
Lettera di Giuliana Tofani Rossi al Presidente Draghi
Presidente Draghi,
a proposito della modifica dell'articolo 9 della Costituzione, mi permetto di far rispettosamente notare che i primi dodici articoli non possono essere modificati, in quanto costituiscono i principi fondamentali su cui si basa la nostra Carta Costituzionale.
All'articolo 9, che recita: "la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione." sono state aggiunte le parole: "Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.
E' stato modificato anche l'art. 41. Non comprendo che cosa c'entri l'art. 41, che riguarda la libertà dell'iniziativa economica privata, con l'articolo 9.
La Costituzione, che è la legge fondamentale della Repubblica, è sacra. Non basta conquistare i diritti, bisogna anche saperli difendere.
Allo stesso modo devono essere difesi i lavoratori (magari più degli animali dell'articolo 9) e deve essere tutelato l'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale dove vengono accantonati i contributi previdenziali. Questi contributi devono essere usati unicamente per dare le pensioni ai lavoratori per i quali sono stati versati. Invece, nella "repubblica fondata sul lavoro", partendo dall'art. 31 dello Statuto dei Lavoratori, con una serie di leggi concatenate, è stato creato un "sistema" che consente di sottrarre i contributi dei lavoratori per trasferirli nelle posizioni assicurative di chi è in “aspettativa per cariche sindacali” e in "aspettativa per cariche elettive". Un esempio di come sindacalisti ammessi a trattare con vari governi, invece di difendere gli interessi dei lavoratori, si sono accordati con i politici per fare leggi truffaldine in loro favore. La Costituzione non prevede privilegi per nessuno.
Casualmente è venuto fuori dai media che Lei, Dott. Draghi, non percepisce una retribuzione per il lavoro di Presidente del Consiglio dei Ministri. Questo Le fa onore, ma l' importantissimo incarico, da cui dipendono le sorti degli italiani, non può essere svolto a titolo di volontariato.
Signor Presidente, occorre fare al più presto una legge di abrogazione di tutte quelle norme che consentono il furto dei contributi previdenziali dei lavoratori iscritti all''INPS. Durante il Regno dei Savoia, quando è stato creato l'Istituto, il Governo retto da Mussolini, versava cento lire per ogni nuovo pensionato. Credo che sia questa una delle ragioni per cui l'INPS è un Istituto di diritto pubblico, anziché privato. Penso che, se lo Stato non versa nulla, anzi preleva, non vi è alcuna ragione per cui l'INPS non possa diventare un Istituto di diritto privato.
Soltanto Lei, Presidente Draghi, che ha dimostrato disinteresse per il proprio tornaconto personale, può ridare dignità ai lavoratori italiani.
Grazie e buon lavoro
Giuliana Tofani Rossi
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Articolo pubblicato il 16/02/2022