L'EDITORIALE della DOMENICA di CIVICO20NEWS – Enrico S. Laterza : Il Cavaliere e il Dragone, l'Orso e Ursula (pungente satira politica)

Dalle novelle dell’Eletto (rieletto) perfetto e del candidato trombato, sino alle scure nubi belliche russe sull’Europa e ai brillanti savoiardi, un periodo di Lupercali quaresimali drammaticamente demenziali

Mattarella storiella dell'Eletto (rieletto) perfetto, dell’ex-Cavaliere e del Draghetto

 

A degno rappresentante delle repubblicane virtuosità e dei vizietti privatistici del popolino-bovino plurivaccinato del Belpaesello dello Stivaletto, avremmo avuto bisogno, lassù sul soglio quirinalizio, di un illustre irreprensibile inarrestabile (s)pregiudicato magnate ex-Cavaliere, magari non più allupato e porcellino come in passato, però sempre protettore della giovenil venustà femminile (cioè delle leggiadre fanciulle, specie se minorenni marocchine rubacuori incredibilmente nipoti di despoti d’Egitto), un po’ elusivo e allergico alla tartassante tassazione, intimo conoscitore delle delluterine mafiose piaghe e pieghe piduiste della Penisola, nonché davvero abile a promulgare norme pro-domo-sua e ad-personam, ossia a gattopardescamente “contemperare il proprio preciso interesse particolare con vaghe idealità politiche” (per citare Fabrizio di Salina). Invece niente, nisba: nessuno s’è trovato, o si è proposto; oppure, nel caso assurdo che esistesse e si fosse candidato un simile galantuomo, si sarebbe poi ritirato, fiutando (la sconfitta) e rifiutandosi (non per viltade, per scarsità di ipotetici voti raccolti).

 

Così il bicamerale Parlamentospac/ca/to trasversalmente – ha scelto di non scegliere e, sull’esempio Napolitano, di pregare in ginocchio il precedente inquilino di rimanere, rientrando ad occupare il lussuoso alloggio, in zona centralissima, comoda ai servizi (segreti), che aveva appena lasciato. Usato-sicuro, insomma.

 

Che vicenda pazzarella!... Mattarella storiella.

 

Nulla cambia, perché tutto torni uguale a prima.

 

Un trombato pretendente al trono, il Dragone Supermario, uscitone un tantino ridimensionato, sembra si sia scocciato alquanto dell’esclusione, persuadendosi che essere pretestuosamente dichiarati indispensabili e insostituibili non faciliti l’agognata ascesa al sommo Colle (non amoveatur neque promoveatur) e che al falso omaggio deferente esplicito spesso corrisponda l’occulto oltraggio sincero (il semi-omonimo Rigor Montis docet). Adesso si vendica, fustigando e spronando deputati e senatori a non affossare i decreti che lo scricchiolante governicchio ammucchiato chiede di approvare prontamente; altrimenti s’arrabbia, molla baracca-e-burattini e la mega-torta multimiliardaria del Pi-Enne-Erre-Erre, da divorarsi famelicamente in un sol boccone, se la scordano!

 

 

Ursula e l’Orsone (e i gioiellini della famigliola)

 

Einstein ebbe a pronunciare la celebre frase: “Non so immaginare con che armi sarà combattuta la Terza Guerra Mondiale, ma quelle della Quarta saranno sassi e bastoni”. Al contrario, l’Umanità si è in seguito goduta la Cold War dell’equilibrio del terrore tra USA e URSS, Occidente ed Oriente, momentaneamente attenuatasi con la caduta del Muro di Berlino e della Cortina di Ferro (1989), il continuo duello spaziale in orbita attorno al Pianeta, la perpetua lotta virtuale-digitale degli hacker-pescecani che solcano gli abissi del deep-dark-web e, in questo biennio, lo sperimentale conflitto bio-tossicologico dell’epidemia globale a cui ci stiamo sforzando di sopravvivere.

 

E mentre, scappando via dal folle omicronomio anticovidiota, abbiamo stabilito – con ancora centinaia di morti al giorno – che il pandemoniaco sinovirus di Wuhan, indebolito nell’avariata variante sudafricana, ci offra una tregua, ecco che un tetro fantasmone s’aggira per l’Est-Europa balcanizzato e neri nembi bellici, sinistre evocazioni di Chernóbyl', si addensano minacciosi sui cieli inquinati del Vecchio (in)Continente, inquietando assai lo zietto americano Biden e l’“istericaUrsula Von der Leyen: l’Orso russo, con il pretesto di “difendere” le regioni indipendentiste del Donbass e di spez/zare l’“accerchia/mento” della Nato – e col placet dell’olimpico Imperatore Xi –, è in procinto di invadere l’Ucraina (già mu/tilata della malaugurante Crimea), scatenando l’inferno?!?...

 

La Conferenza di Monaco ha un suono nefasto.

 

Disgraziatamente c’è chi ha problemi ben peggiori ed evidentemente urgentissimi. Essendo recentemente mancatoahinoi! – il membro non troppo pittoresco del clan, Amedeo d’Aosta (requiescat in pace), ecco che gli eredi savoiardi dei sovrani che crearono, sotto le picche aguzze del compasso massonico, la farraginosa Unità della Nazione, han pensato, in ossequio al motto di Gaspare Uzeda d’Oragna (personaggio dei Viceré di De Roberto) – che storpiava il famoso auspicio di Massimo D’Azeglio –, “mo che l’Italietta e gli Italioti son (stra)fatti, facciamoci gli affaracci nostri”: tra uno spot in tivù, una sparata in un reality e un’ospitata ad un talent show, i discendenti del fuggevole monarca Vittorio Emanuele III il Piccolo, firmatario delle ignobili Leggi Razziali del 1938, si sono rammentati dei gioielli di famiglia (che i loro nonni non avevano avuto fra le gambe quando se la diedero a gambe, l’8 settembre del ’43, abbandonando Roma ai nazisti), all’epoca consegnati in custodia in un caveau di Palazzo Koch, e adesso li rivogliono indietro, tramite tribunale, dalle Istituzioni dello Stato democratico; forse, con tale baldanzosa iniziativa e faccina bronzea, sperano di accattivarsi la facile simpatia dei presunti sudditi

 

Nell’ottica di una risoluzione conciliativa della questione, suggeriamo una colletta: ogni cittadino adulto (tranne gli indigenti, naturalmente) sganci una cifra modesta, che contribuisca ad accumulare l’importo necessario ad eguagliare il notevole valore delle stupende gemme reclamate e a riempire le ampie tasche elvetiche degli avidi querelanti incoronati, a patto che essi garantiscano per iscritto che non ci rom/peranno i caba/sisi per uno o due secoli.

 

E i propugnatori del nucleare?

 

Non preoccupatevi, saranno accontentati: dopo averci avvicinati alla canna-del-gas, presto in arrivo dallo spiritoso satirico zar Ras-Putin, per delirante scherzo carnascialesco quaresimale, ci spunterà in fondo alla strada uno splendido fungo atomico!

 

Spettacolo finale.

 

 

Enrico S. Laterza

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 20/02/2022