Se fino a qualche decennio fa, l’utilizzo degli antibiotici era un vero e proprio toccasana per molte malattie, ora, il suo abuso indiscriminato, ha creato l’effetto AMR (resistenza antimicrobica) la quale risulta essere la principale causa di morte in tutte le età.

A stabilirlo è stato uno studio a livello mondiale pubblicato su Lancet il 19 gennaio 2022 e riportato su Nature il 31 gennaio 2022. Dall’analisi dei dati in possesso relativi al 2019 si stima che 4,95 milioni di persone abbiano perso la vita a causa dell’attivazione dell’AMR.

La situazione sta diventando sempre più grave se si pensa al numero dei decessi, in costante aumento di anno in anno, dovuti alla resistenza antimicrobica. Ogni anno, in effetti, i batteri resistenti agli antibiotici aumentano tanto da far dire al Prof Naghavi, scienziato di metriche sanitarie presso l'Università di Washington a Seattle e membro dello staff della ricerca: "In un mondo in cui l'uso di antibiotici è diventato così comune, i batteri resistenti superano quelli che vengono uccisi dai prodotti farmaceutici".

I dati dello studio danno l’allarme. Si chiede alle istituzioni di intervenire. Se tutto continuasse con questo ritmo di resistenza antimicrobica, nel 2050 potrebbero essere 10 milioni di persone a morire a causa dell’AMR. Lo scenario più apocalittico è quello che vede, se la situazione non trova attenzione da parte di chi di competenza, un impatto negativo sulle cure; ossia: ciò che prima poteva essere curato in pochi giorni, potrebbe diventare incurabile.

Gli studiosi, per contrastare il fenomeno, suggeriscono un approccio su misura rivolto alle varie zone del pianeta e alla varie fasce di popolazione. 
L’augurio è quello di avere una classe di scienziati e politici all’altezza delle sfide alle quali l’umanità dovrà far fronte nei prossimi anni.