Tre secoli e mezzo di splendidi paramenti sacri, ricamati in fili d’oro d’argento, magnifici lavori manuali realizzati nel Monastero di Sant’Orsola di Gorizia, in mostra fino al 30 settembre 2022
Rischiava di andare disperso l’immenso patrimonio tessile realizzato dalle suore Orsoline nei tre secoli e mezzo di permanenza a Gorizia. In quanto l’ordine religioso nel 2017 lasciava definitivamente la città. Durante gli anni di permanenza le suore, oltre ad una forte impronta spirituale culturale e civile, hanno anche prodotto un immenso patrimonio materiale di tessuti.
Tutto questo materiale poteva perdersi in mille rigagnoli, se non interveniva la sensibilità delle istituzioni civili e religiose friulane: dalla Arcidiocesi di Gorizia che è andato l’archivio storico; i manoscritti alla Biblioteca Statale Isontina, mentre le incisioni settecentesche, l’intera quadreria, le preziose collezioni di manufatti tessili i mobili della sacrestia del monastero sono stati acquistati dall’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia (l ‘Erpac FVG), grazie a tutte queste operazioni di sinergia, hanno permesso di salvare questo inestimabile patrimonio tessile di merletti fiamminghi, paramenti sacri realizzati in filamenti dorati eseguiti dalle Suore Orsoline.
Ora, questo patrimonio è visitabile presso la sede di Borgo Castello dei Musei Provinciali di Gorizia in una mostra,”Tra la Terra e il Cielo. I meravigliosi ricami delle Orsoline”, curata da Raffaella Sgubin e corredata dalle immagini realizzate dal fotografo Luigi Vitale, fino al 30 settembre 2022 .
La leggenda, narra che Orsola, figlia di un re bretone, accetta le nozze con un principe pagano a patto di poter prima compiere un pellegrinaggio a Roma. La raggiunge scortata da undicimila vergini, ma al ritorno è trucidata con tutto il seguito a Colonia, assediata dagli Unni.
A lei sono affidate le Orsoline, assimilate alle vergini cristiane, forti fino al martirio e fedeli alla Chiesa. Le monache Orsoline arrivarono a Gorizia da Brescia, dove nel XVI secolo Angela Merici fondò la Compagnia religiosa, e si stabilirono nel Monastero di sant’Orsola fondato nel 1672 e subito attivarono un educandato, cioè un convitto aperto anche alle ragazze non destinate alla vita monastica, una vera scuola rivolta all’esterno. Le due istituzioni sono però ben distinte: le educande infatti dovevano vivere lontane dal contatto con il mondo e dalle corruzioni.
Dalle cronache del monastero apprendiamo come l’apertura in particolare della scuola riscontrò fin da subito un grandissimo successo:«vi erano circa cento figliuole, e se il sito fosse stato maggiore, ne avrebbero pigliate assai di più».
La scuola accoglie fanciulle di età e condizioni sociale molto diverse; impartisce l’educazione che comprende pratiche di pietà e catechismo, insegna a leggere e scrivere oltre ad insegnare lavori femminili. Il materiale espositivo viene presentato in quattro sezioni: dall’immaginario vivere nel monastero femminile dei secoli passati, che ti porterebbe ad essere indotti a pensare a un luogo astratto dal mondo esterno.
Tutt’altro per il Monastero sant’Orsola di Gorizia, dove la testimonianza avviene attraverso la frequentazione del luogo da famiglie aristocratiche e cospicue. Il percorso si conclude poi con il trionfo del Barocco. Nell’ultima sala viene concentrato alcuni tra i paramenti sacri più belli in assoluto usciti dal laboratorio delle orsoline.
La collezione, esposta vanta innumerevoli motivi di interesse, che vanno dalla storia sociale e religiosa.
Descrizione immagini:
Foto : Sant’Orsola , opera di un maestro padovano del 1692
Foto 1: Patrimonio tessile delle Orsoline
Foto 3: Manifattura comunale “Bordo da camice in merletto a fuselli”, fine XVII secolo - inizio XVIII secolo
Foto 4:Manifattura conventuale, “Baldacchino”XVIII secolo, particolare
Foto 5: Manifattura conventuale , “Pianeta detta Fleck”, XVIII secolo particolare
Foto 6: Manifattura conventuale:”Cartone da ricamo o arazzo con scena allegorica e animali esotici”,XVIII secolo, particolare
Foto 7 Manifattura conventuale, “Piviale”XVIII secolo, particolare
Foto 8 «Sotto il manto di Sant’Orsola», scultura di Sant’Orsola dell’area alpina attivo nella prima metà del XVIII secolo,
le immagini sono tratte dal quaderno didattico della mostra curato da Lucia Pillon e Raffaella Sgubin:
“Tra la terra e il cielo. I meravigliosi ricami delle Orsoline”, Musei Provinciali di Gorizia, Borgo Castello 13, fino al 30 settembre 2022, Orari dal martedì alla domenica 9.00-19.00; luned’ chiuso. Per informazioni Tel.+39 0481.385228
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Articolo pubblicato il 25/02/2022