L’ultima Reggente di Casa Savoia, l’abilità di una donna aperta alle innovazioni, alla politica, con sguardo all’espansione di Torino a modello europeo, nel prestigioso libro di Chiara Devoti edito dalla Olschki Editore
Rileggere le figure che la storia ci ha consegnato è importante. Nonostante, siano già stati scritti fiumi di parole, convegni dibattiti, ma ce sempre qualcosa da rivedere, e soprattutto da rivalutare. Il Centro Studi Reali Sabaude «La civiltà delle corti», ha inserito nella sua collana il libro, ”Maria Giovanna Battista di Savoia - Nemours . Stato, capitale, architettura” , curato da Chiara Devoti, pubblicato dalla casa editrice Leo S. Olschki Editore (565 pp. € 60.00 – foto copertina ) viene affidato alla competenza di trenta autori e raccoglie una serie di importanti saggi, con un ricco apparato iconografico, che mirano a porre nel giusto rilievo l’apporto della duchessa, seconda Madama Reale (vedova di Carlo Emanuele II), nella costruzione dello Stato, troppo di frequente relegato in secondo piano per le situazioni della reggenza, della femminilità e della rilevanza, anche a livello internazionale dell’erede e successore Vittorio Amedeo II.
“La trentina di saggi – Andrea Bocco, nella presentazione del volume - contribuisce a delineare anche a un pubblico più vasto di quello degli esperti del Seicento sabaudo, il quadro di una corte attiva, di una capitale in crescita, alla quale sono assegnati evidenti ruoli di rappresentanza del sovrano, declinati nelle feste come nelle scelte iconografiche ….”. A quell’epoca il Ducato di Savoia si preparava a una riorganizzazione completa che avrebbe condotto al passaggio a regno ( prima di Sicilia e quindi rapidamente di Sardegna), avvenuto in effetti sotto il governo del figlio.
Sfidando la fama oscura che nel corso dell’Ottocento è stata legata alle reggenti sabaude, e senza limitare l’indagine al già fecondo settore della ricostruzione di figure femminili esemplari. Dunque, i saggi si prefiggono di documentare, con esteso ricorso a materiale d’archivio, l’accorta gestione, lo spirito imprenditoriale, l’ampiezza di commesse, fino alla revisione patrimoniale operata da Maria Giovanna Battista, certo di centro anche di feste e celebrazioni , ma innanzitutto amministratrice capace della capitale, Torino, come dei territori affidati ed ella stessa effige dello Stato.
“Rileggere la figura di Maria Giovanna Battista di Savoia – Nemours , seconda Madama Reale di casa Savoia, può sembrare a primo acchito concessione a una moda inaugurata qualche anno or sono - scrive Chiara Devoti – da una importante mostra e da alcune pubblicazioni di ampio respiro, destinate per prime a riportare all’attenzione e alla personalità complessa delle Reggenti alla corte sabauda. Inoltre, - continua la Devoti - anche riportare alla giusta attenzione il ruolo fondamentale, svolto da Maria Giovanna , di preparazione dello Stato alle riforme volute dal figlio, per il quale aveva assunto il ruolo di «Madre Tutrice»” .
Il corposo e autorevole libro si compone in tre distinte e sviluppate parti , con saggi documentano tutte le varie tappe della Reggente Maria Giovanna Battista di Savoia - Nemours. Nella prima sezione ”La costruzione dell’immagine della Duchessa e delle corte”. L’immagine della Duchessa si definisce, quindi, sotto molteplici aspetti, mentre sempre più determinante appare la sua gestione che – come titola la seconda sezione – si muove dal territorio allo stato, tra prassi di controllo e sviluppo, ricordando le molte iniziative per la migliore organizzazione a cominciare dal notevole ordine impartito dalla Reggente al senatore Giovanni Battista Borelli per la raccolta degli Editti antichi e nuovi della Reale Casa di Savoia, e che vedrà la luce per i tipi del torinese Zappata nel 1861.
La terza sezione, di gran lunga a più corposa, delle precedenti , si interpreta gli esiti costruttivi, tra città e territorio. Il titolo, “Architettura, città, residenze: paradigmi della Reggenza e delle relazioni internazionali”, pone l’accento sul ruolo fondante e programmatico della committenza architettonica, essa stessa sintomo del regale sentire di Madama Reale, che si prefigge di rappresentare, ancora una volta, lo Stato e la corona attraverso le proprie scelte, per città, come per le residenze di corte e che, nella selezione degli architetti cui affidarle, si muove ancora una volta tra continuità e attenzione alla novità: sarà lei prima del figlio, o in parallelo con lui, a volere Filippo Juvarra, per alcuni dei cantieri più emblematici della capitale. Un volume da un esito molto importante per proseguire le indagini su una figura complessa e determinante di Maria Giovanna Battista di Savoia – Nemours, che gli storici del Risorgimento, l’hanno sempre sottostimata, e recentemente , giustamente, è stata rivalutata. Una donna, con tante qualità istituzionali, che seppe sempre porle al primo posto il dovere nei confronti dello Stato.
Descrizione immagine
Foto copertina libro, Ritratto di Maria Giovanna Battista di Savoia - Nemours, eseguito da un pittore piemontese fine XVII secolo, olio su tela. Fondazione Ordine mauriziano, Palazzina di Caccia di Stupinigi.
Foto 1 Incisore anonimo su disegno di Giovanni Tommaso Borgonio,
Foto 2 Ritratto di Guarino Guarini
Foto 3 Veduta dell’interno della Cappella della Sindone di Torino
Foto 4 Rilievo LiDAR del contesto urbano per lo studio degli allineamenti degli edifici delimitanti piazza san Carlo rispetto alla facciata della chiesa di santa Cristina
Foto 5 Antoine De Pienne su disegno di Domenico Piola, “Maria Giovanna Battista di Savoia – Nemours promotrice delle arti e delle lettere”, 1675. Torino, Biblioteca Reale
Le immagini sono tratte dal libro:
“Maria Giovanna Battista di Savoia - Nemours. Stato, capitale, architettura” volume V ., a cura di Chiara Devoti, 566 pp. con 16 tav. a colori , e ill. b/n Leo S. Olschki Editore, 2021, Firenze,202
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Articolo pubblicato il 20/02/2022