Il mondo del wedding è in crisi. Il Green Pass non ha funzionato.

I provvedimenti del Governo Italiano stanno uccidendo l'economia ma per i media il problema sono i no-vax.

Il mondo dei matrimoni in Italia è “alla canna del gas” per colpa di un Governo che sta gestendo la pandemia da Covid-19 in modo pressapochista ed improvvisato.

Nel 2020 si sono celebrati 96.841 matrimoni con un calo del 47,4% rispetto all’anno 2019.

La redazione dell’Agenzia Giornalistica ANSA scrive che il massimo calo si è avuto nei matrimoni religiosi al 67,9%. Il Report Istat 2020 sostiene che sono calate le unioni civili fra persone LGBT del 33%, le separazioni del 18% e i divorzi del 21,9%.

La Confartigianato di Bergamo, in un articolo stilato dall’Osservatorio MPI Confartigianato Lombardia, fa presente che “il settore del wedding ha subito pesanti effetti della crisi Covid-19 a causa dei provvedimenti introdotti per il contenimento del virus, a livello nazionale e locale. Inoltre le imprese operanti in questo segmento sono state ulteriormente penalizzate – seppur con intensità differenti – dal crollo di eventi, congressi, fiere e delle attività culturali e di attrazione turistica”.

Lo stesso Osservatorio notifica che le aziende del comparto wedding che hanno subito i più alti cali di fatturato delle MPI Lombarde sono quelle del Trasporto persone (-76%), Moda (-36,6%), Pasticcerie (-35,6%), Grafici e Fotografi (-33,8%), Acconciatori ed Estetisti (-35,3%).

Il dato più allarmante è rappresentato dal fatto che nella sola provincia di Bergamo le aziende che lavorano nel mondo del wedding sono 7.965, pari all’8,5% dell’intero sistema imprenditoriale bergamasco.

A queste aziende chi pensa? Il Governo quali provvedimenti ha adottato per aiutare gli imprenditori e i lavoratori dipendenti di questo settore?

La Confartigianato di Udine - in un documento sulla crisi del settore dei matrimoni intitolato “Settore del wedding: la crisi in tempo di COVID-19 e i possibili interventi di politica economica” – scrive che “gli operatori di questa filiera riprenderanno a fatturare soltanto dopo otto/dodici mesi dalla conclusione della fase emergenziale”.

Purtroppo la fase emergenziale sembra non dover finire mai. Ogni giorno i media parlano di nuove dosi di vaccino da fare, possibili restrizioni, zone di colore differenti, … e questo non aiuta in alcun modo né la ripresa né tantomeno la fiducia dei consumatori.

Francesco Ziveri, titolare dell’“Osteria del 36” e membro di Confesercenti Parma, in un’intervista di un anno fa diceva che “l’incertezza è disastrosa, il matrimonio è un appuntamento unico nella vita, un investimento importante. In questo clima nessuno ha fiducia nel futuro”.

A distanza di un anno purtroppo le cose non sono cambiate molto. Parlando con alcuni amici che lavorano nel settore della ristorazione mi è stato riferito che le prenotazioni di pranzi per matrimonio, battesimo, cresime e prime comunioni sono calate in modo davvero palpabile.

Oggi con il Green Pass l’economia sarebbe dovuta ripartire con effetto volano ma queste dichiarazioni ci fanno capire che così non è. L’economia italiana è ferma e i pochi locali che hanno un briciolo di ripresa non hanno comunque sanato le perdite dei due anni precedenti.

Il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero dell’Economia e gli organismi economici del nostro Paese cosa stanno facendo a riguardo?

La primavera di solito porta una crescita esponenziale di matrimoni, cerimonie ed eventi. Vedremo se con Green Pass, vaccini e restrizioni varie quest’anno sarà così.

Sicuramente seguiremo il settore e vi terremo informati.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 22/02/2022