manipolo di scout nel 2026, però, fa audience e quattrini e i programmi vanno  avanti, seducendo la fantasia dei singoli e incalzando gli Stati in gara tra loro per molteplici scopi. Prima o poi succederà, ma quanto costa tutto questo?

Tra i 10.000 satelliti circa sparati nello spazio dallo Sputnik in poi (1957), 46 sonde sono partite verso Marte, 18 hanno tentato lo sbarco, ma solo 4 sono “ammartate” con successo. Per mandarci il Rover nel 2002 (programma Perseverance), la NASA ha speso 2,7 miliardi di $. Il Congresso ha stanziato 21 miliardi di $  per una missione di sbarco su Marte entro il 2026. Il prezzo della Megastronave “Space ship” destinata ai prossimi coloni non è reso noto.

Dal mondo si grida contro queste spese definite assurde, e da dirottare sulle emergenze terrestri. Ma sono spese elevate? Il Pil degli USA è di 19.000 miliardi di $; per debellare la fame nel mondo servono 267 miliardi di $ all’anno (FAO). Quindi sono costi ritenuti accettabili e poi, lo attestano anche i documentari: “la ricerca cosmica ha importanti risvolti scientifici ”.

Niente da ridire se tutto andasse bene sulla Terra, ma non è così.

Il razzo-taxi Space X che ha portato in orbita quattro nababbi nella capsula con vista sulle stelle, è uno dei possenti e riciclabili Falcon 2 & 9, che per 153 volte hanno già arato il cielo per porre in orbita 1500 satelliti e per altre imprese. Quanto inquina un vettore a ogni lancio? L’atmosfera gradisce il trattamento?

Prossimo obiettivo: girotondi della Luna. Previsti molti facoltosi turisti.

Fantastiche imprese che incantano grandi e piccini, rese possibili grazie alle mostruose miniere dove si depreda il terzo mondo di oro, bario, litio e tutte le materie prime essenziali alla nostra era cibernetica. Si scaverà fino a loro esaurimento, trapanando il pianeta nel nome dello sviluppo e della green economy. È diabolico tutto questo. Tonnellate di metalli rimosse dalla Terra e disperse nel cosmo. Ne abbiamo il diritto? Quante ne serviranno ancora?

Stando a Elon Musk il grand’hotel su Marte con vista sulle rocce, seguirà la stessa procedura? E i “Martiri” pronti all’esilio col biglietto di sola andata, passeranno alla storia come eroi? Ammesso che accada anche solo per pochi astronauti, i veri eroi silenziosi, restano gli oppressi, i perseguitati, i privi di diritti, tutti gli esseri umani che Qui, lottano per la loro dignità.

Ogni magica forma di vita è legata alla Terra, oggi come per le future generazioni e noi siamo parte d’un insieme di organismi viventi ospiti dell’unico astro abitabile. Altri simili nei paraggi cosmici non ce ne sono ed è ancora lecito pensare che sia il dono d'un ipotetico Dio, poiché l’abiogenesi (mutazione della materia inorganica in vivente), è tuttora ignota. Teniamoci buono il posto!

Si sta perdendo tempo tra politica, economia, demagogia, e il paradosso annunciato non è economico o scientifico ma etico, fisico e metafisico. Altra cosa è un’empirica sete di scoperta, ma preservare la specie spedendo 1 milione di coloni in cerca di gloria cosmica a sopravvivere come talpe è demenziale. (Scenario del film “Atto di forza” del 1990).

Ma lo sviluppo insostenibile non demorde e i documentari scientifici ci hanno già mostrato “La Terra dopo l’umanità”. Ci salveranno gli esuli marziani? Sull’arca vi saranno anche conigli e galline per un minimo di bestie e proteine?

Troppo non torna nel Giga-controsenso che oppone una distorta tecnologia al pensiero meditativo sul senso della vita. Il significato della parola “tecnologia” è: saper fare ad arte ragionando. I filosofi ellenici avrebbero di che dire su come l’attuale “tèkhne logos” abbia ingabbiato l’uomo in uno sviluppo che depreda il suo pianeta “ad arte”, “ragionando” su come svicolare su Marte.

C’è qualcosa di oscuro e di sinistro che ci annebbia e che ci inganna.

Più si scopre e più si intuisce quant’è vasto l’ignoto. Tra i tanti misteri in cui l’umanità si evolve, correndo verso il futuro incerto che verrà, supporre che la biblica disputa tra il Bene e il “gran dragone” cacciato sulla Terra sia giunta al terminal, è una riflessione forse fuori moda, ma non fa danni e ci può stare.

Nel Vecchio Testamento, del metaforico “male” $trisciante se ne parla in più punti, così nei libri di Enoch e nel Vangelo, e infine, in questo mondo con la febbre in rapido aumento, forse ha vinto un anticri$to. Si può intuire da come vanno troppe cose nel giardino dell’Eden, ben collocato in tempi non sospetti, sul pianeta Terra e non su Marte.

La scienza & l’economia sono genesi di molti guai che affliggono il Pianeta. Sono il nuovo oppio dei popoli che ha scalzato remote sapienze. Abbiamo smarrito l’energia della preghiera, la grazia dell’arte, la forza dell’amore, la magia del silenzio e l’utopia della speranza. Vitalità profonde barattate con l’effimero, con l’intelligenza artificiale, con la robotica che già circola su Marte, con quel “grande fratello” che sa tutto di noi. Tecno-logie che hanno rimosso l’umanesimo offrendo Matrix in cambio, e un vivere sempre più estraneo a un Eden depredato, affamato, sovraffollato, impoverito, arido e sporco.

Sarebbe meglio rimettere prima in ordine il nostro orto, e se poi qualche argonauta sparirà in un tunnel quantistico spazio temporale diretto a pianeti di un’altra galassia, che così sia. Non importa quando.

(E quindi uscimmo a riveder le stelle). Ultimo verso dell’inferno dantesco.

    

     Civico20News

Carlo Mariano Sartoris

         Redattore

 

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Articolo pubblicato il 30/01/2022